UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA

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Transcript della presentazione:

UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA - Legge 354/75 (art.72, istituzione dei CSSA) Legge 154/2005 (art.3, modifica il nome in UEPE)

L’UEPE è, un ufficio periferico del Ministero della Giustizia; inserito nella struttura del Dipartimento Amm.ne Penitenziaria fino a giugno 2015 attualmente nel Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità (d.p.c.m.n.84, 15.06.15)

La mission, Aiutare e controllare le persone condannate, in esecuzione della pena dentro o fuori dal carcere; Favorire il reinserimento, costruendo e realizzando assieme alla persona un progetto individualizzato; Promuovere la sicurezza della collettività, anche attraverso la prevenzione della recidiva e la promozione di azioni di educazione alla legalità; Promuovere l’inclusione sociale, attraverso la costruzione di reti sociali significative con enti, istituzioni e volontariato;

I compiti istituzionali Realizza le norme a partire dall’art.3 e 27 della Costituzione, ed è deputato a : - gestire le misure alternative della detenzione; gestire le misure sostitutive e di probation; offrire la propria consulenza agli istituti di pena, alla Magistratura di Sorveglianza e Magistratura Ordinaria

Gli interventi del servizio sociale nell’UEPE Sono rivolti alle persone maggiorenni condannate in via definitiva, o indagate o imputate (con la L.67/2014, messa alla prova), che si trovano in stato di detenzione o in libertà.

Gli interventi rivolti ai soggetti ristretti negli II.PP La consulenza per l’attività di osservazione e trattamento in collaborazione con gli operatori degli II.PP; La partecipazione alla gestione di benefici premiali ed attività trattamentali; La consulenza a favore dei detenuti con condanne non definitive, in particolari situazioni di disagio socio-familiare; L’orientamento e sostegno ai detenuti in uscita dal carcere in collaborazione ai servizi territoriali

Gli interventi rivolti ai soggetti in esecuzione esterna Sostegno e controllo al fine di favorire percorsi di reinserimento sociale, attraverso la costruzione, con la persona, di un progetto individualizzato; Sostegno alle famiglie delle persone che eseguono le pene alternative; Collaborazione con i servizi territoriali per l’individuazione/implementazione delle risorse a beneficio delle persone

Gli interventi si esplicano, Nella dimensione individuale; Nella dimensione di gruppo; Nella dimensione di comunità.

La dimensione individuale La relazione di aiuto si sviluppa in un contesto prescrittivo/di controllo e, nella fase di decisione dell’autorità giudiziaria, si sviluppa il contesto valutativo; La presa in carico avviene su richiesta degli altri UEPE nel territorio nazionale, degli II.PP., del Tribunale di Sorveglianza o Ordinario;

La condizione di detenzione rappresenta una variabile influente nella relazione d’aiuto; L’a.s. deve poter costruire assieme alla persona una relazione d’aiuto collaborativa a partire dal contesto di controllo, perché possa svilupparsi l’attivazione della persona;

I TEMPI E GLI INTERVENTI NELLA DIMENSIONE INDIVIDUALE Il primo contatto e l’esplicitazione del contesto valutativo; L’esplicitazione degli obiettivi conoscitivi, dei tempi, degli strumenti; La valutazione condivisa; La proposte progettuali, della persona, dell’a.s.;

Ripartire dalla fine: dalle proposte progettuali nella fase valutiva, alla realizzazione degli interventi ed attività concordate; La funzione di aiuto e controllo come costanti del processo di recupero ed attivazione delle persone; “Operativizzare” il cambiamento La consulenza psico-sociale;

La dimensione di gruppo Il gruppo degli operatori: - l’équipe di osservazione e trattamento; negli II. PP. ; - Il GOT negli II.PP; - l’équipe negli UEPE;

Il lavoro di gruppo con soggetti in esecuzione penale esterna (affidati in prova al servizio sociale); Il lavoro di gruppo con le famiglie, “Progetto Famiglia”

La dimensione di comunità Un nuovo orientamento per l’esecuzione delle pene: - I lavori di pubblica utilità; - La messa alla prova;

Prospettive d’intervento Il servizio sociale di comunità: . leggere la comunità (conoscenza delle risorse/criticità, fenomeni di devianza..); . definire i bisogni di una comunità; . Interpretare i fenomeni devianti; . Ipotizzare interventi di comunità;

Una proposta di lavoro di comunità La ricerca sulla devianza: . Gli obiettivi; . gli attori; . gli strumenti.