Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Le emozioni si riferiscono a stati temporanei, anche molto intensi, a reazione immediata (es. gioia quando incontro.

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Transcript della presentazione:

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Le emozioni si riferiscono a stati temporanei, anche molto intensi, a reazione immediata (es. gioia quando incontro un caro amico)‏ 0 I sentimenti o stati d’animo si riferiscono a stati prolungati, non necessariamente innescati da un evento specifico (tristezza per il periodo difficile che sto affrontando)‏

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Primo passo: identificare le emozioni e dare un nome corretto e specifico 0 Le emozioni sono una risposta valutativa (positiva o negativa) che comprende tre componenti: 0 eccitazione fisiologica 0 esperienza soggettiva 0 espressione comportamentale

Lavorare con le emozioni 0 Esistono 5 emozioni fondamentali e molte altre secondarie (es. vergogna, invidia, gelosia)‏ 0 Quanti sinonimi riusciamo a trovare delle emozioni fondamentali? 0 gioia 0 rabbia 0 paura 0 dolore 0 disgusto

Lavorare con le emozioni 0 Alcune emozioni vengono represse o mascherate nella nostra cultura (es. rabbia per le donne)‏ 0 Le donne vengono socializzate a interiorizzare la rabbia (che diventa depressione, disturbo alimentare); gli uomini la esteriorizzano (disturbi della condotta, violenza)‏

Lavorare con le emozioni 0 Secondo passo: distinguere tra emozione e pensiero! 0 Le emozioni di solito si possono descrivere con una sola parola 0 E' utile tenere un diario delle emozioni per aumentare la competenza emotiva (ora, luogo, situazione, reazioni fisiologiche, emozione con la giusta intensità)‏

Lavorare con le emozioni Gli esseri umani provano emozioni complesse e ambivalenti Aiutiamo i clienti a riconoscerle tutte Esempio, una neomadre verso il figlio può provare: amore, gioia, rabbia, sorpresa, tristezza Tutte queste emozioni sono perfettamente normali e posso coesistere Se la donna è libera di riconoscerle starà meglio

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Quando si riformula un contenuto affettivo, adottiamo la tecnica del rispecchiamento del sentimento 0 Si tratta di una parafrasi che riguarda i sentimenti 0 In linea di massima, con i sentimenti bisogna avere maggiore cautela e gli interventi più “profondi” dovrebbero essere proposti per gradi 0 Schema di base: 0 Lei sente (emozione)…..

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Si possono fare rispecchiamenti a livelli diversi di profondità. All’inizio è meglio attenersi alla superficie e alle emozioni manifeste. 0 Prima di effettuare interventi in profondità bisogna sviluppare la relazione e la fiducia. 0 Primo livello: riformulazione di un’emozione nominata 0 Cliente: Sono così triste per quello che è successo 0 Counselor: Si sente triste/è triste per quello che è successo

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Secondo livello: individuare un’emozione in superficie 0 Cliente: Non so come dire a mia figlia di 7 anni che ci stiamo separando. Chissà come reagirà 0 Counselor: è preoccupato per le reazioni che potrebbe avere sua figlia

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Terzo livello: individuare un’emozione di cui il cliente non è del tutto consapevole 0 Cliente: Mia madre è molto ammalata. All’inizio non lo accettavo e non le sono stata vicina. Ora sto facendo di tutto per aiutarla, per recuperare, cerco di fare in modo che non le manchi nulla e di essere sempre presente. 0 Counselor: ora sta facendo di tutto per aiutare sua madre ed essere presente. Forse si sente in colpa per non esserle stata vicina all’inizio.

Lavorare con emozioni e sentimenti 0 Il counselor individua le emozioni di cui il cliente non parla direttamente osservando anche il comportamento non verbale 0 In questo caso il rispecchiamento deve essere fatto con atteggiamento ipotetico, per dare la possibilità alla persona di dire di no, di correggere 0 Con persone particolarmente in difficoltà rispetto ai contenuti emotivi, possiamo individuare l’emozione giusta (es. rabbia) e proporre un termine di intensità inferiore (es. lei è infastidita per questo)‏

Counseling e competenza emotiva 0 Viviamo in una società “emotivamente analfabeta” 0 L’intelligenza emotiva, che è la chiave per il benessere e la realizzazione personale, non viene coltivata a scuola e in famiglia 0 Abbiamo molti pregiudizi nei confronti delle emozioni: riteniamo che interferiscano con la prestazione cognitiva, invece la sostengono e talvolta migliorano

