PERCHE’ FARE O ESSERE VOLONTARIO ? Dott.ssa VALENTINA RUGGERI.

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PERCHE’ FARE O ESSERE VOLONTARIO ? Dott.ssa VALENTINA RUGGERI

Cosa mi porta ad essere volontario? Cosa mi aspetto da questa esperienza?

Dietro ad ogni aspettativa consapevole (conscia) ce le sono sempre una o più inconsapevoli (inconsce)

Se non si cerca di comprendere quelle inconsce il rischio di burnout aumenta notevolmente.

BURNOUT È l’esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano professioni d’aiuto, qualora queste persone non rispondano in maniera adeguata ai carichi eccessivi di stress che il lavoro li porta ad assumere.

Quando una persona “è in burnout” vi è: 1 il deterioramento dell’impegno nei confronti del lavoro/volontariato 2 il deterioramento delle emozioni originariamente associate all’attività (lavorativa o di volontariato) 3 una difficoltà di adattamento tra la persona e il lavoro a causa delle (reali o percepite) eccessive richieste da parte del contesto (lavorativo o di volontariato)

Un individuo sano ha una capacità di riconoscere un livello ottimale di realizzazione di sé (alcune culture chiamano questo capacità: egoismo e gli attribuiscono una valenza negativa). Se la persona è impegnata a disconoscere questo tratto perché il contesto culturale, educativo, il sistema di valori personale..la fa sentire in difetto, si allontanerà dalle aspettative inconsce. In questo modo sarà maggiormente a rischio di burnout.

Al fine di comprendere le aspettative inconsce è importante non avere timore del giudizio degli altri, di noi stessi e di riconoscere che ci sono anche delle gratificazioni sul piano personale, nell’imaginario di sé e sull’autostima nel fare volontariato.

A questo punto vediamo chi è un volontario: Secondo il Dizionario della lingua italiana Lo Zingarelli, l'aggettivo volontario significa: «deriva da un atto di volontà, consapevole e deliberato; spontaneo, senza costrizioni: scelta volontaria, un'offerta volontaria»,

Il volontariato è un’attività senza scopo di lucro (quindi gratuita) finalizzata a promuovere il benessere. Può essere operato individualmente o in associazioni organizzate. Chi opera in quest’ultime rischia in modo minore di commettere errori in buona fede, viene tutelato maggiormente e ha un supporto e aiuto in caso di bisogno fornito dall’associazione e dagli altri volontari

Può quindi essere indirizzata a: persone bisognose; esseri viventi bisognosi; tutela dell’ambiente; promozione di uno sviluppo più equo e solidale; promozione della cultura;

Il volontario è quindi una persona che: Non ha interessi di denaro e si impegna spontaneamente in modo libero; Vuole promuovere il benessere; Lo fa in modo gratuito e altruistico;

Il VOLONTARIO quindi agisce per: aiutare gli altri; migliorare le condizioni dell’ambiente e della società; per avere una buona rappresentazione di sé.