«Gli economisti si assegnano un compito troppo agevole e troppo poco utile se, nei periodi di tempesta, riescono a dirci soltanto che una volta passato l’uragano l’oceano sarà di nuovo calmo» J.Maynard Keynes, «A Tract on Monetary Reform», 1923.
DEFINIZIONE CONTABILITÀ
Le variabili macroeconomiche produzione Occupazione/disoccupazione Prezzi/tasso di inflazione La macroeconomia studia il sistema economico nel suo complesso e le relazioni che intercorrono fra le grandezze aggregate: Il livello di produzione dell’intera economia ed il suo tasso di crescita Il livello dell’occupazione ed il tasso di disoccupazione Il livello generale dei prezzi ed il tasso di inflazione
Definizione Macroeconomia La Macroeconomia descrive l’andamento delle principali variabili economiche (produzione, occupazione, inflazione) dalle quali discende il benessere e lo sviluppo di un paese fornendo la base conoscitiva per consentire agli organi di governo di controllare l’economia (Politica Economica)
Caratteri della disciplina e scuole di pensiero Importanza delle circostanze reali e urgenza dei problemi da queste sollevati rispetto all’evoluzione delle idee. Natura conflittuale e politica del terreno su cui si sviluppa l’analisi macroeconomica. Nucleo centrale del dibattito: la giustificazione teorica della presenza dello Stato nell’economia e la definizione dei limiti alla sua estensione.
crisi del 1929 Durata della crisi: dallo scoppio della bolla speculativa (1929) alla prima metà circa degli anni trenta. Estensione: dagli Stati Uniti ripercussioni della crisi in tutte le principali economie di mercato in Europa, Asia, America Latina, Australia e Canada. Dimensione: negli Stati Uniti, tra il 1929 e il 1933 aumento del tasso di disoccupazione dal 3,2% al 25%; diminuzione del PIL del 30%; riduzione dei prezzi al consumo del 25%.
RISPOSTE New Deal americano Corporativismo fascista Dirigismo nazista Pianificazione sovietica
Presupposti modello neoclassico Sistema economico perfettamente concorrenziale. Agenti rivolti alla massimizzazione della propria funzione obiettivo (consumatore/utilità, imprenditore/profitto). Perfetta flessibilità di prezzi e salari. Affermazione della Legge di J.B.Say (la produzione crea la propria domanda) e tasso di interesse come prezzo per uguagliare risparmio e investimento. Livello generale dei prezzi definito dalla quantità di moneta (Teoria quantitativa della moneta)
Presupposti modello keynesiano Rovesciamento modello neoclassico attraverso: Rifiuto della Legge di Say e affermazione del principio della domanda effettiva. Inesistenza di un prezzo che rende uguale risparmio e investimento (il risparmio dipende dal reddito; l’investimento dipende dalle aspettative di profitto). Inefficacia della flessibilità di prezzi e salari. Ruolo della politica fiscale e monetaria (governo dell’economia).
Anni cinquanta/sessanta: affermazione teoria Keynesiana e politiche economiche di controllo dell’economia attraverso l’uso della politica fiscale e monetaria. Dalla fine anni settanta ritorno alla visione neoclassica basata sull’efficacia del meccanismo concorrenziale.