I esercitazione II esercitazione III esercitazione IV esercitazione

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Lavoro svolto da Antonio Ferrara Classe 2°H I.T.I.S Majorana
Advertisements

Grandezze ed equazioni fondamentali
Costanti di ionizzazione
Determinazione del ferro negli spinaci
Concetti di base nella chimica degli esseri viventi.
I Catalizzatori delle reazioni biologiche
Tecniche analitiche per lo studio dei materiali coloranti.
D = coefficiente di diffusione
CROMATOGRAFIA …un po’ di teoria:
APPLICAZIONI DI GENETICA UMANA E MOLECOLARE
analisi Qualitativa_orioli(cap.16)
CHIMICA ANALITICA: È la scienza che estrae informazioni:
CLASSIFICAZIONE ENZIMI
PESI MOLECOLARI Uno dei problemi che si presenta sempre quando si studiano (bio)polimeri è quello della determinazione del peso molecolare. I polimeri.
Elettroforesi Separazione differenziata di molecole cariche (aminoacidi, peptidi, proteine, Acidi nucleici, ecc) sottoposte a un campo elelttrico.
La relazione sulla prima esperienza di laboratorio
richiede la possibilità di:
La prima dimensione : Isoelectric focusing (IEF)
Vivente : entità genetica organizzata, caratterizzata da metabolismo,
Gli zuccheri.
Università degli studi di Napoli “Federico II”
Corso di Laurea in Ottica e Optometria, Università di Padova
Funzioni, struttura e caratteristiche
Acidi e basi.
Concetti di base nella chimica degli esseri viventi
CROMATOGRAFIA Tecnica di analisi e/o separazione di sostanze in miscela, basata sulla differente distribuzione delle specie da separare tra una fase mobile,
Riconoscimento delle proteine negli alimenti Classe IIDS IIS “A
Tramite ELETTROFORESI dimensione , carica o idrofobicita’ relativa.
Il clonaggio di un frammento di DNA
Determinazione spettrofotometrica del ∆K negli oli
MODULO MODULO 1 UNITÀ ELEMENTI DI CHIMICA.
Titolazioni e termini usati nelle titolazioni Calcoli volumetrici
Applicazioni delle titolazioni di neutralizzazione
Titolazioni potenziometriche Elettrolisi
Concentrazione: definizioni, unità di misura
Titolazioni di complessazione
Titolazioni di complessazione
Concentrazione: definizioni, unità di misura
Titolazioni e termini usati nelle titolazioni Calcoli volumetrici
DIPARTIMENTO DI CHIMICA G. CIAMICIAN – CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE CORSO DI LAUREA IN FARMACIA – CHIMICA ANALITICA – CHIMICA ANALITICA STRUMENTALE Titolazioni.
ITIS “B. FOCACCIA” Salerno Indirizzo CHIMICO
laboratorio di Chimica organica
Programma della parte 2-1 e concetti fondamentali
I nucleotidi, composti ricchi di energia svolgono diverse attività a supporto del metabolismo cellulare I polimeri dei nucleotidi, acidi nucleici, forniscono.
Esercitazioni di Biochimica Applicata
APPLICAZIONI DI GENETICA UMANA E MOLECOLARE
Titolazioni Principio del metodo:
Programma Misure ed Unità di misura. Incertezza della misura. Cifre significative. Notazione scientifica. Atomo e peso atomico. Composti, molecole e ioni.
PREPARAZIONE DELLA CURVA STANDARD (BSA)
CAPITOLO 17 Copyright © 2008 Zanichelli editore
COMPOSTI DI COORDINAZIONE o COMPLESSI
Iodometria S2O32- + I2  2I- + S4O62-
CORSO ANALISI CHIMICA Cromatografia: parametri U.D.2 ITIS VIOLA A.S. 2015/ Schema Dalla combinazione dei meccanismi e dei supporti, si possono avere.
CROMATOGRAFIA Estrazione Ipotizziamo di avere due composti A e B A è solubile in acqua e insolubile in etere B è solubile in egual misura sia in acqua.
Spectrophotometry Instrument is called a Spectrophotometer Measures the light that passes through a liquid sample Spectrophotometer gives readings in Percent.
Progetto ”DIOR” - PROGRESS Summer Chemistry Lab-DIOR-PRO Laboratorio teorico – pratico di CHIMICA.
L’analisi semiquantitativa
Tecniche analitiche Nozioni teoriche fondamentali sulle quali sono basate le tecniche Descrizione della strumentazione Applicazioni delle tecniche esaminate.
Studentessa: Federica Esposito matr 574/424 Anno accademico: 2008/09
ASSORBIMENTO E EMISSIONE
Costanti di ionizzazione. MODALITA’ DI PREPARAZIONE DI SOLUZIONI TAMPONE.
TECNICHE SPETTROSCOPICHE Le tecniche spettroscopiche sono tutte quelle tecniche basate sull’interazione tra la materia e le radiazioni elettromagnetiche.
CROMATOGRAFIA PER SCAMBIO IONICO
III ESERCITAZIONE: PURIFICAZIONE DI IgG da una miscela proteica.
Analisi volumetrica.
Spettrofotometria. La spettrofotometria La spettrofotometria si occupa dello studio quali-quantitativo delle radiazioni assorbite (o emesse) dalla materia.
Spettroscopia UV-VIS Nella spettroscopia UV-VIS il campione è irraggiato con luce avente  nell’UV, nel visibile . Le molecole che compongono il campione.
Potenziometria.
13/11/
CROMATOGRAFIA L'invenzione della cromatografia viene attribuita al biochimico russo Mikhail Cvet che riuscì, nel 1906, a separare la clorofilla da un estratto.
Transcript della presentazione:

