Corso di Laurea in Psicologia dinamica, clinica e di comunità Corso di Pedagogia Sociale 4 Novembre 2014 Dott.ssa Romano Alessandra

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Corso di Laurea in Psicologia dinamica, clinica e di comunità Corso di Pedagogia Sociale 4 Novembre 2014 Dott.ssa Romano Alessandra

Il Teatro dell'oppresso, Teatro do Oprimido (Boal, 2005; 2008), è una metodologia teatrale diretta a fornire strumenti di cambiamento personale, sociale e politico per tutti coloro si trovino in situazioni di oppressione.

Tutte le tecniche del Teatro dell’Oppresso rappresentano una forma di educazione popolare basata sulla comunità, che usa il teatro come strumento per il cambiamento sociale a livello individuale, locale e globale. Progettato per i non-attori, il linguaggio universale del teatro risulta un mezzo per indagare la vita da parte di persone e comunità intere, di identificare i loro sogni e reinventare il loro futuro. pensiero critico Il Teatro dell’Oppresso invita al pensiero critico e al dialogo. Si tratta di analizzare piuttosto che dare risposte, di agire e interagire.

Secondo le intenzioni di Boal, le tecniche teatrali vanno usate per incoraggiare le persone alla cittadinanza attiva e per partecipare attivamente alla vita politica e sociale. Il teatro ha il fine di rappresentare le oppressioni quotidiane con l'intento di trovare strategie per affrontarle e possibilmente trasformarle. spett/attore Con il Teatro dell’Oppresso si attiva lo spettatore (chiamato appunto spett/attore ), ponendolo al centro del lavoro teatrale, al fine di includere differenti rappresentazioni della realtà ed esplorarne possibili trasformazioni in forma creativa e sociale (Boal, 2005; 2008).

Nato come strumento di emancipazione politica in Brasile, il Teatro dell’Oppresso è stato esportato in diversi paesi occidentali, tra cui anche l’Italia (Vittoria, 2008). metodologia educativa Tuttavia, all’interno delle esperienze laboratoriali che si svilupperanno nel corso di Pedagogia Sociale, viene adoperato come metodologia educativa in contesti formali. strumento di riflessione e di formazione Non più, quindi, strumento di coscientizzazione per le lotte al potere, ma strumento di riflessione e di formazione sperimentato con futuri insegnanti e futuri psicologi.

La Politica per Augusto Boal... …In Boal, la politica nasce dentro di noi: attraverso il teatro può aprirsi all’esterno. Piuttosto che interiorizzazione di ideologie esterne o deleghe di responsabilità, la politica è emersione e esternazione del senso di giustizia.↓ Si realizza nella solidarietà e si rincontra con il suo significato trasformativo e creativo.

Secondo le intenzioni di Boal, le tecniche teatrali vanno usate per incoraggiare le persone alla cittadinanza attiva e per partecipare attivamente alla vita politica e sociale. L’intento è rappresentare le oppressioni quotidiane per trovare strategie per affrontarle e possibilmente trasformarle.

Il Teatro dell’Oppresso fornisce uno spazio per esperire la combinazione di “ parole e azioni ” richieste per immaginare alternative ai problemi morali e sociali. Boal ha dedicato la sua vita alla ricerca di opportunità che consentano alle persone di sviluppare le loro capacità di resistere all’oppressione.

In quanto estemporaneo, il Teatro dell’Oppresso ha al suo cuore un impulso democratico ed egualitario. Boal sostiene che il pubblico, non attori professionisti, si sente motivato a scrivere il copione e a recitarlo sotto forma teatrale. Le situazioni ritratte nel Teatro dell’Oppresso sono generate da problemi dell’esperienza quotidiana dell’audience, o affrontano tematiche di notevole rilevanza sociale.

Per Boal è fondamentale che la sia rappresentata in scena ciò che il pubblico riconosce come oppressione. Per promuovere l’empowerment degli spettatori/partecipanti, ognuno è incoraggiato a prendere parte nella breve messa in scena che si sta realizzando. Per Boal, il tearo è “l’arte del guardare se stessi…Tutti gli esseri umani sono Attori (loro agiscono!) e Spettatori (loro guardano!). Loro sono Spett-Attori”. E qual è la funzione del Jolly nel Teatro dell’Oppresso?

Con il Teatro dell’Oppresso si attiva lo spettatore (chiamato appunto spett/attore)… Vedere per credere…

All’interno del Lepe, sono in corso sperimentazioni sulla metodologia del Teatro Sociale, in un approccio comparato con il corso di Educazione Popolare dell’Università Federale di Rio de Janeiro.

Dott.ssa Romano Alessandra, XXVIII Ciclo Corso di dottorato in Scienze Psicologiche e Pedagogiche Grazie a tutti per l’attenzione!!!