Capitolo 1 Marcella Mulino Marzo 2012
FamiglieImprese Pubblica Amministrazione MERCATI FINANZIARI MERCATI BENI E SERVIZI MERCATI DEI FATTORI Redditi Salari, profitti, rendite Risparmio privato Trasferimenti Imposte Disavanzo pubblico Finanziamenti Investimenti Fatturato delle imprese Consumo Spesa pubblica per beni e servizi Settore estero Esportazioni Importazioni Investimenti all’estero Investimenti dall’estero Sussidi
Conto delle risorse e degli impieghi
Pil pro capite nei paesi Ue Anni 2000 e 2010 (in parità di potere d'acquisto e variazioni percentuali) Fonte: Eurostat, National accounts Dati aggiornati al 10 novembre 2011
PIL pro-capite e grado di apertura
Le sezioni della bilancia dei pagamenti Conto corrente – Merci – Servizi – Redditi – Trasferimenti unilaterali Conto capitale – Attività intangibili – Trasferimenti unilaterali Conto finanziario – Investimenti diretti – Investimenti di portafoglio – Altri investimenti – Derivati – Variazione delle riserve ufficiali Errori e omissioni 10
Il conto corrente – La bilancia dei pagamenti divide le esportazioni e le importazioni in tre categorie: commercio di merci servizi – pagamenti per assistenza legale, spese turistiche e noli reddito – pagamenti internazionali per interessi e dividendi (da imprese di proprietà domestica che operano all’estero Il conto capitale – Registra i trasferimenti di attività: Acquisizioni (o dismissioni) di capitale immateriale, cioè di attività intangibili – (es.: copyright, diritti di autore e intellettuali) Trasferimenti unilaterali in conto capitale – (es. contributi UE, cancellazione di debiti) 11
Conto finanziario: Investimenti diretti esteri – (es. acquisizione o cessione del controllo di imprese estere e nazionali; creazione di nuove imprese - greenfield) Investimenti di portafoglio – (es. acquisto e vendita di titoli tra residenti e non residenti) Derivati finanziari – Contratti a termine (forward), opzioni, swaps, ecc. Variazione delle riserve ufficiali – ovvero variazione di base monetaria e effetto sulla quantità di moneta 12
Le differenze statistiche – I dati associati ad una certa transazione possono provenire da fonti diverse in quanto a copertura, accuratezza e tempestività. La bilancia dei pagamenti raramente risulta effettivamente bilanciata, come dovrebbe essere in teoria. I compilatori del conto forzano le due parti per farle pareggiare aggiungendo una differenza statistica (errori ed omissioni). E’ molto difficle ripartire questa differenza statistica tra conto corrente, conto capitale e conto finanziario. 13
Bilancia dei pagamenti
Risparmio e conto corrente – Il risparmio nazionale (S) La porzione della produzione, Y, che non viene destinata al consumo delle famiglie, C, né alla spesa pubblica, G. In un’economia chiusa al commercio, coincide sempre con gli investimenti. – Un’economia chiusa può incrementare la sua ricchezza soltanto accumulando nuovo capitale (S = I). – Un’economia aperta può incrementare la sua ricchezza accumulando nuovo capitale oppure acquisendo ricchezza estera (S = I + NX). Il saldo NX di un paese è anche chiamato investimento estero netto. 15
Risparmio privato e pubblico – Risparmio privato (S p ) La parte di reddito disponibile che viene risparmiata invece che consumata S p = I + NX – S g = I + NX – (T – G) = I + NX + (G – T) – T è il “reddito” del governo (cioè le sue entrate fiscali) – S g è il risparmio del settore pubblico (T-G) – Disavanzo del settore pubblico (G – T) E’ l’indicatore della misura in cui il governo ricorre al prestito per finanziare le proprie spese. 16
Unione Europea (dati in percentuale sul PIL) 17
Bilancia delle partite correnti ( ) Fonte: Ocse, Factbook, 2007 in % del PIL
Pil pro capite per regione Anno 2009 (Numeri indice base annuale Italia 2010=100) Fonte: Istat, Conti economici regionali Abruzzo: 81,4
L’indice di sviluppo umano L'ISU (o HDI) rappresenta la media aritmetica dei tre indici seguenti:media aritmeticaindici – aspettativa di vita alla nascita – Istruzione della popolazione (istruzione degli adulti e iscrizioni scolastiche) – PIL pro-capite in PPA Dati riferiti al 2007 Un livello dell'indice HDI sopra 0,9 rappresenta un livello di sviluppo molto alto. In questa fascia, composta da 38 paesi, sono presenti la gran parte dei paesi sviluppati di Nord America, Europa occidentale, Oceania ed Asia dell'Est.paesi sviluppati Nord AmericaEuropa occidentaleOceaniaAsia dell'Est Un livello dell'indice HDI compreso tra 0,8 e 0,9 rappresenta un livello di sviluppo alto. In questa fascia, composta da 45 paesi, sono presenti la gran parte dei paesi in via di sviluppo dell'Europa dell'Est, dell'America Latina, del Sudest Asiatico e dei Caraibi e i paesi produttori di petrolio della Penisola araba.paesi in via di sviluppoEuropa dell'EstAmerica LatinaSudest AsiaticoCaraibiPenisola araba Un livello dell'indice HDI compreso tra 0,5 e 0,8 rappresenta un livello di sviluppo medio. In questa fascia, composta da 75 paesi, sono presenti i rimanenti paesi con sviluppo intermedio o in via di sviluppo, tra cui i due paesi più popolati del mondo: Cina e India.CinaIndia Un livello dell'indice HDI inferiore a 0,5 rappresenta un livello di sviluppo basso. In questa fascia sono classificati 24 paesi del quarto mondo localizzati prevalentemente in Africa.quarto mondo Africa
RIPARTIZIONE DEL REDDITO FAMILIARE NETTO TOTALE PER FAMIGLIE, ORDINATE IN QUINTI (DAL 20% PIÙ POVERO AL 20% PIÙ RICCO), anno 2009 In una situazione ipotetica di perfetta eguaglianza, ogni quinto avrebbe una quota di reddito pari al 20% del totale. Le famiglie del primo quinto, con i redditi equivalenti più bassi percepiscono, invece, l ‟ 8,2% del reddito totale, quando la quota del quinto più ricco risulta pari al 37,2%.
Fonte: Ocse, Factbook, 2008 La distribuzione del reddito nei paesi Ocse (indice Gini)
Povertà assoluta La stima dell’incidenza della povertà assoluta viene calcolata sulla base di una soglia di povertà che corrisponde alla spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi che, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita minimamente accettabile Le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia (che si differenzia per dimensione e composizione per età della famiglia e per ripartizione geografica e ampiezza demografica del comune di residenza) vengono classificate come assolutamente povere Ad esempio, nel 2009 un adulto (18-59 anni) che vive solo è considerato assolutamente povero se la sua spesa è inferiore o pari a 760,71 euro mensili nel caso risieda in un’area metropolitana del Nord, a 682,23 euro qualora viva in un piccolo comune settentrionale e a 512,62 euro se risiede in un piccolo comune meridionale.
Povertà assoluta per ripartizione geografica. Anni (valori percentuali)
Povertà relativa La linea di povertà relativa individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi ed è funzione della spesa media mensile per persona. Soglia di povertà relativa: per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media procapite nel paese. Nel 2009 questa spesa è risultata pari a 983,01 euro mensili.
Povertà relativa per ripartizione geografica. Anni (valori percentuali)
Incidenza di povertà relativa per regione Anni 2007 e 2010