Forum partenariale Aosta, 13 febbraio 2012 1. Le performance della politica regionale di sviluppo 2 1.Macro-obiettivi e criteri di valutazione 2.Focus.

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Transcript della presentazione:

Forum partenariale Aosta, 13 febbraio

Le performance della politica regionale di sviluppo 2 1.Macro-obiettivi e criteri di valutazione 2.Focus group e interventi all’esame 3.Performance migliori 4.Performance buone 5.Performance peggiori 6.Raccomandazioni

1. Macro-obiettivi e criteri di valutazione 3

4

2. Focus group e interventi all’esame 5

6

3. Performance migliori 7 Sintesi Rispetto al 2010 AAA+A AA A

3. Performance migliori 8  peggioramento della congiuntura economica internazionale e ricadute sul contesto locale  successo delle misure anticrisi e di sostegno all’investimento in capitale umano e in competitività (soprattutto in Media e Bassa Valle)  perdita di rilevanza degli interventi di sviluppo locale e per gli insediamenti  difficoltà del tessuto imprenditoriale ad assorbire le risorse disponibili per ricerca e innovazione  problemi per interventi infrastrutturali e relativi all’accessibilità (ferrovia, trasporto pubblico sostenibile) Sintesi Rispetto al 2010

3. Performance migliori 9  generale prevalenza di interventi a impatto ‘diffuso’ sul territorio regionale  particolare apprezzamento per la distribuzione degli interventi nel campo dell’ambiente e del territorio  richiesta di maggiori attenzioni alla individuazione delle zone marginali del PSR e delle aree di valore ambientale  la coerenza territoriale degli interventi di sviluppo locale risente del ritardo accumulato nell’attivazione dei GAL  considerare possibili soluzioni alternative per la localizzazione degli interventi di servizio sociale e assistenziale (ad esempio, servizi con sedi decentrate) Sintesi Rispetto al 2010

4. Performance buone 10 AAAA AAAA AAAA Sintesi Rispetto al 2010

4. Performance buone 11  passaggio dalla fase programmatica alla fase attuativa  capacità di realizzazione meglio riconoscibile e generalmente apprezzata in tutti i campi d’azione  maggiori difficoltà per i ‘grandi progetti’ infrastrutturali (in particolare, la ferrovia)  difficoltà di considerare i bisogni di lungo periodo e adattare le politiche alle esigenze degli operatori locali (ad esempio, PMI e artigiani)  richiesta diffusa di un maggiore coinvolgimento degli operatori locali fin dall’individuazione degli interventi Sintesi Rispetto al 2010

4. Performance buone 12  buon esito delle misure anticrisi e rivolte alle fasce sociali svantaggiate  esigenza di combinare tali interventi con le politiche strutturali di medio-lungo periodo, in vista delle sfide competitive del dopo-crisi  più incerti i risultati relativi ad altri campi d’intervento (ma giudizi ottimisti)  critiche all’impatto nullo di certi interventi (ad esempio, la ferrovia)  rischi di impatto perverso (ad esempio, i contributi PSR che, se non ben calibrati, possono disincentivare le capacità imprenditoriali delle aziende agricole) Sintesi Rispetto al 2010

4. Performance buone 13  sostanziale assenza di discriminazioni in tutti i campi della Politica regionale di sviluppo  diffusa attenzione per il criterio in sé  ma presenza di differenze di genere ancora elevate nelle posizioni di rilievo per la ricerca e l’innovazione e nelle misure anticrisi e di formazione continua  assenza di misure specifiche che favoriscano le pari opportunità (in particolare, in agricoltura)  necessità di consolidare l’approccio di lettura mainstreaming rispetto alle politiche di genere negli interventi di sviluppo locale e insediativo Sintesi Rispetto al 2010

