Prova orale concorso SCUOLA DELL’INFANZIA

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Transcript della presentazione:

Prova orale concorso SCUOLA DELL’INFANZIA 25/06/2013 Candidata: Sabbia Natalia Rosaria

L’aula della sezione ha un posto di riguardo nel vissuto scolastico quotidiano. È lo spazio in cui si vivono la maggior parte delle esperienze ed il bambino lo riconosce come suo ambiente privilegiato di gioco. Quali attività mirate vengono avviate nella fase iniziale dell’anno scolastico per far conoscere il proprio spazio sezione

« pensiamo…che lo spazio debba essere una specie di acquario dove si rispecchiano le idee, i valori, le attitudini, e le cure della gente che vive al suo interno» (Loris Malaguzzi)

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazioni delle attività didattiche , ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come «base sicura» per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, esplorazione, il contatto con gli oggetti, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e conoscenza. Nel gioco, specialmente simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. In quest’ottica, l’organizzazione degli spazi e dei tempi diventa elemento di qualità pedagogica.

L’ambiente di apprendimento L’educazione non si costruisce nel vuoto, deve avere luogo in uno spazio. Un progetto educativo che non cura con attenzione lo spazio, non può essere tale; manca un elemento essenziale. oggetto di esplicita progettazione e verifica. caldo, accogliente, ben curato, con arredi e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante, che parli del bambino stesso. Che si “allarga o si stringe” in relazione ai bisogni di movimento, di espressione, di gioco, di intimità e di socialità.. Co-costruito insieme ai bambini stessi. Lo spazio va predisposto in modo che sia abitato dai bambini e non occupato

Nello specifico, ho strutturato, insieme alle colleghe, la sezione predisponendo diversi angoli dove ognuno può sperimentare momenti di socialità, di intimità, di gioco, di esplorazione e di lavoro singolo o di gruppo: L’angolo della lettura L’angolo della manipolazione L’angolo della casetta L’ angolo delle tane e dei nascondigli L’angolo del computer L’angolo del mercato L’angolo degli oggetti Spazio personale

L’angolo degli oggetti Angolo della manipolazione L’angolo della lettura Allestiamo l’anglo recuperando un tappeto e dei cuscini morbidi da mettere per terra per creare l’angolo di lettura e di rilassamento per favorire la concentrazione individuale L’angolo degli oggetti Creo uno spazio apposito in cui i bambini possono giocare con gli oggetti portati da casa, prima da soli, poi in coppia o in un piccolo gruppo Allestiamo lo spazio con un tavolino o un tappeto e alcune mensole sulle quali riporre le scatole personali e i libri della famiglia preparati insieme a mamma e papà. Angolo della manipolazione Farina e sabbia, pasta di pane e plastilina sono molto apprezzati dai bambini che, in questo modo, rivivono il piacere del contatto, delle carezze, delle cure, impegnandosi a riempire e svuotare, a nascondere e ritrovare. Prepariamo una grande vasca riempita di farina gialla; mettiamo cucchiai, piccole palette e alcuni contenitori per travasi di diverse dimensioni e materiali.

La casetta L’angolo del mercato con utilizzo di frutta e verdura di plastica dove vengono svolte simulazioni di compravendita per incoraggiare le capacità di logica e di matematica; È uno spazio in cui si ripropongono le azioni osservate tutti i giorni a casa: il regno dei giochi imitativi Angolo dei travestimenti Metto a disposizione, in alcune ceste, oggetti per il travestimento: cappelli, corone, borsette ecc… Tane e nascondigli I bambini amano nascondersi e ricercare spazi personali, in piccoli gruppi, per sentirsi protetti. Casette di cartone, angoli nascosti da una piccola tenda ad altezza di bambino, nascondigli morbidi L’angolo del computer dove si realizza un approccio ludico-creativo nei confronti delle nuove tecnologie

Gli spazi personali Lo spazio personale è lo spazio in cui il bambino ripone le sue cose quando arriva ogni mattina, dove ripone i suoi lavori, dove ritrova gli oggetti che gli serviranno durante le attività di routine quotidiana ma anche le tracce della sua storia. Essi sono contraddistinti da un contrassegno individuale per essere immediatamente riconoscibili dal bambino.

