MEUCCIO RUINI. Biografia Meuccio Ruini, pseudonimo di Bartolomeo Ruini, nacque a Reggio Emilia il 14 dicembre 1877. Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università.

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MEUCCIO RUINI

Biografia Meuccio Ruini, pseudonimo di Bartolomeo Ruini, nacque a Reggio Emilia il 14 dicembre Dopo la laurea in Giurisprudenza all'Università di Bologna nel 1899, entrò nell'amministrazione dello stato e nel 1912 divenne direttore generale dei servizi speciali per il Mezzogiorno.

Impegno politico Nel 1904 aveva aderito all'ala riformista del Partito Socialista Italiano e nel 1907 era stato eletto consigliere comunale a Roma e provinciale a Reggio Emilia. Nel 1913 fu eletto Deputato per la lista radicale nel collegio di Castelnuovo Monti, determinando una rottura con il partito socialista. Condivideva con Nitti l'impegno per il superamento della questione meridionale, nel quadro di un progetto politico volto a promuovere l'espansione produttiva dell'intero paese. Favorevole alla guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, durante il conflitto fu sottosegretario al ministero del Lavoro ( ) e fu poi ministro delle Colonie (1920).

L'incontro con il fascismo Con l'affermarsi del fascismo fu costretto ad abbandonare tutte le attività politiche vivendo di una modesta pensione. Nel 1942 fondò in clandestinità, con Bonomi, il Partito della Democrazia del Lavoro di cui fu anche segretario. Alla caduta del fascismo divenne promotore del Comitato delle forze antifasciste e poi del C.L.N. in rappresentanza di Democrazia del Lavoro.

Incarichi parlamentari Nel 1944 fu Ministro dei lavori pubblici nel Governo Bonomi. Nel 1945 divenne Presidente del C.I.R. (Comitato interministeriale della ricostruzione) e Presidente del Consiglio di Stato. Fu poi eletto deputato all'Assemblea Costituente (2 giugno 1946) e divenne Presidente della “Commissione dei 75”, incaricata di redigere il testo costituzionale. Nel 1953 fu eletto Presidente del Senato ma fu duramente contestato per l'atteggiamento avuto durante il dibattito sulla legge truffa e per questo si ritirò dalla politica attiva. Dieci anni dopo, esattamente il 2 marzo 1963, rientrò in politica e fu prima eletto presidente del C.N.E.L. e poi nominato senatore a vita dal Presidente della Repubblica, Antonio Segni.

I meriti nella Costituente Ruini attribuiva molta importanza alle libertà fondamentali e ai diritti inviolabili. Secondo lui,la Costituzione doveva essere semplice, breve e chiara affinchè tutti avrebbero potuto comprenderla. Disse anche, che l'organizzazione politica, economica e sociale si basava sul lavoro di tutti e in qualsisi forma. A lui vanno i meriti delle stesure degli articoli n.3 dove spiega che ogni uomo ha pari dignità sociali e fisiche; l'articolo n.5 in cui predilige la Repubblica,le autorità sociali e la libertà di pensiero. L'articolo n.11 che spiega come l'Italia ripudi la guerra ma,che per riportare pace e uguaglianza nel mondo,sia disposta ad organzzare spedizioni, ed infine gli articoli 7 e 8 riguardanti le religioni,che sono libere e uguali davanti alla legge e possono espirimere ciò in cui credono attraverso ogni mezzo di diffusione. Meuccio Ruini credeva, anche, che nella famiglia ci fosse il centro del nucleo della società e per questo disse che non poteva essere distrutta, così approvò la legge antidivorzista. Ruini fu anche l'artefice della frase : "la legge è uguale per tutti" che ben diceva sul principio di uguagluanza di tutti i cittadini di fronte alla legge in cui credeva. Infine, Meuccio Ruini, approvò e si esspresse sulla bandiera italiana dicendo : "un tricolore puro e schietto,semplice e nudo, quale fu alle origini, e lo evocò e lo baciò, cinquant'anni fa, il Carducci; e così dev'essere la bandiera dell'Italia repubblicana".

La morte e il ricordo Ruini morì a Roma il 6 marzo 1970 ed ora è sepolto nel cimitero di Canossa. Ma, nonostante siano passati 46 anni dalla sua morte, viene e verrà ricordato come il Padre della Nostra Costituzione.