5. Performance peggiori 14 BA A BB BBB BBBB Sintesi Rispetto al 2010

5. Performance peggiori 15  particolare importanza della riduzione dei fattori di inefficienza a fronte delle crescenti difficoltà della congiuntura  incidenza della spesa per la gestione burocratico- amministrativa degli interventi e complessità del sistema procedurale  rischio di spreco di risorse pubbliche, qualora gli interventi non siano adeguatamente ponderati e condivisi sul territorio  più rassicuranti gli esiti degli interventi nel campo della formazione, del lavoro e dei servizi sociali, dove gli operatori hanno ormai appreso come far fronte alle complessità procedurali della programmazione FSE Sintesi Rispetto al 2010

5. Performance peggiori 16  l’avanzamento temporale della Politica regionale di sviluppo tende a rivelare l’insufficienza di un’integrazione soltanto programmatica  necessità di forme adeguate di interazione operativa sul territorio  preoccupa il ritardo accumulato nell’attivazione dei GAL e dei relativi PSL, confermato dalla scarsa conoscenza circa le nuove funzioni di integrazione delle progettualità locali  eccellenza dei ‘Progetti integrati transfrontalieri’ (in particolare, il PIT Espace Mont-Blanc) Sintesi Rispetto al 2010

5. Performance peggiori 17  l’importanza della durevolezza degli interventi è generalmente riconosciuta  le criticità caratterizzano buona parte degli interventi in essere e implicano rischi di sistema  necessità di accrescere la responsabilizzazione degli operatori locali, soprattutto privati, nell’investimento a rischio d’impresa e nella ricerca di finanziamenti di natura diversa  necessità di indirizzare l’intervento pubblico sulla promozione degli interventi infrastrutturali e di sistema Sintesi Rispetto al 2010

6. Raccomandazioni 18 1.dedicare il massimo impegno collettivo ad accrescere la sostenibilità (S), l’efficienza (E) e l’integrazione (I) degli interventi in tutti i campi  accrescere responsabilità e competenze gestionali e attuative degli operatori locali, specialmente privati  concentrare l’azione pubblica in interventi infrastrutturali e di sistema  sviluppare le modalità di condivisione dei progetti sul territorio  puntare ad attenuare la complessità del sistema procedurale  verificare possibili modalità innovative nella preparazione, gestione e realizzazione dei progetti  provvedere con urgenza a che i GAL dell’Alta, Media e Bassa Valle adempiano alle funzioni cui sono preposti  apprendere dall’esperienza dei ‘Progetti integrati transfrontalieri’  rafforzare la modalità integrata di lavoro delle Autorità di gestione (S) (E) (I)

6. Raccomandazioni 19 2.ulteriore impegno a migliorare l’efficacia (E), l’impatto (I), la coerenza di genere (C) e la rilevanza (R) degli interventi  modalità più sistematiche di formazione e coinvolgimento di operatori e imprenditori locali nell’individuazione e costruzione dei progetti  attenzione particolare ai ‘grandi progetti’ infrastrutturali e alle strategie di medio-lungo periodo per il rafforzamento del capitale umano e del sistema socio-economico regionale  valutare in anticipo ed evitare i rischi di impatto nullo o negativo  rafforzare gli interventi di natura più strutturale  consolidare l’approccio di mainstreaming di genere negli interventi  misure specifiche di sostegno all’imprenditorialità femminile (agricoltura)  concertazione con il partenariato socio-economico, specialmente per gli interventi nel campo della ricerca e sviluppo (E) (I) (C) (R)

6. Raccomandazioni 20 3.anche in vista delle prospettive 2014/20, provvedere a rafforzare il sistema di regia unitaria  strategia maggiormente integrata per le azioni di comunicazione, informazione e assistenza, soprattutto nei confronti degli attuatori dei progetti, e quelle di animazione territoriale  sistema di monitoraggio integrato SISPREG da (a) perfezionare nella funzionalità complessiva, (b) completare con gli indicatori di risultato e impatto, (c) rendere fruibile anche al pubblico  maggiore integrazione tra le azioni finanziate da fondi differenti e il coordinamento tra gli interventi nella fase di redazione dei bandi