AGRICOLTURA E SICUREZZA ALIMENTARE

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Transcript della presentazione:

AGRICOLTURA E SICUREZZA ALIMENTARE   SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA (DALLE ORIGINI AGLI OGM), AGRICOLTURA DI PIANTAGIONE E MULTINAZIONALI L’AGROECOSISTEMA LE PRINCIPALI FORME DI AGRICOLTURA TERRITORIALITÀ E SICUREZZA ALIMENTARE: PRODOTTI AGRICOLI ED ENOGASTRONOMICI TIPICI DELLA SICILIA

SVILUPPO DELL’AGRICOLTURA L’Agricoltura è l’attività umana che consiste nella coltivazione di specie vegetali utili all’uomo. Certamente lo scopo principale è sempre stato quello di ottenere prodotti alimentari ma anche fibre ed energie.

A partire dal IX secolo la crescita della popolazione urbana diede luogo alla formazione di un mercato agricolo ma l’agricoltura era essenzialmente di sussistenza nella quale le produzioni erano destinate al consumo familiare.

Con la Rivoluzione Industriale si avviò una totale trasformazione di questo modello di produzione poiché la popolazione si trasferiva dalle campagne alle città e chiedeva cibo che non era in grado di produrre: era necessario aumentare sempre di più la produzione per destinare i prodotti agricoli alla vendita.    

Alla fine della seconda guerra mondiale l’agricoltura ebbe una nuova fase di sviluppo: La Rivoluzione Verde, caratterizzata da una serie di trasformazioni (meccanizzazione, irrigazione, prodotti chimici, ibridi) che incrementarono notevolmente la produttività agricola.

Oggi l’agricoltura fa sempre più uso di queste applicazioni chiamate Biotecnologie, ossia tecniche di manipolazione del patrimonio genetico di specie vegetali e animali per ottenere organismi geneticamente modificati (OGM). Grazie alle diverse applicazioni tecnologiche, nel mondo la produttività agricola è notevolmente aumentata ,ma lo sviluppo sostenibile sta imponendo l’uso di parole come territorialità e salubrità.

L‘AGROECOSISTEMA L'agroecosistema è un ecosistema terrestre modificato dall'uomo, le cui caratteristiche, pur svolgendosi fondamentalmente secondo le leggi dell'ecologia, sono artificialmente controllate e finalizzate alla produzione di biomassa ed energia da utilizzare per scopi economici. L'ecosistema naturale e agrosistema differenziano in modo forte. Gli elementi ecologici che caratterizzano un agrosistema si analizzano in alcuni aspetti fondamentali. Il più evidente è il grado di incrocio del fattore antropico con le caratteristiche interne dell'agrosistema. Questa interferenza si manifesta con dei fattori fisici ambientali, del flusso di energia e materia, e si concretizza con la tecnica agricola. L'obiettivo dell'intervento dell'uomo è quello di rendere al 100% la produzione di energia e materia da parte dell'ecosistema.

OGM Un organismo geneticamente modificato è un organismo vivente che possiede geni modificati tramite tecniche di ingegneria genetica. Non sono considerati "organismi geneticamente modificati" tutti quegli organismi il cui patrimonio genetico viene modificato a seguito di processi spontanei o indotti dall'uomo tramite altre tecniche. Sono considerate tecniche che hanno come risultato un organismo geneticamente modificato: tecniche per la modifica di DNA e RNA; tecniche per l'incorporazione di un materiale ereditabile; fusione cellulare o tecniche di ibridazione per la costruzione di cellule vive.

I metodi utilizzati per modificare il patrimonio genetico degli esseri viventi sono essenzialmente due: la mutagenesi e l'incrocio. La frequenza con cui avvengono queste mutazioni viene amplificata utilizzando radiazioni o agenti chimici. L'incrocio è una tecnica che permette di mettere insieme le caratteristiche presenti in due individui diversi. La differenza sostanziale tra queste due tecniche di miglioramento genetico e l'ingegneria genetica sta nella modalità con cui l'uomo induce le modificazioni genetiche. Nell'ingegneria genetica invece è possibile "progettare" la modifica genetica da effettuare. Inoltre, una volta ottenuto un certo numero di organismi geneticamente modificati, possono venire selezionati in base alle loro caratteristiche genetiche.

Questi organismi posso creare gravi danni alla salute: incremento di allergie; effetti tossici; gli antibiotici non possono avere più alcun effetto sull'uomo. Possono anche trasmettere attraverso il polline il gene modificato ad altre piante, potrebbe essere presente una crescita molto veloce della nuova pianta infetta e moltissimi rischi per l'ecosistema. Vi sono però anche dei vantaggi: sviluppo a favore dei paesi poveri; l’assicurazione di uno sviluppo sostenibile per l'agricoltura.

