Art. 22 D.P.R. 448/88 Con il provvedimento che dispone il collocamento in comunità, il G.I.P. - tenendo conto dell’esigenza di non interrompere i processi.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA Verso una nuova forma di affido
LUVI PROGETTI PER CRESCERE. 2 CHI SIAMO LUVI (Unione Volontari per lInfanzia), fondata nel 1967 da Lina Toniatti, è al suo 40mo anno di attività. Fin.
L’istruzione, la crisi ed il mercato del lavoro giovanile
La relazione educativa SIS a.a. 2005/06 Funzione docente e organizzazione didattica nella scuola dellautonomia Docente: Alessio Drivet.
“Guadagnare salute in adolescenza”
IL DOCENTE E IL TUTOR Ambra Amerini.
PROGETTO INDIVIDUALIZZATO
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
PROGETTO FUNZIONI PONTE. Rivisitare e riattualizzare le prassi in essere e/o condividere la predisposizione di nuove modalità operative Predisporre strumenti.
Un progetto x Due… ma non due!. Quali teorie… Teoria sistemica dei servizi Teoria dellazione deviante Teoria della narrazione Teoria comunicazione sistemico.
Caratteri di una formazione diretta allo sviluppo di competenze Michele Pellerey 1Montesilvano 19 marzo 2010.
L'INSEGNANTE SPECIALIZZATO PER LE ATTIVITA' DI SOSTEGNO
Prevenzione, Diagnosi e Trattamento delle Dipendenze Comportamentali
Nel processo di orientamento sono implicate numerose variabili che si possono raggruppare in: –Individuali –Psico-sociali –Sociali Le stesse variabili.
Le modifiche alla griglia di valutazione: implicazioni progettuali Nucleo di valutazione FSE Trento 30 agosto 2012.
Ufficio Regionale Scolastico per la Puglia - Regione Puglia - Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria e Artigianato di Puglia, Federazione.
LINEE GUIDA PER LINSERIMENTO DI ALUNNI STRANIERI CIRCOLO DIDATTICO DI SPOLTORE.
ANNO SCOLASTICO 2008/2009. Lintegrazione scolastica coinvolge non solo il singolo individuo, ma è un ampio progetto che interessa tutta la realtà del.
DIRITTO-DOVERE ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N. 979/2008 Sistema regionale di istruzione e formazione professionale Il.
Scuola in Ospedale San Gerardo di Monza Clinica Pediatrica
UN TUTOR AMICO Progetto in rete che prevede linserimento di un tutor per favorire lintegrazione degli allievi diversamente abili.
Lobiettivo dellincontro è quello di individuare e condividere le buone prassi e strumenti volti alla segnalazione tempestiva di situazioni di alunni che.
Intermediazione scuola -lavoro. Presentazione Realizzato con il patrocinio delMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali e della Regione Lombardia.
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
SCUOLA SECONDARIA I° GRADO “RICCI-MURATORI” Ravenna
Carta dei Servizi della Comunità Ministeriale
SCUOLA DELL’INFANZIA DI ASSO A.S. 2010/2011
Chi è lo Psicologo? Lo psicologo è un professionista della salute.
Il gruppo classe risorsa nella prevenzione del bullismo Dott
Funzione strumentale area 2: sostegno al lavoro dei docenti
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Ci presentiamo….
1. IL 2° CIRCOLO DIDATTICO promuove il “BEN – ESSERE” delle alunne e degli alunni dei due ordini di scuola, inteso come:  Accoglienza.  Autorealizzazione.
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
CENTRO TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE
IL SERVIZIO CIVILE 6 novembre 2014 SOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE BRESCIA EST.
ACCORDO DI RETE Ai sensi dell’art. 7 del DPR n 275, 8 marzo 1999.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Il progetto di vita: la funzione del docente
1 Ufficio Regionale Scolastico per la Puglia - Regione Puglia - Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria e Artigianato di Puglia, Confindustria.
SVILUPPOAPPRENDIMENTO QUALI POSSIBILI CONTAMINAZIONI? PSICOLOGIA NEUROSCIENZE EVENTI PSICHICI MANIFESTAZIONI QUADRO ESISTENZIALE FENOMENOLOGICO L’ATTIVITÁ.
1 Fruizione e valorizzazione (Titolo II) Capo I: Fruizione dei beni culturali  Sez. I Principi generali  Sez. II Uso dei beni culturali Capo II:Principi.
Il Sistema Nazionale di Valutazione
ISTITUTO COMPRENSVO DI ALI’ TERME POF
Istituto Comprensivo Statale “ Piazza Marconi” - Vetralla A.S. 2012/2013 Funzioni Strumentali al Piano dell’Offerta formativa FUNZIONE STRUMENTALE PER.
CTRH di CHIARI. RILEVAZIONE BISOGNI FORMATIVI DELLE SCUOLE DEL TERRITORIO.
L’ ARTE DI EDUCARE INSIEME
PRIMO ANNUNCIO CONVEGNO NAZIONALE DI MEDICINA PREDITTIVA LA MEDICINA PREDITTIVA NELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI PERDITA DI AUTONOMIA PROGETTO CCM 2013.
PAI Piano Annule di Inclusione
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Caterina Pozzi.
ACCOGLIENZA DI BAMBINI VITTIME DI MALTRATTAMENTO
Piano Provinciale di Formazione rivolta ai docenti neoassunti A.S. 2015/16 attività laboratoriale a cura di Davide Ceccaroni – I.P.S. Versari/Macrelli.
Istituto Comprensivo Fibonacci Le scuole che lo compongono: - due plessi di scuola dell’infanzia (M. Betti e G. Rodari) - due plessi di scuola primaria.
Bando Volontariato Gennaio 2012.
Avviso pubblico n. 7/2012 P.O. Puglia ASSE III – Inclusione sociale.
Istituto Comprensivo “Filippo De Pisis” Ferrara PROGETTO TRIENNALE MINISTERIALE –2012 “Non solo lim……” Raccontare la tecnologia applicata.
Centro per la Giustizia Minorile per l'Emilia Romagna Banda del Pratello.
IL PUNTO D’ASCOLTO. IL PUNTO D’ASCOLTO PER IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’
I° Istituto d’Istruzione Superiore “L. DA VINCI – G. GALILEI” “DIRITTI A SCUOLA” – Progetto C Sportello di “ASCOLTO PSICOLOGICO” per gli studenti appartenenti.
FS AREA 1 LEGGE 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di DSA Disturbi Specifici di Apprendimento in ambito scolastico.
Tablet in spalla Istituto Comprensivo Lucca 2 Scuola secondaria di 1° grado «Leonardo da Vinci»
Paola Papi A.S. Comune di Genova. L’esperienza del Comune di Genova sulle attività di protezione avviate nell’ ambito del progetto “Creuzedema”
TAVOLO DI COORDINAMENTO TRA MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI E LE CITTA’ RISERVATARIE AI SENSI DELLA LEGGE 285/97 INCONTRO TECNICO ROMA,
Legge 104/92 ART. 3 comma 1: … E’ persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva,
Autovalutazione d’Istituto DPR 28 marzo 2013, n. 80 regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) in materia di istruzione e formazione.
Il bando «Campioni del Mondo !»
Sportello orientamento Servizio rivolto ad alunni diversamente abili iscritti alla seconda e terza classe della scuola media inferiore Il servizio mira.
I POLI DI AGGREGAZIONE FUNZIONALE UN MODO PER GESTIRE L’AUTONOMIA SCOLASTICA.
Transcript della presentazione:

Art. 22 D.P.R. 448/88 Con il provvedimento che dispone il collocamento in comunità, il G.I.P. - tenendo conto dell’esigenza di non interrompere i processi educativi in atto - ordina che il minore sia affidato a una comunità pubblica o autorizzata, con l’eventuale imposizione di specifiche prescrizioni inerenti attività di studio, di lavoro o comunque utili per la sua educazione. In caso di gravi e ripetute violazioni delle prescrizioni e/o delle regole della comunità o in caso di ingiustificato allontanamento dalla stessa, il giudice può disporre in via sanzionatoria l’applicazione della custodia cautelare in Istituto Penale Minorile fino a un mese. La misura è equiparata alla custodia cautelare sotto il profilo della durata e quindi della detraibilità del presofferto dalla pena eventualmente da scontare. L’eventuale allontanamento, invece, non costituisce evasione.

PROGETTO COMUNITA’ Ministeriale di Bologna

Finalità etica dell’intervento “ Agisci in modo da aumentare il numero delle possibilità” H.Von Foester Allargare gli orizzonti di senso Creare valore

FINALITA ’: Assicurare l’esecuzione dei provvedimenti dell’A.G. (controllo) Orientare l’intervento verso la restituzione del minore al contesto sociale (sostegno)

Come possiamo declinare Offrire e aumentare la possibilità di scelta Fornire strumenti -Cognitivi – Sociali – Territoriali – Relazionali Consapevolezza di Sé e Responsabilità Riconoscimento dell’altro -Solidarietà – Rispetto - Educazione alla legalità Circolarità e reciprocità nel cambiamento continuo

DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI TECNICO-EDUCATIVI Supportare il minore nella comprensione del percorso penale in atto, del contesto in cui si trova e dell’ iter processuale che dovrà affrontare. Favorire nel minore, processi di responsabilizzazio ne, al fine di facilitare l’acquisizione della consapevolezza dei propri modelli d’azione. Facilitare il minore nell’ espressione delle proprie difficoltà e delle potenzialità educative, sociali, relazionali. Sostenere il minore verso un graduale reinserimento in ambito sociale (casa-altra comunità), operando sul sostegno motivazionale del ragazzo e delle figure di riferimento Valorizzare il gruppo dei minori come risorsa per promuovere e rafforzare i processi di cambiamento individuale, all’interno di un percorso che tuteli la crescita personalizzata attraverso il PEI.

CARATTERISTICHE DELLA COMUNITÀ PUBBLICA DI BOLOGNA Ridotto spazio concesso alla selezione degli invii Efficienza, flessibilità e dinamicità legate a tempi e assenza di selezione Presenza di diverse figure professionali nell’area educativa (Ed. Coord., Op. vig.) Il tempo max di permanenza previsto e’ di 2 mesi o, per minori residenti nel territorio bolognese, per tempi piu’ lunghi

PERCORSO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Svolgere l’osservazione partecipata, al fine di realizzare un progetto che si ponga obiettivi di cambiamento concretamente raggiungibili Favorire un processo di crescita che preveda l’assolvimento dei compiti evolutivi rispetto alla comunità sociale Sviluppare una strategia d’azione che orienta l’operatività quotidiana, definendo gli interventi da attuare e le esperienze formative da proporre Valutare e promuovere le abilità e le competenze del minore; valorizzare le risorse del minore e del suo contesto e attiva la rete territoriale Sollecitare nel minore l’avvio di un processo di responsabilizzazione e motivare lo stesso a proseguire il progetto avviato (contratto educativo) Offrire sostegno alla famiglia, nell’ottica di una restituzione delle funzioni genitoriali e della modifica del contesto familiare/ambientale in vista del rientro del minore. Nel caso di minori stranieri, avvalersi del contributo di mediatori culturali o di altre agenzie di facilitatori Indicare le prospettive, le fasi ed i tempi per il reinserimento del minore nel suo ambiente

PROGETTI Interni alla comunità Progetto Progetto “Teatro in comunità” con l’associazione Bloom Progetto “la Progetto percussioni con l’Associazione “Leggere strutture” Collaborazione con studenti dell’Università John Hopkins di Bologna Collaborazione con l’Unicef provinciale di Bologna Progetto sull’uso dei media con “Di Mondi” Progetto attività di Judo Progetto “Il giardino segreto” Corso di fotografia digitale

Progetti e collaborazioni esterni alla comunità Centro San Petronio della Caritas A.N.T. Centro di Volontariato Sociale Unicef Associazione Sportiva “Sempre Avanti” Sindacato S.P.I.- C.G.I.L. Istituto comprensivo scolastico Legatoria Montanari A.N.P.I.S Biblioteca Sala Borsa

ITALIANISTRANIERITOTALE MASCHI FEMMINE213 TOTALE FENOMENOLOGIA Ingressi nella Comunità Ministeriale di Bologna nell’anno 2008