Dalla parte degli animali? Scienza, etica e società: un approccio critico Francesca Mininni Dottoranda di Sociologia Applicata e Metodologia della Ricerca.

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Dalla parte degli animali? Scienza, etica e società: un approccio critico Francesca Mininni Dottoranda di Sociologia Applicata e Metodologia della Ricerca Sociale Università di Milano-Bicocca 1

Premessa  Cosa significa fare ricerca scientifica?  Quale relazione intratteniamo con la natura e gli animali?  Cosa diamo per scontato? 2

Senso comune scientifico (SCS)  Asservimento mondo naturale come strumento per giungere alla conoscenza. Uomo si costruisce in antitesi a natura;  Rapporto uomo-animale e uomo-ambiente (antropocentrismo).  Oggetto di studio è legato all’esperienza oggettiva, misurabile, osservabile (no riconoscimento coscienza animale);  Si professa oggettivo, neutro, esperto;  È amorale: no valori, no questioni morali;  Influenza il SCO. 3

Senso comune ordinario (SCO)  Sapere derivante dall’esperienza quotidiana, influenzato da società;  Incoerente, passivo;  Attribuisce stati mentali agli animali ma ignora questioni morali derivanti da tale attribuzione;  Non influenza il SCS. 4

Contaminazione fra scienza e società Dagli anni 70 del ‘900, grazie al cambiamento del clima intellettuale, politico e sociale (movimenti verdi, femminismo, discipline olistiche, cognitivismo):  Aspirazione conoscenza oggettiva fa i conti con una conoscenza situata;  Lavoro/prodotto è costruito socialmente in laboratorio (coordinamento tra attività umane, tecnologiche, non umane);  Limiti del progresso scientifico e tecnologico;  Emerge il tema della responsabilità verso il futuro (uomini, animali, ambiente). 5 SCS e SCO devono essere complementari, latori di un nuovo paradigma. Coscienza umana e non-umana legittimo oggetto di studio.

L’esempio della Sperimentazione Animale (SA) Nella controversia originata dalla SA, sono rilevabili tre dimensioni:  Scientifica (acquisizione amorale conoscenza);  Etica (utilizzo corpi animali come strumenti);  Società (movimenti culturali, comunità allargata con cui fare i conti, uomo non più al centro). La SA è basata su mito progresso e ragione. 6

Antivivisezionismo Scientifico (AVS) vs. Antivivisezionismo Etico (AVE) AVS:  Non discute paradigma dominante (antropocentrismo), la SA rimane giustificabile nel suo dominio;  Teoria delle 3 S, risultato inaffidabile, pratica inutile (a posteriori);  Distanza dall’etica (antropomorfismo?). AVE:  Riflessione pdv umano su altro-da-sé (mentalità antispecista);  Sono necessari vincoli etici (risoluzione mediante interiorizzazione da parte della scienza dei valori etici suggeriti dalla società);  Critica appropriazione e dominio su corpi viventi come strumenti. 7

Conclusioni: una nuova prospettiva?  Appropriazione etica sviluppa un pensiero critico che tiene conto del carattere non elitario e non antropocentrico della scienza;  Apertura ai non-umani: entrano a far parte del Collettivo (società allargata), diventando portatori di diritti meritevoli di tutela, analogamente agli umani (diritti di cittadinanza);  Non trattati più come oggetti, smettono di essere visti come ostacoli al controllo del mondo comune;  Campo di riflessione scientifica si allarga a partecipazione ricercatori (scienza), cittadini (società), non-umani (etica). 8

 Promuove riflessività e approccio decostruttivo del dato per scontato (senso comune scientifico, agire razionale);  Descrive il punto di incontro tra scienza, società ed etica associando argomenti separati (politici, sociali, scientifici e morali) e connette i domini del sapere;  Orientamento sinergico che tiene conto di pluralità di modi di partecipazione entro una sequenza dialogica;  Prospettiva inclusiva (uomo-animali-ambiente- tecnologia) che rende la scienza trasparente in una società aperta (no confini). 9

Grazie per l’attenzione 10