I DISERBANTI I diserbanti sono sostanze utilizzate per il controllo delle piante infestanti. Gli erbicidi più comuni sono composti chimici, spesso chimicamente estranei ai composti naturalmente presenti negli esseri viventi. È in questi termini che si pone il problema dell'impatto ambientale dell'utilizzo di erbicidi in agricoltura.

L'evoluzione degli erbicidi è iniziata da sostanze chimiche ad azione diserbante poco accurata, il cui impiego non si è, fortunatamente, mai diffuso vista anche l'epoca interessata (primo dopoguerra). Negli anni si sono prodotte molecole sempre più selettive ed efficaci. Alcuni di questi composti hanno una struttura tale da poter essere eliminati più o meno velocemente: questo si spiega il motivo per cui queste molecole siano molto simili a quelle di composti naturali. La ricerca oggi si pone come obiettivo il ridurre l'uso di questi composti, creandone nuovi più rispettosi dell'ambiente; sperimentando bioerbicidi (come ad esempio l'aceto di vino); promuovendo buone pratiche agricole che portino ad un uso corretto dei composti erbicidi ammessi, a prevenirne il più possibile l'uso o a sostituirli con pratiche alternative.

LE PRINCIPALI FORME DI AGRICOLTURA Tra le principali forme di agricoltura moderna ricordiamo quella di mercato e quella di piantagione.

Modi di produzione L’attività agricola può essere di tipo intensivo o estensivo. La coltivazione intensiva permette di ottenere la massima produttività in piccole estensioni di terreno, mentre quella estensiva viene praticata in terreni di enorme estensione dove si possono ottenere grandi quantità di prodotti anche con rese basse per ettaro.

L’agricoltura di mercato viene praticata nei paesi sviluppati dove si fa uso di moderni mezzi produttivi, sistemi di irrigazione e fertilizzanti; essa ha uno stretto legame con l’industria alimentare.

L’agricoltura di piantagione L’agricoltura di piantagione è caratterizzata dalla produzione di un unico prodotto (monocoltura) e viene praticata nelle regioni situate nella fascia intertropicale umida quindi prevalentemente in Paesi in via di sviluppo (PVS) dove è presente ancora l’agricoltura di sussistenza; Si è sviluppata a partire dal XX secolo nelle aree colonizzate dell’America, in Asia e Africa e predilige la localizzazione lungo le coste e le vie navigabili interne seguendo il modello degli ex colonizzatori. Questa agricoltura viene detta anche ‘’agricoltura di speculazione’’ perché alle multinazionali interessa realizzare enormi profitti vendendo prodotti sul mercato mondiale. I prodotti agroalimentari principalmente coltivati sono: Cacao : nei paesi africani affacciati sul Golfo di Guinea e in Brasile Palma da olio : in Malesia Canna da zucchero : nei Caraibi e in Brasile Caffè : in Brasile, in Colombia e nella Costa d’Avorio Arachidi : in Senegal Banane e Ananas: in Costa d’Avorio e Costarica

  MULTINAZIONALI L’impatto dell’industria agroalimentare non riguarda solo le scelte nutrizionali e la salute dei consumatori. In ballo ci sono anche gli effetti sull’ambiente e sulle condizioni di vita dei lavoratori del settore, che non sono pochi: oltre un miliardo di persone nel mondo, circa un terzo della forza lavoro globale. Proprio su questi aspetti si era concentrato lo studio "Scopri il Marchio" condotto l’anno scorso da Oxfam e relativo ai 10 gruppi più grandi del mondo che, insieme, danno lavoro a più di 1,5 milioni di persone (oltre all’indotto). Le multinazionali del settore agroalimentare si caratterizzano perché hanno grandi profitti anche grazie ai grandi investimenti che fanno nel settore pubblicitario per penetrare nei vari paesi del mercato globale.

