creare valutare analizzare applicare capire ricordare Scelta multipla abbinamento Riassumere e schematizzare una formula ad un problema Classificare.

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Transcript della presentazione:

creare valutare analizzare applicare capire ricordare Scelta multipla abbinamento Riassumere e schematizzare una formula ad un problema Classificare – scomporre in parti Il proprio lavoro quello di altri Trovare soluzioni nuove- attività collaborative costruttiviste

La flipped classroom per oltrepassare i limiti della didattica tradizionaleflipped classroom che considera la classe come contesto in cui si trasmette il sapere, non basta dotare le scuole di un’infrastruttura tecnologica adeguata, ma è necessario anche un modello didattico innovativo (Moriggi e Nicoletti, 2009) in cui il docente progetta in modo intenzionale ambienti di apprendimento nei quali le tecnologie sono risorse abilitanti e in cui gli studenti possano veramente diventare attivi protagonisti del loro processo di costruzione della conoscenza.

le nuove tecnologie hanno funzione abilitante: il capovolgimento è possibile perché le tecnologie permettono di fare cose che prima non si potevano fare, come ad esempio videoregistrare le lezioni e condividerle online, accedere istantaneamente e da ogni parte ad una sempre più vasta quantità di risorse, comunicare, produrre e collaborare con più codici e attraverso più canali

utilizzare il tempo in aula, prima dedicato alla lezione frontale, per realizzare un lavoro di tipo cooperativo, per promuovere la collaborazione e far discutere attivamente gli studenti sotto la loro guida, facendo in questo modo diventare l’aula uno spazio per la sperimentazione e per l’apprendimento tramite il fare (learning by doing) Rendere più efficiente il tempo -aula

Dal punto di vista metodologico il modello flipped classroom fa riferimento da un lato al pensiero di Dewey (1938), Montessori (1913 – aiutiamoli a fare da soli) e Freinet (1978), richiama il peer to peer instruction” di Mazur (1997) Non è un’innovazione radicale

L’apprendimento capovolto è una metodologia didattica nella quale l’insegnamento frontale si sposta dallo spazio di apprendimento di gruppo allo spazio di apprendimento individuale e il conseguente spazio di apprendimento di gruppo si trasforma in un ambiente di apprendimento dinamico ed interattivo in cui l’educatore guida gli studenti nel momento dell’applicazione dei concetti e della partecipazione creativa nella disciplina” L’insegnamento frontale rimane

Un’organizzazione della classe decisamente diversa da quella propria della classe tradizionale, meno ordinata e silenziosa ma meno noiosa e passiva. Il docente non solo deve programmare correttamente i tempi ma deve anche fare in modo che questi tempi siano flessibili andando così ad adattarsi alle esigenze degli studenti.

Insegnanti sono professionisti​ che: osservano regolarmente il lavoro che viene svolto in aula; danno dei feedback e valutano il lavoro svolto dagli studenti in itinere; che riflettono con continuità sulla loro pratica mettono in comune con i loro colleghi i percorsi che hanno svolto

il docente da “saggio sulla cattedra” diviene “guida che si mette al fianco” dello studente e il discente da “passivo ascoltatore” si trasforma in “attivo costruttore” del proprio percorso di apprendimento e diventa corresponsabile del proprio percorso di apprendimento E’ un cambiamento di prospettiva

le scuole possono organizzare al proprio interno un repository centralizzato, organizzato e costantemente in progress nel quale far confluire e conservare i materiali prodotti da docenti e studenti, le risorse aperte provenienti dalla rete e/o altri tipi di risorse. Un sistema di Knowledge Management che, oltre a favorire un accesso strutturato ai contenuti, promuova un’idea di costruzione sociale del sapere e vada a costituire nel tempo il corpus di conoscenze della scuola.

i risultati delle sperimentazioni sono confortanti: i ragazzi si distraggono meno e le insufficienze sono diminuite. possibilità di riascoltare più di una volta le lezioni possibilità per gli assenti di non perdere la lezione; ­ razionalizzazione dei tempi e dei recuperi più efficace;­ attivazione spontanea di operazioni di apprendimento nei DSA ; Questo modello di insegnamento-apprendimento sviluppa le competenze richieste dall’EQF