Strutturare l’ambiente in questo modo (dove il bambino si riconosce e che riconosce come proprio) significa renderlo un ambiente privilegiato di gioco. Attraverso il gioco Diviene padrone di sé, migliora il suo livello di intelligenza e l'equilibrio psicologico; Si rende conto dell'esistenza di regole di comportamento che vanno rispettate. Impara ad essere perseverante e ad avere fiducia nelle proprie capacità; è un processo attraverso il quale Prende coscienza del proprio mondo interiore e di quello esteriore, incominciando ad accettare le legittime esigenze di queste sue due realtà. Impara ad essere creativo, sperimenta le sue capacità cognitive, scopre se stesso, entra in relazione con i suoi coetanei e sviluppa quindi la sua intera personalità. Il gioco favorisce lo sviluppo affettivo, lo sviluppo cognitivo e lo sviluppo sociale. Aiuta il bambino ad affrontare le emozioni della vita: amore, odio, aggressività, ansia. Il gioco simbolico Aiuta invece lo sviluppo intellettivo: quando ad esempio un bambino “fa finta” di essere qualcun altro, Impara ad immedesimarsi per comprendere i diversi modi in cui le persone si comportano quando sono insieme e si Identifica con alcune figure del mondo degli adulti. Il gioco, inoltre, Sviluppa le capacità di prestare attenzione, di concentrarsi su quanto succede intorno a lui e la capacità di controllarsi sono che sono gli atteggiamenti fondamentali che stanno alla base di ogni successivo apprendimento, a scuola e nella vita. Lo sviluppo di queste capacità è fondamentale per collaborare, portare a termine un compito, attendere di vedere i risultati, perseverare nonostante gli insuccessi.

Una particolare attenzione viene data alla scansione dei tempi affinchè questi possano creare il contesto favorevole ad una serie di apprendimenti naturali e spontanei e possano costituire , insieme alla strutturazione degli spazi, il curricolo implicito e valido sfondo del curricolo esplicito progettato. Il tempo disteso,infatti, consente al bambino di vivere con serenità la propria giornata, di giocare, di esplorare, parlare, capire, sentirsi padrone di sé e delle attività che sperimenta

Per rendere questo progetto funzionale e produttivo per ciascuno dei miei bambini Essere attenta alle specificità dei bambini e dei gruppi Stabilire relazioni positive con loro e con le famiglie al fine di suscitare la fiducia dei genitori dei colleghi e di tutta la comunità. Ispirare il mio stile educativo all’accoglienza, all’ascolto, all’accompagnamento, alla mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo mondo, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. Dare fondamentale importanza alla collegialità del lavoro anche per creare coerenza educativa. Esercitare il mio diritto-dovere alla formazione in servizio al fine di poter ricercare sempre soluzioni nuove e diverse ai bisogni di ogni bambino.

Ogni mio bambino È in sé diverso ed unico e apprende, esplora , gioca, si esprime, sorride e piange con tutta la dotazione personale (Bruner). . rappresenta un mondo inesauribile e complesso di energie, potenzialità ma anche di fragilità che vanno conosciute e osservate con cura. arriva alla scuola dell’infanzia con una storia da considerare e da utilizzare come sostrato sul quale agganciare le nuove esperienze di apprendimento

Come fonte sicura di informazione sul bambino Le famiglie Contesto più influente per lo sviluppo affettivo di ogni bambino . Con il quale la scuola deve stabilire un rapporto di continuità (orizzontale e verticale) per dare senso al lavoro scolastico. Come fonte sicura di informazione sul bambino Come risorsa da valorizzare perché portatrici di stili di vita, di culture, di scelte etiche e religiose diversi Come parte attiva della vita della scuola, con la quale condividono finalità e contenuti, strategie educative e modalità concrete per aiutare i piccoli a crescere ed imparare

Finalità Creare uno spazio adeguato significa concorrere a promuovere, per ogni bambino, finalità quali: lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza , e avviarli alla cittadinanza (Indicazioni Nazionali 2012) per porre le basi di una prima alfabetizzazione culturale; assumendo come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze-chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo.

Analisi della situazione di partenza Destinatari: La sezione eterogenea ed è composta da 20 alunni. Nel gruppo-sezione è presente una bambina disabile (grave deficit di apprendimento) seguita anche dall’insegnante di sostegno. Sono presenti anche alcuni bambini con bisogni educativi speciali: 2 stranieri di seconda generazione e 3 in situazione di svantaggio socio-culturale. Tempi : settembre- inizi ottobre

Docenti coinvolti Le attività che intendo organizzare per i bambini della mia sezione rientrano in una più ampia programmazione del progetto “Accoglienza” che scaturisce dal curricolo verticale, inserito nel P.O.F. (L.59/97) e sono state progettate collegialmente dalle docenti di sezione, dalla docente di sostegno e da quella di religione cattolica.