Ci sono tante multinazionali che operano nel mercato italiano Ci sono tante multinazionali che operano nel mercato italiano. Queste multinazionali hanno una presenza globale sia per quanto riguarda la produzione agroalimentare sia per quanto riguarda i prodotti dell' industria alimentare. Fra le multinazionali ricordiamo quelle che sono presenti nel mercato italiano con marchi diversificati:

Associated British Food (Twinings, Ovomaltina) The Coca-Cola Company(Coca-Cola, Fanta, Sprite, Acqua Lilla, Acqua Sveva, Nestea, Powerade.) Gruppo Danone(Activia, Vitasnella, Actimel, Mellin, Nutricia.) General Mills(Haagen-Dazs) Kellogg Company(Kellogg’s, Pringles) Mars( M&Ms, Milky Way, Snickers, Twix, Uncle’s Ben) Mondelez Internazional Inc. (Philadelphia, Sottilette, Oro Saiwa, Milka, Halls, Hag, Tuc, Fonzies, Splendid, Ritz, Cipster, Fattorie Osella.) Nestlé (Buitoni, Nescafé, Maggi, Smarties, Perugina, Motta gelati, Antica gelateria del corso, Acqua Vera, Beltè) PepsiCo Inc. (Pepsi, Gatorade, Lipton iceTea, Tropicana.) Gruppo Unilever (Calvé, Algida, Ben&Jerry’s, Knorr, Lipton)

AGRICOLTURA BIOLOGICA In questo tipo di agricoltura, le colture non sono trattate con sostanze di sintesi, infatti, non è presente l'utilizzo di prodotti chimici. Per eliminare i parassiti, invece di ricorrere all'uso di pesticidi, si usano altri insetti oppure batteri antagonisti e si preferiscono tecniche di tradizionali di fertilizzazione organica. In questo modo si controlla il livello d'infestazione con lo scopo di ridurre il danno economico.

Alcuni vantaggi di questo impiego sono: minore impatto sull'ambiente, migliori condizioni di lavoro, difesa della fauna ecc. In Italia questo tipo di agricoltura si diffonde sempre di più. Possiamo quindi affermare che l'agricoltura biologica richiede una preparazione tecnica. Il livello d'informazioni necessarie agli imprenditori è superiore. Se si decide di avviare una produzione biologica, essa si deve notificare alla Regione e a un organismo di controllo autorizzato. In seguito quest'ultimo procede all'ispezione degli appezzamenti e della struttura aziendale. Se i risultati dell'ispezione sono positivi, l'azienda è ammessa nel sistema di controllo, e può avviare la conversione, cioè il periodo di disintossicazione del terreno. A conclusione del periodo di conversione il prodotto può essere commercializzato come proveniente da agricoltura biologica.

La lotta biologica e la produzione di insetti Diversi sono i problemi che si pongono a chi pratica l'agricoltura biologica, esiste la difficoltà nel trovare i suddetti mezzi di lotta e si va incontro a un aumento dei costi. I luoghi dove si allevano gli insetti adatti alla lotta biologica si chiamano biofabbriche. Al momento esistono poche fabbriche d'insetti sul territorio nazionale. In Italia vi è una carenza di conoscenza e disponibilità di materiale per la pratica delle agricoltura di maggiore sostenibilità ambientale. Questo vuoto è ancora maggiore se consideriamo che queste conoscenze siano legate al territorio e al particolare sistema su cui si opera.

L'agricoltura biologica e lo sviluppo sostenibile L'agricoltura sostenibile, basata sulle tecniche di lotta biologica, persegue lo scopo di coniugare una produzione elevata senza ricorrere produzione elevata senza ricorrere all'uso di sostanze chimiche. Nel futuro le tecniche per l'agricoltura sostenibile saranno indispensabili per aumentare la produzione alimentare delle aree fertili della terra. L'agricoltura sostenibile, salvaguarda l'ambiente, ne preserva le risorse, assicura la sicurezza dell'alimentazione e permette all'agricoltore di mantenersi in un futuro generazionale. Si stanno sviluppando molte pratiche per l'agricoltura sostenibile. Tutte si basano sulla produzione dei prodotti agricoli, per i fertilizzanti e i combustibili, come:

La rotazione delle colture: Esso spezza il ciclo di vita di molte piante infestanti, di molte malattie e insetti specifici in una determinata coltura, oltre a migliorare le condizioni del suolo. Può anche aumentare il livello di azoto nel terreno, ridurre l'erosione del suolo e diminuire il rischio d'inquinamento dell'acqua, causato dai composti chimici. Le tecniche di coltivazione: consistono nei diversi modi in cui viene preparato il suolo per le colture. Questi sistemi si sono evoluti nel tempo per aiutare gli agricoltori nella lotta contro gli insetticidi, piante infestanti e malattie. Le tecniche dell'agricoltura sostenibile includono un controllo meccanico e biologico delle piante infestanti, maggiore uso delle tecniche di conservazione del terreno e dell'acqua e l'uso strategico di animali e concimi naturali. Le strategie di lotta integrata: utilizzano metodi che non danneggiano i sistemi naturali, gli agricoltori, i loro vicini o i consumatori. Adesso sono incluse tecniche per una lotta integrata che diminuiscono l'utilizzo di composti chimici, identificando qualsiasi insetto nocivo o malattia presente e controllandoli attraverso mezzi biologici e chimici inclusi i pesticidi moderni altamente specializzatati. Le tecniche di lotta integrata si avvalgono dell'utilizzo di predatori naturali, quegli animali che si cibano d'insetti nocivi e dei semi delle piante infestanti.

