Strumenti compensativi e Misure dispensative MICHELE CIRELLI, PHD PSYCHOLOGIST

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Transcript della presentazione:

Strumenti compensativi e Misure dispensative MICHELE CIRELLI, PHD PSYCHOLOGIST

Introduzione  Cosa sono gli Strumenti Compensativi?  Cosa sono le Misure dispensative?

Strumenti compensativi  Strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In altre parole, tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere mete che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili.  Nelle Linee Guida (2011) sono definiti come “strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”.

Misure dispensative  Sono strategie didattiche messe in atto per favorire processi di inclusione e di raggiungimento degli obiettivi formativi.  Sono interventi che “consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente dispendiose e non migliorano l’apprendimento” (Linee Guida 2011).  Nelle circolari ministeriali sono misure dispensative per es. dare più tempo per le verifiche, assegnare meno compiti a casa, esonerare dall’imparare a memoria formule o altre nozioni… accorgimenti che potrebbero apparire come delle “concessioni” ma sono in realtà strategie didattiche.

Individualizzazione  Individualizzazione dell’Apprendimento: offre percorsi formativi definiti “su misura” costruiti sulle caratteristiche dell’individuo, sottolineando la diversità e assicurando l’adozione di opportune strategie mirate all’apprendimento da parte di tutti gli allievi, anche attraverso percorsi differenti.  Secondo le Linee Guida (2011) l’azione formativa individualizzata pone quindi obbiettivi comuni per tutta la classe, ma “adattando le metodologie in funzione delle caratteristiche individuali con l’obiettivo di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del curricolo” ponendo attenzione alle differenze individuali.

Personalizzazione  Personalizzazione dell’Apprendimento: può prevedere obiettivi diversi di conoscenza. L’azione formativa personalizzata cerca “di dare a ciascun alunno l’opportunità di sviluppare al meglio le proprie potenzialità. La didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici, l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo. La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento” (Linee Guida, 2011)

Di che cosa hanno bisogno gli allievi con DSA? “Per chiarezza vi dico che gli strumenti compensativi sono soggettivi: a un dislessico può essere utile la calcolatrice; ad un altro il correttore automatico; a un altro, magari, che il professore legga ad alta voce” (Giacomo Cutrera, 2008)

Di che cosa hanno bisogno gli allievi con DSA?  Non tutti gli alunni affetti da DSA hanno bisogno degli stessi strumenti, tuttavia occorre conoscerne molti per poterli scegliere.  Gli strumenti compensativi e le misure dispensative permettono di raggiungere un buon grado di autonomia.

Di che cosa hanno bisogno gli allievi con DSA? Strumenti compensativiMisure Dispensative Tabella dei mesi, dell’alfabeto e dei vari caratteri. Dispensa da: lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario cartaceo, studio mnemonico delle tabelline. Tavola pitagorica.Dispensa ove necessario dallo studio della lingua straniera in forma scritta. Tabella delle misure e delle formule geometriche. Programmazione di tempi più lunghi per le verifiche scritte e per lo studio a casa. Calcolatrice.Organizzazione di interrogazioni programmate. Registratore. Videoscrittura

Di che cosa hanno bisogno gli allievi con DSA?

Come si manifestano i DSA  Possibili fattori di rischio tra i 3 e i 5 anni:  Relativamente allo sviluppo del linguaggio, l’acquisizione delle abilità connesse alle prime fasi dello sviluppo è stata più lenta rispetto alla media.  Può pronunciare male parole lunghe o invertire dei suoni nelle parole e formulare frasi brevi nel parlare.  Sostituisce alcuni suoni nelle parole.  Difficoltà nel riconoscere i suoni che compongono una parola.  Difficoltà nel dividere la parola in sillabe e dalle sillabe ricostruire la parola (analisi e sintesi sillabica).  Può equivocare ciò che sente.  Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza.  Difficoltà nel riconoscere e/o imparare rime o parole con assonanze.