Campi di esperienza coinvolti: Il corpo e il movimento La conoscenza del mondo Immagini, suoni e colori I discorsi e le parole Il sé e l’altro

Traguardi per lo sviluppo della competenza La conoscenza del mondo Il corpo e il movimento Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l’uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all’interno della scuola e all’aperto. Controlla l’esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento

Il sé e l’altro I discorsi e le parole Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando, progressivamente ,voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.  

Immagini, suoni, colori Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoro-musicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli.

Obiettivi specifici di apprendimento Il corpo e il movimento La conoscenza del mondo Osservare e conoscere l’ambiente circostante Scoprire, conoscere e/o riconoscere l’ambiente scuola Riconoscere spazi e associarvi l’attività Riconoscere gli spazi e il contrassegno personale Esplorare gli spazi della sezione Partecipare a giochi e attività Scoprire e conoscere giochi e girotondi della tradizione.

Obiettivi specifici di apprendimento I discorsi e le parole Il sé e l’altro Vivere esperienze di relazione e di conoscenza. Superare il distacco dalla famiglia e dalle figure genitoriali Entrare in relazione con gli altri Riconoscere la propria identità Riconoscere di far parte di un gruppo Condividere con gli altri giochi e spazi Raccontare, inventare ascoltare e comprendere le narrazioni e la lettura di storie, dialogare, discutere chiedere spiegazioni e spiegare Memorizzare poesie, filastrocche e canti a tema

Obiettivi specifici di apprendimento Immagini, suoni e colori Rappresentare le esperienze con varie tecniche grafico pittoriche

CONTENUTI Racconti Filastrocche Canzoni Giochi ATTIVITÀ Riproduzioni grafico–pittoriche –manipolative Lettura di testi e di immagini Conversazioni in piccolo gruppo Girotondi Riproduzioni di sequenze di movimenti

Metodologie In questi ambienti e in questi spazi, collegialmente ho scelto di utilizzare una metodologie idonee a rendere i bambini protagonisti del loro processo di apprendimento. Ogni bambino va riconosciuto e sostenuto attraverso piani di studio personalizzati e individualizzati tesi a valorizzare i diversi stili cognitivi. Imposto, quindi una didattica attiva che predilige l’esperienza diretta rispettando le seguenti indicazioni: Le esperienze devono essere vicine al mondo del bambino e proposte in maniera ludiforme Devo mettere ogni bambino nella condizione di: esplorare, agire, avere contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio. riflettere sull’esperienza vissuta e agire creativamente sulla realtà rappresentata attraverso conversazioni mirate, domande, richieste di spiegazione. Ogni alunno avrà così la possibilità di esprimere le proprie opinioni. Le proposte devono rispettare le fasi degli “stadi di apprendimento” (Piaget-Bruner): Concreto Iconico Simbolico

Metodologie integrate Peer tutoring Cooperative learning Nell’ambito di una conduzione della sezione che prevede, da parte del docente, un’abile regia di dinamiche di gruppo, nell’ambito di una didattica di laboratorio

Come lo faccio Per sollecitare la curiosità e per mantenere viva l’attenzione di tutti utilizzo, un personaggio di fantasia, un coniglietto di peluche che chiameremo “Pilu”, che ci accompagnerà nel viaggio alla scoperta della nostra sezione . “Pilù vive nel giardino della scuola e, di notte, quando non ci siamo, entra nella nostra aula e gioca, si traveste, legge delle belle storie e poi si addormenta nella tana…Perciò, Pilù, conosce molto bene la sezione e ci può accompagnare …” Divido i bambini in piccoli gruppi eterogenei e individuo, nei più grandi, il «Cicerone» di turno che illustra ai più piccoli e ai nuovi gli spazi e gli angoli della nostra vita scolastica, accompagnati da Pilù…. Pilù invita i bambini a seguirlo e per prima cosa, gli mostra il contrassegno che contraddistingue la sezione: un palloncino giallo. Per aiutarli nel riconoscimento del contrassegno, Pilù, si è inventato una filastrocca Poi fa scegliere, dal suo cestino, ai più piccoli e ai nuovi arrivati la sagoma del contrassegno personale che , con l’aiuto dei più grandi sarà colorato e li posizionano sugli spazi personali. Gli amici del palloncino giallo, ogni giorno inventano un ballo cantano, ridono e fanno chiasso ed è proprio un vero spasso