I esercitazione II esercitazione III esercitazione IV esercitazione V esercitazione 5/11/15 pHmetro 9/11/15 Bradford 12/11/15 cromatografia 16/11/15 SDS-PAGE A 9.30 30/11/15 Saggio enzimatico? B 9.30 A 14.00 A 9,30 B 14.00 23/11/15 SDS-PAGE

Quando l’analita si muove in colonna, esso si distribuisce in una banda che presenta una distribuzione gaussiana In alcuni casi, però, il picco risulta asimmetrico, mostrando un allargamento sia della parte iniziale sia della parte finale (tailing) L’asimmetria dei picchi può essere dovuta a numerosi fattori Il caricamento in colonna di concentrazioni troppo elevate di analita L’imperfetto impaccamento della colonna La presenza di interazioni soluto-supporto Un’applicazione del campione mal eseguita

I calcoli sono più efficacemente eseguiti da integratori appositi Generalmente si assume che l’area sottesa da ciascun picco sia proporzionale alla quantità dell’analita corrispondente che è stato eluito L’area del picco può essere calcolata misurandone l’altezza e la sua larghezza a metà dell’altezza Il prodotto di queste due dimensioni si assume essere pari all’area del picco. In alternativa, si può ritagliare il picco dalla carta del registratore e pesarlo, assumendo che area e peso siano linearmente correlati I calcoli sono più efficacemente eseguiti da integratori appositi

Resa= Purezza = Attività specifica mg o U di proteina di interesse nella frazione mg o U di prot. di interesse all’inizio della purificazione Resa= mg di proteina di interesse nella frazione mg di proteine totali presenti nella frazione Purezza = U di proteina di interesse nella frazione mg di proteine totali presenti nella frazione Attività specifica =

La purificazione di una proteina richiede la disponibilità di un sistema per misurare la quantità di proteine totali nel campione: SAGGIO COLORIMETRICO

Determinazione della concentrazione proteica: METODO DEL BIURETO Soluzione di solfato di rame. In condizioni alcaline gli ioni rameici Cu2+ formano un complesso di coordinazione con quattro gruppi –NH presenti in legami peptidici Formazione di un complesso Assorbanza a 550 nm Cu2+ H Interazione degli ioni rameici con i legami peptidici metodo universabile e molto riproducibile Scarsa sensibilità: non adatto per campioni con concentrazioni inferiori ad 1 mg/ml Interferenza da parte dei sali ammonici: inutilizzabile su campioni proteici ottenuti per precipitazione con ammonio solfato (alte concentrazioni di ammonio)

METODO DI LOWRY reazione del biureto e riduzione, in condizioni alcaline, con il reagente di Folin-Ciocalteu il reattivo di Folin (sali di sodio degli acidi tungstico, molibdico e fosforico) reagisce, in presenza di ioni rameici, con i gruppi fenolici delle tirosine Il prodotto della reazione produce una colorazione blu/porpora, con un massimo di assorbimento a circa 750 nm interferenze da parte di Tris, HEPES ed EDTA curve di calibrazione lineari solo a basse concentrazioni proteiche tempi di incubazione precisi per ottenere dati riproducibili reazione che dipende dal pH (10 e 10.5) Poco costoso Di facile esecuzione Altamente riproducibile Molto sensibile (fino a 10 µg/ml)

METODO BCA (acido bicinconinico) reazione simile a quella del reattivo di Lowry Cu+2 ridotto a Cu+1 dalle proteine presenti in una soluzione alcalina Due molecole di BCA chelano uno ione rameoso (Cu+1) formazione di prodotto colorato in viola, con un max di assorbimento a 562 nm

sensibilità simile a quella del metodo di Lowry (10 µg/ml) ridotta suscettibilità alla presenza di detergenti dopo un’incubazione di 30 minuti a 37°C il colore è sufficientemente stabile per misurazioni attendibili (spostamento del 2,5% in 10 minuti) il colore continua a svilupparsi lentamente nel tempo diverse sostanze interferiscono con il metodo: triptofano, lipidi, rosso fenolo, cisteina, tirosina, saccarosio, glicerolo non puro, H2O2, acido urico, ferro

Metodo di Bradford (BLU COOMASSIE) Il blu coomassie è un colorante che quando si lega alle proteine cambia colore da marrone a blu La quantità di colorante che si lega è proporzionale alla quantità di proteina pertanto: L’intensità del colore blu è proporzionale alla concentrazione di proteina In genere quantità uguali di proteine differenti legano la stessa quantità di colorante, pertanto il saggio è indipendente dal tipo di proteina

il legame, in soluzioni acide, del Coomassie alle proteine determina uno spostamento del massimo di assorbimento del colorante da 465 nm (rosso) a 595 nm (blu) formazione di complessi non covalenti con le proteine tramite interazioni elettrostatiche con gruppi amminici e carbossilici e tramite forze di van der Waals soluzione stock in acido fosforico

semplicità di preparazione immediato sviluppo del colore elevata stabilità del complesso elevata sensibilità (fino a 22 µg/ml) compatibilità con molti tamponi, agenti denaturanti e preservanti Il reagente colora le cuvette ed è piuttosto difficile da rimuovere Alcune proteine non sono solubili nella miscela di reazione acida

1 mg/ml 2 mg/ml 4 mg/ml 8 mg/ml 16 mg/ml X mg/ml

DETERMINAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE DELLA PROTEINA DI INTERESSE Intensità del colore blu Assorbanza a 595 nm 1 2 4 8 16 mg di proteina