Come si manifestano i DSA  Difficoltà a mantenere il ritmo.  Difficoltà nel ricordare il nome appropriato degli oggetti.  Lento ad ampliare il vocabolario.  Difficoltà nell’apprendimento dei numeri, dei giorni della settimana, dei colori e delle forme.  Difficoltà nell’imparare a scrivere il proprio nome.  Difficoltà nel seguire più indicazioni e routine.  Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie (allacciarsi le scarpe, ecc.).  Può essere ambidestro.  Può apparire poco coordinato e goffo nei movimenti quando gioca o è impegnato in attività sportive.

Come si manifestano i DSA  Possibili indicatori tra i 5 e i 7 anni:  Lento nell’apprendere e nello stabilizzare la corrispondenza tra le lettere e i suoni.  Difficoltà nel separare la parola in suoni e dai suoni ricostruire la parola (difficoltà fonologiche e metafonologiche).  La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva.  Ha intelligenza vivace e pronta ma il suo rendimento scolastico è basso, specie nelle prove scritte.  Apprende rapidamente attraverso l’osservazione, la dimostrazione, la sperimentazione e gli aiuti visuali.  Può pronunciare male parole lunghe.  Difficoltà nel leggere singole parole isolate.  Esitazione nel leggere una parola fluentemente, specialmente se è nuova.  Confusione nel riconoscere anche piccole parole.  Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e/o le mette nell’ordine sbagliato.  Lettura lenta e priva di espressività e poco fluente (lettura ad alta voce faticosa e stentata).  Può essere distratto dal riconoscere “disegni” nel testo scritto e si lamenta che le parole “saltano fuori dalla pagina”.  Ha più difficoltà con parole funzionali (di, per) che con parole di contenuto (giallo, correre, nuvole).  Tende a non ricordare le elencazioni (nomi, cose, numeri, ecc.) specie se in sequenza.  Ha difficoltà nel verbalizzare i suoi pensieri.

Come si manifestano i DSA La comprensione in lettura potrebbe essere compromessa per via della poca accuratezza, velocità e scorrevolezza di lettura. La comprensione di un testo in lettura può essere migliore della lettura di singole parole. La comprensione è migliore quando ascolta qualcuno che legge rispetto a quando legge lui. Ha difficoltà nel pianificare e organizzare. Ha difficoltà a leggere l’ora in un orologio con le lancette. Durante la lettura si lamenta di provare sensazioni di movimento o di vedere le parole in movimento o distorte. Ha problemi visivi che i test standard non sembrano rivelare. Può avere difficoltà con i compiti che implicano abilità motorie. Difficoltà nell’allacciarsi le scarpe, annodare, vestirsi. Ha difficoltà a copiare o a riassumere correttamente. Impugna la biro in maniera goffa. La scrittura è talvolta illeggibile. Può non essere in grado di leggere la propria scrittura. Difficoltà nell’indicare destra o sinistra, l’ordine dei giorni della settimana, dei mesi, etc. Si basa sulle sue dita per contare. Può essere capace di contare bene, ma ha difficoltà a contare gli oggetti.

Come si manifestano i DSA  Possibili indicatori tra i 7 e i 12 anni:  La capacità di lettura e scrittura è significativamente inferiore alla vivacità intellettiva.  Continua a confondere la sequenza delle lettere all’interno delle parole.  Nella lettura la poca accuratezza, velocità e scorrevolezza pregiudicano la comprensione.  L’ortografia è inappropriata all’età (es. legge o scrive in modo differente la stessa parola proposta più volte nello stesso testo, omette, inverte, sostituisce delle lettere).  Nella scrittura spontanea usa un lessico limitato.  Non può utilizzare i propri appunti per studiare.  Cerca delle scuse per non leggere.  Difficoltà linguistiche in ambito matematico (es. quando legge i problemi confonde i numeri e i simboli).  Difficoltà o impossibilità di apprendere le tabelline.  Confusione tra la destra e la sinistra.

