Introduzione al pensiero di Croce Lezioni d'Autore
Nella prima metà del Novecento, Benedetto Croce, filosofo e storico, rinnova radicalmente la cultura italiana.
Senatore dal 1910, ministro dell’Istruzione con Giolitti ( ) Dal 1925, deciso atteggiamento di opposizione al Fascismo, redige il Manifesto degli intellettuali antifascisti. Caduto il fascismo, torna per breve tempo alla vita politica attiva, come ministro senza portafoglio nel gabinetto Badoglio (aprile- giugno 1944), e nel primo gabinetto Bonomi (giugno-luglio). Tiene sino al 1947 la presidenza effettiva del Partito liberale e sino al 1948 quella onoraria; fu consultore, deputato alla Costituente e dal 1948 senatore di diritto. L’attività politica
Il nesso o dialettica dei “distinti” è l’ integrazione della dialettica degli “opposti” di Hegel, con cui Croce rivendica la distinzione e autonomia delle forme dello spirito. La sua filosofia è da Croce concepita come “metodologia della storia”, s’invera nel concreto. L’arte è una forma di conoscenza che si distingue da quella storica e scientifica, in quanto è “intuizione”, indipendente da conoscenza razionale, utilità e morale. I fondamenti del pensiero crociano
L’estetica crociana presenta, in nuce, una teoria dello spirito, in cui, accanto all’attività teoretica, è formulata una teoria dell’attività pratica. Croce si confronta con il materialismo di Marx e riflette sulla necessità di determinare il posto che nella vita dello spirito spetta all’attività economica. Fa dell’economicità una delle forme della spiritualità, ponendo, accanto alle categorie tradizionali del Bello (estetica), del Buono (morale) e del Vero (logica), la quarta categoria dell’Utile (economica). Attività teoretica e attività pratica
Giudizio estetico e giudizio logico: Croce indaga la sfera nella quale lo spirito elabora i predicati del giudizio. Distingue tra concetti puri e pseudoconcetti, cioè tra ragione e intelletto. L’intelletto astratto viene rigettato fuori dai confini dell’attività conoscitiva, in quelli dell’attività pratica. Il concetto puro vive nel giudizio. L’identificazione di giudizio esistenziale, o individuale, e giudizio definitorio, rivela l’insopprimibile storicità di ogni giudizio: storia e filosofia sono integrate. La Logica
Secondo la dialettica dei distinti, la realtà si ordina e circolarmente trapassa in forme diverse e ritornanti in modo pacifico. Croce accordò tale concezione con la dialettica dell’hegelismo che, nella lotta e nel contrasto tra gli elementi che danno struttura alla realtà, mostra che il momento negativo in una forma distinta è la positività di un altro distinto che al primo si surroga: alla realtà non viene a mancare l’anelito dialettico e la spinta al divenire, ma nemmeno la capacità di presentarsi positiva ed equilibrata in ogni suo momento. Croce e Hegel
Gli eventi seguiti alla Prima guerra mondiale indussero Croce, di fronte a violente ideologie politiche che danno sanzione etica allo Stato, a rivendicare l’autonomia e l’alterità della vita morale rispetto all’attività politica. La produzione del Croce storico è tutta rivolta alla contemplazione e all’esaltazione delle forze morali che operano nella storia. Croce teorizza questa esperienza nella distinzione di storiografia puramente economica ed etico-politica, nell’idea della storia come storia della libertà e della libertà come ultima religione dell’umanità. Croce storico
Non è possibile fare una storia dell’arte, e tanto meno una storia di singoli generi letterari. Le ricerche care al “metodo storico” sono legittime, ma solo al servizio della ricostruzione storica d’una determinata cultura o civiltà, mai per la vera comprensione d’un poeta o artista. Lo studio della poesia, come d’ogni altra arte, deve tendere all’individuazione della personalità dell’artista. La storiografia è ricostruzione e giudizio dei fatti, sintesi di intuizione e concetto; è sempre “etico-politica”, cioè storia della vita morale e civile dell’uomo. Arte e Storiografia
Filosofia dello spirito (3 voll. Estetica come scienza della espressione e linguistica generale, 1902; Logica come scienza del concetto puro, 1909; Filosofia della pratica, 1909) Breviario di estetica (1913); Cultura e vita morale (1914); Teoria e storia della storiografia (1917); Poesia e non poesia (1923); Etica e politica (1931); La storia come pensiero e come azione (1939); Filosofia e storiografia (1949); Storiografia e idealità morale (1950). Gli scritti
FINE Lezioni d'Autore