Agricoltura sostenibile È un modello di produzione che evita lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, del suolo, dell'acqua e dell'aria, per un'agricoltura rispettosa dell'ambiente, che produca cibi buoni e sani. L'agricoltura fornisce buona parte degli alimenti che consumiamo e svolge un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza, ma se praticata in modo non sostenibile può causare gravi danni all'ambiente e agli esseri viventi che lo abitano. Basta pensare al degrado e all'impoverimento del suolo, all'inquinamento delle acque per il massiccio uso di concimi chimici e fitofarmaci, agli enormi consumi idrici richiesti dall'agricoltura intensiva. L'agricoltura sostenibile è un modello di produzione economicamente vantaggioso per gli agricoltori, nonché socialmente giusto, in quanto contribuisce a migliorare la qualità dell'ambiente, della vita degli agricoltori e dei consumatori. Privilegia i processi di produzione naturali, evitando il ricorso a pratiche dannose per il suolo e utilizzando fonti energetiche rinnovabili. La moderna biotecnologia mira ad aumentare la produzione alimentare e allo stesso tempo a ottimizzare l'uso di risorse naturali rinnovabili. Attualmente si sviluppano piante coltivabili con molte caratteristiche utili, tra cui:

Resistenza all'attacco d'insetti nocivi ed alle malattie - Colture quali mais, pomodori e patate sono già state modificate utilizzando la biotecnologia per contenere un gene del batterio Bacillus thurigiensisn. La ricerca sta lavorando per produrre colture "vaccinate" contro le malattie che ne riducono la resa. Tolleranza agli erbicidi - Si stanno sviluppando delle colture che tollerano gli erbicidi moderni meno dannosi per l'ambiente. Esse riusciranno a ridurre le piante infestanti utilizzando pochissimi erbicidi. Qualità nutritiva e gusto migliori - Sono in via di sviluppo molte colture modificate come la soia con un più alto contenuto proteinico e patate con più amido e migliorando il sapore dei peperoni. Tolleranza al calore, al freddo, alla salinità, all'umidità o all'aridità - Questo dovrebbe permettere lo sviluppo di colture in aree inadatte alla coltivazione. Maggiore conservabilità - Un esempio è costituito dal pomodoro Flaur sur, venduto negli Stati Uniti, modificato geneticamente in modo da ridarne l'avvizzimento. La biotecnologia rappresenterà un importante elemento nel porre le basi per un'agricoltura sostenibile nel mondo in via di sviluppo. Porterà incrementi della produttività e ad un efficiente uso delle risorse in quei luoghi dove altri tipi di tecnologie - quali la meccanizzazione o l'uso di composti chimici - sono risultati poco pratici o inefficaci.

Per aumentare la produzione e preservare le piante dalle malattie si usano concimi e prodotti chimici che l’UE ha vietato già da tempo. Le sue produzioni non servono all’alimentazione della popolazione del luogo; infatti la disponibilità di cibo dei PVS è diminuita, di fatto nel mondo ancora oggi più di 800 milioni di persone, di cui in maggioranza i bambini, soffrono la fame e sono vittime di disturbi dovuti alla malnutrizione perché il costo dei prodotti alimentari venduti dai Paesi del Nord del mondo sono abbastanza elevati. Preoccupanti sono anche i danni causati all’ambiente : immense aree forestali ricche di biodiversità vengono disboscate per dare spazio alle monoculture.

Territorialità e sicurezza alimentare: prodotti agricoli ed enogastronomici tipici della Sicilia Per contrastare l’omologazione alimentare, che con la globalizzazione tende ad affermarsi soprattutto tra i ragazzi,e in funzione della sicurezza a tavola, molto importante e’ riscoprire e conoscere le produzioni agricole del nostro territorio e i numerosi piatti tipici. La Sicilia ha un territorio fertile ed è famosa per la sua ricca produzione enogastronomica e per la diversità di prodotti, sapori e profumi delle sue province.