Come si manifestano i DSA  Racconta i fatti con pochi particolari e in tempi lunghi.  Ha difficoltà nel linguaggio non lineare o figurato (proverbi, modi di dire).  Non prende o trascrive i compiti per casa.  Ha difficoltà a ricordare che giorno è o che mese è.  Ha difficoltà ad organizzarsi nell’uso del diario scolastico.  Ha difficoltà a ricordare il proprio numero di telefono e/o compleanno.  Può avere limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività.  Ha una difficoltosa gestione del tempo.  Può avere poco senso dell’orientamento.  Ha poca autostima e sicurezza di sé.

Come si manifestano i DSA  Possibili indicatori oltre i 12 anni:  Continua a leggere lentamente, in maniera poco fluente e con errori.  Ha un bagaglio culturale limitato, per via della difficoltà di lettura.  Continua ad avere difficoltà nello spelling.  Scrive a mano lentamente, con difficoltà e il risultato è poco leggibile o illeggibile.  Ha migliori competenze orali che scritte.  Ha difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo scritto.  Ha difficoltà nella sintassi e punteggiatura quando scrive.  Ha difficoltà a riassumere, a sintetizzare.  Ha difficoltà a prendere appunti o a copiare dalla lavagna.  Rimanda o evita di fare attività che richiedono la lettura e la scrittura.  Non completa i compiti per casa.  E’ lento a rispondere alle domande, soprattutto quelle aperte (che richiedono una risposta articolata).  Non è forte nella memorizzazione.

Come si manifestano i DSA  Può avere limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività.  Ha una difficoltosa gestione del tempo.  Può avere poco senso dell’orientamento.  Ha poca autostima e sicurezza di sé.  Continua a pronunciare male alcune parole.  Si confonde nell’usare lunghe parole ad es. “deduzione” al posto di “detrazione”.  Ha difficoltà a ricordare i nomi di alcune parole o oggetti o nomi di persone famigliari.  Ha limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività.  Ha una difficoltosa gestione del tempo.  Ha più difficoltà nelle materie letterarie.  Ha una bassa autostima e poca fiducia in se stesso.  In classe disturba oppure fa il buffone, oppure è troppo calmo.  Può essere emotivo o ansioso in merito ai suoi problemi scolastici, nella lettura, nella scrittura, nella matematica.  Può essere ipersensibile, emotivo e aspirare alla perfezione.

Come si manifestano i DSA

DSA: tra i 3 e i 5 anni Scuola dell’infanzia  Cosa e come osservare:  Il linguaggio  Le abilità cognitive  La percezione visiva e la motricità  Valutazione conclusiva

DSA: tra i 3 e i 5 anni Il Linguaggio  Che cosa osservare:  Come e quanto il bambino comprende.  Come e quanto il bambino si esprime verbalmente.  Come il bambino usa in modo funzionale il linguaggio.  Strategie di lavoro:  Facilitiamoli e coinvolgiamoli attivamente nell’impiego di atti comunicativi

DSA: tra i 3 e i 5 anni Le abilità cognitive  Che cosa osservare:  Le abilità logico-concettuali.  Le abilità mnemoniche e attentive.  Le abilità pre-curriculari.  Strategie di lavoro:  Lavoriamo con la discriminazione degli oggetti, i concetti dimensionali, verifichiamo la memoria con 3 o 4 richieste contemporaneamente, l’attenzione, l’ordinamento temporale.

DSA: tra i 3 e i 5 anni La percezione e la motricità  Che cosa osservare:  Le abilità visuo-spaziali.  La coordinazione oculo-manuale.  La motricità.  Strategie di lavoro:  Valutiamo i rapporti spaziali (sopra-sotto, destra-sinistra), il disegno della figura umana, la lateralizzazione, la motricità fine (svitare, avvitare un tappo, ritagliare un cerchio…)