Il metodo sperimentale Il contributo più grande che Galileo ha dato alla scienza, al di là dei contenuti particolari che studiò, è senza dubbio l’introduzione del metodo sperimentale. Galileo opera una distinzione più netta tra filosofia, religione e scienza. Rinunciando, almeno temporaneamente, ad indagare il perché ultimo delle cose lo scienziato si pone la domanda sul come avvengono i fenomeni fisici osservati in natura.
1. Isolamento del fenomeno: l’esperimento Isolamento del fenomeno significa innanzi tutto semplificazione del fenomeno. Si cerca di eliminare tutti gli effetti secondari (attrito, forze esterne ecc.) per poter studiare il fenomeno principale (per esempio la caduta dei gravi). L’esperimento quindi si contrappone all’esperienza spontanea di cui si serviva il pensiero classico. L’esperimento infatti è la riproduzione artificiale in laboratorio di un evento naturale, nelle condizioni più favorevoli all’osservazione.
2. Passaggio da uno studio qualitativo ad uno studio quantitativo I fenomeni non sono studiati a partire dalle loro caratteristiche qualitative, come l’odore, il sapore, il colore, il suono ma da quelle quantitative riducibili a matematica e geometria. Questa è una novità che, in un certo senso, rappresenta una rottura rispetto al passato. Per esempio prima di Galileo il moto dei corpi veniva spiegato in modo qualitativo: la pesantezza dei corpi, la tendenza dei corpi ad andare verso il basso. Galileo invece studia il moto dei corpi a partire da quantità esprimibili in termini numerici come le distanze, i tempi, le velocità.
. IL METODO SPERIMENTALE si basa sull’esperienza e sull’osservazione più che su qualsiasi discorso, ma tutto ciò non è sufficiente. È necessario, come diceva Galilei, interrogare la natura con un esperimento appositamente progettato e realizzato. Per fare questo, occorre costruire dei dispositivi tecnici, fare uso di strumenti che potenzino i propri sensi (cannocchiale, microscopi, strumenti di misura ecc..), in modo che la risposta sia chiara e precisa. A tal fine, i dati dell’osservazione (distanze, tempi, temperature ecc..) devono essere tradotti in numeri, cioè devono essere misurati. Solo così sarà possibile capire la realtà. In ogni caso, occorre essere disposti a rivedere le proprie teorie quando queste si dimostrano inadeguate
. OSSERVAZIONE L’osservazioneserve a inquadrare il fenomeno che si vuole studiare e a raccogliere informazioni al suo riguardo. MISURAZIONE La misurazione con l’uso di strumentirende le osservazioni più precise e utili alle ricerche. Non basta dire, per esempio, "l’acqua è calda", ma occorre stabilire "quanto è calda" usando il termometro per misurarne la temperatura in quel determinato momento. REGISTRAZIONE DEI DATI I dati raccolti durante la ricerca vengono ordinati in tabelle ed eventualmente rappresentati utilizzando i grafici più opportuni. Tabelle e grafici sono importanti perché permettono un più agevole confronto con altri dati ottenuti in precedenza dallo stesso ricercatore o da altri. FORMULAZIONE DI UN’IPOTESI Sulla base delle osservazioni e dei dati raccolti è possibile farsi un’idea del fenomeno studiato e cercare di darne una spiegazione, cioè formulare un’ipotesi. VERIFICA SPERIMENTALE (realizzazione di un esperimento) L’esperimentocostituisce la parte più importante del metodo sperimentale. Per verificare la fondatezza dell’ipotesi occorre progettarne uno. Se il risultato non conferma l’ipotesi, è necessario formulare un’ipotesi diversa dalla precedente e progettare un altro esperimento che possa convalidarla. FORMULAZIONE DI UNA TEORIA Sulla base dei risultati dell’esperimento, si giunge a formulare una teoria. La teoria rimane valida fino a quando non viene messa in discussione dai risultati di altri esperimenti.
Per concludere La scienza moderna è uno dei frutti più significativi dell’Occidente. L’hanno preparata secoli di abitudine al pensiero razionale e fede cristiana