Alternanza scuola-lavoro Liceo "F. Capece" Maglie
Normativa Legge 28 marzo 2003, n. 53 Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e di formazione professionale. (GU n. 77 del 2 aprile 2003) Schema di decreto legislativo “Definizione delle norme generali relative all’alternanza scuola-lavoro, ai sensi dell’articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53” Legge 14 febbraio 2003, n. 30 Delega al Governo in materia di occupazione e mercato del lavoro (G. U. n. 47 del 26 Febbraio 2003) Decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 Attuazione delle deleghe in materia di occupazione e mercato del lavoro, di cui alla legge 14 febbraio 2003, n. 30 (G.U. n. 235 del 9 ottobre Suppl. Ord. n. 159 in vigore dal 24 ottobre 2003)
Analisi dei bisogni – Motivazione dell’intervento La legge n. 53 del 2003 prevede “ la possibilità di realizzare corsi del secondo ciclo in alternanza scuola-lavoro come modalità di realizzazione del percorso formativo”, si rende necessario un adeguamento alle politiche educative degli altri paesi europei co l’obiettivo realistico, e non demagogico, di introdurre nei percorsi formativi una modalità di apprendimento che, valorizzando i saperi operativi, si presenta meno selettiva e consente una preparazione più rapidamente spendibile nel mondo del lavoro. L’alternanza scuola-lavoro non sostituisce moduli di apprendimento scolastico, ma integra, nel conseguimento degli obiettivi formativi, competenze scolastiche e competenze non scolastiche. L’esperienza del “ lavoro” accresce le motivazioni dei ragazzi, produce un’accelerazione delle conoscenze. Utilizzare l’impresa come risorsa formativa non è un processo di recupero per i meno dotati, ma un’occasione di arricchimento per tutti.
Finalità Promozione dello sviluppo di attitudini mentali rivolte alla soluzione di problemi e alla valutazione delle esperienze. Adeguamento e arricchimento delle conoscenze di base e trasversali ( apprendimento linguistico, tecnologico, scientifico e di educazione all’imprenditorialità) Favorire l’orientamento dei giovani per valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali. Conoscenza e integrazione con la realtà del territorio.
OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO Stimolare un apprendimento olistico Incoraggiare a pensare in modo critico e a comportarsi in modo autonomo Chiarire ai ragazzi e agli insegnanti l’importanza sia delle conoscenze teoriche e tecniche (apprese a scuola) sia di quelle relazionali e applicative ( acquisite sul posto di lavoro) Potenziare la capacità di effettuare scelte valutando situazioni complesse Promuovere la capacità di comprendere e analizzare situazioni complesse Potenziare la capacità di lavorare in gruppo Far divenire gli allievi parte attiva nel processo di apprendimento Personalizzare i percorsi formativi.
Metodologia Orientamento/Formazione in Alternanza degli studenti Formazione in aula Esperienze in azienda Destinatari: studenti del secondo anno del liceo linguistico che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età Al fine di attivare percorsi di orientamento alla cultura dell’alternanza scuola-lavoro ed al fine di stimolare l’avvio di un’indagine personale su interessi e vocazioni, si prevedono attività: In aula: analisi di interessi e vocazioni personali In azienda : esperienze in alternanza In aula: razionalizzazione dell’esperienza svolta e riesame del progetto educativo personalizzato Le attività di Orientamento sono seguite e coordinate dai Tutor Scolastici e dai Tutor Aziendali
PREMESSA L'alternanza e la sua corretta applicazione presuppongono una profonda riconfigurazione culturale ed organizzativa : si tratta di una metodologia che interessa tutte le dimensioni del sistema istruttivo e che cerca di raggiungere gli obiettivi, fissati all'interno del percorso formativo, in maniera diversa dal solito. L’alternanza scuola-lavoro non sostituisce moduli di apprendimento scolastico, ma integra, nel conseguimento degli obiettivi formativi, competenze scolastiche e competenze non scolastiche. L’esperienza del “ lavoro” accresce le motivazioni dei ragazzi, produce un’accelerazione delle conoscenze. Utilizzare l’impresa come risorsa formativa non è un processo di recupero per i meno dotati, ma un’occasione di arricchimento per tutti.