Cereali e ortaggi nell’antichità la Sicilia era nota per la sua abbondante produzione di cereali: dall’antico farro ai diversi tipi di grano duro, che oggi sono alla base della dieta dei siciliani: il pane e la pasta. Ma non bisogna dimenticare il riso,arrivato con gli arabi(anche se la coltura non si e’ perpetuata),con cui si preparano “le arancine”. Il territorio della nostra isola ha incrementato notevolmente la produzione ortofrutticola. Agrigento, Catania e Palermo sono le principali province produttrici di melanzane:ortaggi che,anche se non autoctoni, sono ormai da diversi secoli entrati nell’alimentazione siciliana. La melanzana fa parte di molti piatti dell’isola, tra cui la famosissima caponata. Molto diffusa e’ la parmigiana,ma la melanzana si può anche semplicemente friggere, fare ripiena “ammuttunata”, a ”cotoletta”

A Catania un piatto tipico, molto noto e consumato e’ la pasta “alla norma”: una pasta rimaneggiata con melanzane fritte e salsa di pomodoro. Naturalmente l’isola vanta anche molti altri ortaggi: Broccoli,cavolfiori e carciofi. Il broccolo,molto presente nelle tavole siciliane e’ ottimo come antipasto o contorno tra cui il broccolo “a pastetta”, broccolo fritto o bollito, ma anche come condimento per la pasta con i broccoli ”arriminati”.

Molto diffusi sono anche i legumi: per esempio con fave ,piselli e carciofi si fa la “frittedda”; ma generalmente nella dieta dei siciliani essi sono presenti per le minestre ,per condire la pastasciutta o come contorni. In particolare nell’entroterra la cucina contadina usa molto legumi, verdure e ortaggi: una delle piu’ famose minestre e’ il “maccu”,un passato di fave secche condito, diversamente secondo le zone, con finocchietto selvatico, con la zucca gialla o con le lenticche. Il finocchietto selvatico indispensabile anche per la famosa pasta con le sarde. Inoltre sono anche numerose le piante aromatiche e spezie:alloro, basilico, prezzemolo, origano,capperi, cipolla e aglio ,ingredienti presenti in molti piatti e antipasti. Con basilico,olio, aglio, pomodori e mandorle si ottiene il famoso pesto trapanese.

Le mandorle, da cui otteniamo la pasta e per i rinomati “frutti di martorana”, sono indispensabili per i buccellati, biscotti vari e per ricavarne anche un latte. Infine il nostro pistacchio che viene coltivato in un’area ristretta ,il piu’ famoso a Bronte, ma anche a Caltanissetta e Agrigento e Bronte, utilizzato per molte pietanze , per dolci,biscotti e gelato e da dove vengono ricavati dei dolcificanti.

AGRUMI, OLIVE E VINO: La Sicilia produce anche molti agrumi : la piana di Palermo viene chiamata “Conca d’oro” per la grande presenza di queste colture,anche se con l’espansione della citta’ si sono notevolmente ridotte. Gli agrumi sono ricchi di vitamine indispesabili per la nostra salute: le arance succose e i gialli limoni ricoprono ancora gran parte dell’isola. Molto coltivati sono anche mandarini e pompelmi.

Parlando di prodotti agricoli e di sicurezza alimentare,non dobbiamo dimenticare che la Sicilia ha numerose varietà di olive,alcune anche pregiate e che è perfino sul podio dei migliori produttori di olio d’oliva! Questo olio come e’ noto e’ elemento basilare di quella dieta mediterranea,riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanita’. Le province di Caltanissetta e Trapani sono molto note per l’ uva ricca di sali minerali e vitamine da cui ricavano vini pregiati. I vini accompagnano da sempre le tavole siciliane, tra le produzioni piu’ famose abbiamo: il Passito di Pantelleria, il Moscato,il Marsala, il Bianco d’Alcamo , il Nero d’Avola , ecc..

Prima di concludere si deve ricordare che la Sicilia,oltre alla produzione agricola , collegata con il territorio, ha un’importante produzione di formaggi: tra cui il Caciocavallo Ragusano e la Provola dei Nebrodi .Il formaggio e’ molto utilizzato per condire la pasta,ma si possono ottenere antipasti, secondi, desserts. Infatti e’ anche molto usato per i dolci, in particolare sotto forma di ricotta per la Cassata e i famosissimi Cannoli.

Fine. UDA GEOGRAFIA A.S 2015/2016 classe 2DT   classe 2DT Docente Prof.ssa Concetta Ferrara