Bruner Psicologo statunitense che si è occupato di problemi educativi dagli anni 50 ad oggi Di indirizzo cognitivista, ha una dotazione culturale molto ampia, di tipo interdisciplinare Dagli anni 60/70 sente fortemente l’influenza di Vygotskij (scuola storico-culturale) Il suo interesse pedagogico nasce dallo studio dei processi cognitivi e dalla ricerca di un apprendimento ottimale Donatella Cesareni
Prende posizione nei confronti dell’attivismo attuato nella scuola americana, che dà maggior peso alla socializzazione che non all’educazione intellettuale E’ necessario invece rivolgere maggiore attenzione alle potenzialità intellettuali dell’educazione L’istruzione ha il compito di insegnare a pensare e gli strumenti per questa educazione sono le discipline Discipline come modo di pensare certi fenomeni e come amplificatori che estendono le capacità di pensiero
Insegnare una disciplina significa far entrare gli allievi nel modo di pensare tipico di quella disciplina, come scienziati che producono conoscenza. Obiettivo non è ampiezza ma profondità. Si può insegnare qualsiasi cosa a qualsiasi età se si trova il modo giusto per farlo. E’ necessario quindi approfondire il problema dello sviluppo cognitivo Le ricerche di Piaget sono validissime, ma sono solo una descrizione e non una spiegazione dei processi di sviluppo interesse epistemologico e non psicologico
Una teoria dell’istruzione “riguarda il modo in cui si apprende meglio ciò che si vuole insegnare” Requisiti essenziali: Definisce quali siano le esperienze adeguate a sviluppare le predisposizioni ad apprendere Indica le “idee fondamentali” delle diverse discipline Espone l’ordine di presentazione dei contenuti dell’apprendimento, tenendo conto della progressione dello sviluppo Traccia il quadro delle punizioni e ricompense (da quelle entrinseche a quelle intrinseche) Donatella Cesareni
Riassumendo L’istruzione ha il compito di insegnare a pensare le discipline rappresentano gli strumenti per questo fine. le discipline costituiscono modi specifici di pensare fenomeni e problemi (linguaggio specifico) Si basano su idee fondamentali che possono essere insegnate a tutte le età purché si sappia tenere conto dei modi di rappresentazione delle conoscenze propri delle diverse fasi dello sviluppo cognitivo Rivalutazione dei saperi e delle conoscenze disciplinari in un contesto impostato sulla ricerca e sulla scoperta Le idee di Bruner hanno fortemente influenzato la formazione dei curricoli, sia negli Stati Uniti sia in Italia Donatella Cesareni
La cultura dell’educazione Libro di saggi sull’educazione scritti negli anni ‘90 Non solo educazione scolastica: la scuola è solo uno degli strumenti di cui una cultura dispone per insegnare ai giovani le regole della vita sociale Cosa deve e può fare la scuola? Riprodurre la cultura? Preparare i giovani ad un mondo in evoluzione? Donatella Cesareni
Tesi centrale del libro La cultura plasma la mente, ci fornisce l’insieme degli attrezzi mediante i quali costruiamo il nostro mondo e la nostra concezione di noi stessi Educazione e apprendimento scolastico devono essere considerati nel loro particolare contesto culturale Donatella Cesareni
Culturalismo Un dato evolutivo: la mente non può esistere al di fuori di una cultura Lo sviluppo della mente è legato allo sviluppo di un modo di vivere in cui la realtà viene rappresentata per mezzo di simboli Il sistema simbolico è condiviso dai membri della comunità e viene conservato, elaborato e tramandato alle generazioni successive La cultura è al di sopra degli organismi (superorganica) ma nello stesso tempo modella la mente dei singoli individui Donatella Cesareni
Il “fare significato” Il “fare significato”, l’attribuire cioè significati alle cose in situazioni diverse e concrete, è proprio dell’individuo, ma ha origine e rilevanza all’interno della cultura Non esistono “significati privati”, i significati costituiscono la base dello scambio culturale Conoscere e comunicare sono profondamente interdipendenti, praticamente inseparabili Anche se può sembrare che l’individuo agisca autonomamente nella sua ricerca di significati, non lo può fare senza utilizzare i sistemi simbolici della propria cultura Donatella Cesareni
Apprendimento situato La cultura è una creazione dell’uomo ma nello stesso tempo plasma e rende possibile l’attività della mente umana L’apprendimento e il pensiero sono sempre situati in un contesto culturale e dipendono sempre dall’utilizzazione di risorse culturale Le stesse differenze fra individui possono essere attribuite alle diverse opportunità offerte dai diversi contesti culturali Donatella Cesareni
Limiti del computazionalismo Il computazionalismo vuole descrivere il funzionamento di tutti i sistemi che gestiscono un flusso di informazioni Non sostiene che la mente sia una specie di computer, ma che tutti i sistemi che elaborano informazioni devono essere governati da procedure specificabili Secondo L’Intelligenza Artificiale le menti reali possono essere descritte come sistemi governati da regole specificabili per la gestione del flusso di informazioni codificate Donatella Cesareni
Limiti del computazionalismo I processi del fare significato sono in realtà disordinati, ambigui, sensibili al contesto. Pensiamo ad esempio all’uso delle metafore. Le regole e le operazioni in un sistema computazionale devono essere esenti da ambiguità, e questo è il limite del computazionalismo come strumento per la costruzione di un modello della mente Il fare significato per il culturalista è un’operazione interpretativa, legata al contesto, e spesso avviene a posteriori (pensiamo all’interpretazione di un testo) Donatella Cesareni
Approccio educativo di una psicologia culturale L’educazione è anch’essa parte di una cultura Le domande fondamentali riguardano la funzione che l’educazione deve svolgere nella cultura (ripetizione-cambiamento) Una pedagogia culturale deve porsi il problema di come l’educazione possa favorire od ostacolare la realizzazione delle capacità di un individuo Donatella Cesareni