Counseling e competenza emotiva (Goleman) 0 La persona “emotivamente intelligente” riesce a: 0 Automotivarsi nei compiti noiosi o complessi 0 Riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui 0 Esprimere adeguatamente le emozioni al momento opportuno 0 Evitare di ferire i sentimenti altrui 0 Decidere l’azione più opportuna ascoltando anche i propri segnali interni 0 Evitare i “sequestri emozionali”

Counseling e competenza emotiva ESEMPI: Una madre sta iniziando a inserire il figlio di un anno e mezzo al nido. Il bambino protesta quando lei lo lascia alle educatrici e lei è in grossa difficoltà per questo. Come potrebbe affrontare la situazione con “intelligenza emotiva” ?

Counseling e competenza emotiva In genere in questa situazione le madri, anche a causa del giudizio sociale, provano sensi di colpa, ansia, tristezza, ma anche sollievo e interesse per la possibilità di riprendere a lavorare: facciamo emergere l’ambivalenza e convalidiamo tutte le emozioni. Con il bambino è sbagliato fare finta di nulla, dirgli “non è niente” o scappare. La madre può esprimere i propri vissuti in modo adeguato offrendo un modello.

Counseling e competenza emotiva “Anche a me dispiace lasciarti qui per un po’ e sono un po’ triste. Vedo che sei preoccupato. Ma qui con le educatrici sei al sicuro. Mi mancherai tanto, ma tornerò presto. E fra un po’ starai bene e vedrai che tutte e due staremo benee saremo contenti di questa novità” Le parole possono cambiare, l’importante è riconoscere le emozioni autentiche in se stessi e nel bambino e dare un significato costruttivo alla situazione

Il modello CPI Tutti i modelli di counseling propongono di distinguere il percorso in 3-4 fasi o stadi più o meno rigidi Nel modello CPI proponiamo 4 fasi caratterizzate da flessibilità: con alcuni clienti alcune fasi si ripetono, altre hanno meno importanza, altre sono prevalenti

Il modello CPI Ogni fase prevede degli obiettivi generali per cui sono proposte alcune strategie Le fasi sono flessibili e possono essere ricorsive Prima fase: Conoscenza ed esplorazione Seconda fase: Focalizzazione e pianificazione Terza fase: Azione e stimolo al confronto (challenge)‏ Quarta fase: Chiusura e feedback

Il modello CPI Prima fase: Conoscenza ed esplorazione Si tratta dell'aspetto più curato e discusso dalla maggior parte dei modelli di counseling Questa fase “non finisce mai”, ossia anche nei momenti successivi e più strutturati il counselor presta attenzione agli obiettivi della conoscenza ed esplorazione, pronto a rivedere il proprio operato e a cambiarlo di conseguenza (es. resistenza, induzione di false aspettative)‏

Il modello CPI Prima fase: Conoscenza ed esplorazione OBIETTIVI: Sviluppare la relazione di fiducia Comprendere e chiarire la situazione del cliente Individuare risorse e punti di forza Valutare l'applicabilità del counseling

Conoscenza ed esplorazione Obiettivo 1: sviluppare la relazione di fiducia Strategie utili: Accogliere Ascoltare attivamente ed empaticamente Facilitare la comunicazione Favorire un rapporto paritario Offrire un modello di autenticità

Conoscenza ed esplorazione Obiettivo 2: comprendere e chiarire la situazione Strategie utili: Approfondire la storia del cliente Favorire l'analisi del contesto Capire i principali bisogni del cliente Stimolare la specificità

Conoscenza ed esplorazione Obiettivo 3: individuare risorse e punti di forza Strategie utili: Ricerca attiva dei punti di forza Analizzare le strategie di coping Convalidare l'esperienza Esplorare le teorie ingenue Aprire la visuale su nuove opportunità Individuare le risorse ambientali

Conoscenza ed esplorazione Obiettivo 4: valutare l'applicabilità del counseling Strategie utili: Riformulare e riassumere la situazione Individuare aspettative e false credenze Introdurre al counseling Individuare il percorso più opportuno

Conoscenza ed esplorazione Difficoltà più frequenti: Clienti che non si fidano (attaccamento?)‏ Situazioni molto complesse e confuse (questa fase per alcuni clienti può durare molto di più e/o essere la parte preponderante del percorso)‏ Clienti che sono poco in contatto con le emozioni Interruzione precoce del percorso (chiedersi se era un problema di motivazione o se il counselor non ha curato la relazione o capito i veri bisogni del cliente)‏