Scopriamo gli angoli… Pilù ci porta, piano piano a scoprire tutti gli angoli della nostra sezione e, per ognuno ci insegna un gioco con le sue regole o ci lascia giocare liberamente; ci racconta una storia, ci recita una poesia o una filastrocca, ci insegna i nomi delle cose, ci fa delle domande; ci insegna a colorare con le dita, con i pennelli, con pastelli e pennarelli; ci fa ascoltare la musica, cantare, guardare un cartone animato; ci spiega, però, che non possiamo stare bene tutti insieme dobbiamo rispettare delle regole e le decidiamo insieme le scriviamo su un bel cartellone e le appendiamo al muro così le ricordiamo sempre: Se siamo stanchi, però, ci fa entrare nella tana e aspetta impaziente che torniamo a imparare con lui…. Regola numero uno non litigare o far male a nessuno. Regola numero due dividiamo ogni  gioco in due. Regola numero tre ognuno è uguale a te. Regola numero quattro chiedi scusa se uno sbaglio hai fatto. Regola numero cinque non sei diverso se parli altre lingue. Regola numero sei segui le regole ovunque tu sei. Regola numero sette il bambino bravo riflette.  Regola numero otto esser sincero è sempre il mio motto. Regola numero nove affrontiamo insieme esperienze nuove. Regola numero dieci della maestra facciamo le veci. 

Interventi individualizzati e personalizzati Per la bambina disabile, avvalendomi della compresenza dell’altra docente di sezione o dell’insegnante di sostegno, saranno predisposte, attività individualizzate o personalizzate per raggiungere l’obiettivo. Tutte le attività sono calibrate risposta ai bisogni educativi di ciascuno, in quanto abbracciano tutti i codici della comunicazione dando, quindi, modo, ad ognuno, di poter giungere all’obiettivo attivando i propri stili di apprendimento, ognuno secondo i propri tempi……

Mezzi e strumenti Spazi Per la realizzazione delle attività verranno utilizzati materiali strutturati e non quali: carta di vario tipo (colorata, crespa, velina, carta collage, giornali), cartone, cartoncini, colori di vario tipo (pennarelli, colori a tempera, acquerelli, pastelli e a cera), colla, velcro, materiale da recupero, libri, bambole e pupazzi, scatole, stoffe, oggetti per il travestimento, cuscini, tappeti e giochi vari. Spazi Le attività verranno realizzate nella sezione.

Verifica e valutazione La verifica prevista che accompagna l’intero percorso, condotta sulla base dell'osservazione occasionale e sistematica dei bambini, attraverso attività individuali e di gruppo, consentirà alle insegnanti di adeguare in itinere, contenuti e metodologie e di accertare il raggiungimento degli obiettivi proposti. Per tenere traccia dello sviluppo del bambino possiamo avvalerci di una checklist dove poter registrare il raggiungimento degli obiettivi prefissati La valutazione assume un carattere prettamente formativo escludendo qualsiasi forma classificatoria. Lo scopo ultimo è quello di migliorare l’azione educativa attraverso la valutazione del processo insegnamento-apprendimento e non del soggetto. Questo ci serve anche come autovalutazione per riadattare, eventualmente, obiettivi e contenuti al fine di renderli sempre più specifici e mirati alle reali esigenze dell’alunno. Documentazione “Processo che produce tracce, memoria e riflessione”. Essa è uno strumento essenziale per esplicitare, all’interno ed all’esterno della realtà scolastica, le esperienze vissute con i bambini. L’attività di documentazione consente di rileggere i percorsi in un’ottica di flessibilità e miglioramento continuo. La documentazione avviene attraverso la raccolta degli elaborati dei bambini, la documentazione fotografica e l’elaborazione di cartelloni informativi per i genitori. Viene realizzata, inoltre, una documentazione digitale consultabile sul sito della scuola con il vantaggio di essere accessibile all’intera comunità scolastica e non(continuità verticale e orizzontale)

FINE