PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DELLA ”Città dell’Ambiente” nell’attuale area occupata dell’ex Pamafi Per un futuro possibile
Premessa Maratea per svilupparsi può e deve puntare prioritariamente sulle proprie risorse naturali a partire, però, da quanto nel tempo è già stato progettato in positivo e/o in negativo in termini di ricaduta economica nella sua area, per evitare il consumo di nuovo territorio con le ormai ben note conseguenze sull'ambiente ed il paesaggio che ciò comporta. In tal modo il paesaggio, invece, risulterebbe rigenerato attraverso la trasformazione di un'area abbandonata di proprietà regionale (area ex Pamafi) e questa giusta scelta sarebbe perfettamente in linea con il "Piano nazionale per la rigenerazione urbana sostenibile”. Tale piano, promosso dal Consiglio nazionale degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori sostiene che la rigenerazione urbana rappresenti l'occasione per risolvere il problema dell’assenza di identità di un quartiere (nel nostro caso di una cittadina divisa in 9 frazioni,equiparabili a 9 quartieri separati di una metropoli)
La” rigenerazione urbana” rappresenta, altresì, l’occasione per risolvere : il costo vivo diretto ed indiretto per l'ambiente la valorizzazione di un patrimonio immobiliare pubblico. Tale valorizzazione e riconversione deve essere effettuata con l'utilizzo di materiali sostenibili ed il ricorso ad energie alternative.
Infatti la "Città dell'ambiente" dovrebbe diventare, sul modello della "Città della Scienza " di Napoli un centro d'avanguardia primo in Italia e nel Mezzogiorno che potrebbe contribuire allo SVILUPPO DI PROGETTI ECO-COMPATIBILI in sinergia con istituzioni, università, associazioni ambientaliste, forze culturali, cittadini. Il degrado dell'area ex Pamafi, visibile ad occhio nudo attraverso le gabbie che ormai stritolano le piante superstiti, intrappolate nelle serre, non è più accettabile e la riqualificazione del patrimonio immobiliare rappresenta una grande occasione per promuovere sviluppo tecnologico, occupazione, crescita sociale, etica e culturale territoriale e locale.
Ex Pamafi
Le ragioni della costruzione del progetto trasformano il turismo di un territorio Gli investimenti nel settore della cultura e della ricerca hanno un impatto fondamentale sull'economia sociale e possono determinare cambiamenti strutturali che trasformano il turismo di un territorio fornendo nel nostro caso la possibilità di impianto di attività di ricerca, di attività di servizi e lo sviluppo di un indotto di beni connesso, creando opportunità di lavoro. Infatti questo progetto permette a Maratea ed ai territori circostanti situati all'interno dei tre Parchi Nazionali: Parco del Pollino, Parco dell'Appennino Lucano-Lagonegrese, Parco del Cilento-Vallo, la costruzione di una proposta di un forte attrattore turistico culturale interregionale (Basilicata-Calabria-Campania) che garantirebbe per tutto l'anno il turismo culturale, il turismo scolastico, il flusso legato a convegni, ad attività scientifica universitaria e così via.
L’esistenza di una struttura dismessa e la presenza a Maratea di 4 siti di interesse comunitario (denominati SIC) e di habitat di pregio istituiti a tutela di un’area marina e terrestre che rappresenta un “unicum” rendono concreta la proposta della costruzione della : “ Città dell’ambiente”. La realizzazione all’interno della struttura di aree per la coltivazione di prodotti agricoli tradizionali e di piante officinali e aromatiche, affidata a privati, garantirebbe attraverso una gestione continuativa un’ulteriore sostenibilità economica all’intervento.
Aree per accoglienza, servizi, bar, bagni Area marina : aula didattica,sala convegni, scuola di formazione universitaria sulla biodiversità marina acquario e laboratorio didattico scientifico sulla biodiversità marina istallazioni virtuali interattive ( sottomarino virtuale) osservatorio con modelli delle energie rinnovabili e strumentazione meteo per studiare e monitorare i fenomeni meteo climatici,fisici e geologici centro per il recupero e cura delle fauna marina Area terrestre serre di piante ed essenze del Mediterraneo serre di colture tradizionali farfalle ed insetti viventi e laboratorio didattico scientifico voliera laboratorio didattico scientifico sulla biodiversità degli ecosistemi centro di ricerca su materiali innovativi ecocompatibili realizzati attraverso lo studio del suolo e del mare centro per lo studio delle variazioni della temperatura e del clima COSA FARE nella città dell’ambiente?
Ostacoli ed opportunità Oggi le lentezze burocratiche del nostro Paese sono paralizzanti e quest’idea potrebbe essere realizzata In QUALUNQUE altra parte d’Italia e d’Europa ma arrivare primi sarebbe centrale per il nostro territorio, per la valle del Noce e per il Mezzogiorno, in quanto proprio da qui potrebbe partire un nuovo modo di fare turismo non legato alla stagione ed alla presenza del mare ma che dal mare trae parte della sua ragion d’essere, considerando che il mare, la sua salubrità e la sua difesa saranno sempre più centrali per la vita. Alla ragion d’essere del mare è unito nel progetto, con identico impegno di ricerca e conservazione il suolo, che, insieme al mare, garantiranno entrambi un futuro possibile solo a chi saprà studiarli ed entrambi preservarli. Tale modello potrebbe fare scuola perché, finalmente, si inizi nel Meridione a progettare a partire dalle reali potenzialità di un territorio ampio, in una visione sinergica d’insieme delle aree coinvolte, immaginando un futuro possibile in un progetto condiviso ed ecosostenibile. Pertanto sarebbe necessario lavorare in tempi brevi al progetto reperendo i fondi attraverso energie private, enti nazionali, enti regionali e la comunità europea che finanzia l’economia della cultura, anche perché questo progetto prevede attività legate agli obiettivi di EU 2020 Strategy.
Il seguente progetto è nato da un’idea delle docenti Anna Rubino e Maria Rosaria De Nicola che lo hanno condiviso con gli alunni delle classi II e III A dell’ Istituto Comprensivo “ Casimiro Gennari” di Maratea - Scuola secondaria di primo grado- nello scorso anno scolastico. All’approfondimento dei temi ambientali e naturalistici che, per la presenza di 4 aree Sic e di limitrofi parchi nazionali, rende Maratea luogo deputato alla costruzione di una “Città dell’ambiente”, quest’anno si è unito lo studio delle possibilità di produzione di effettivi posti di lavoro con serre dedicate a colture tradizionali e piante officinali e laboratori di didattica e di ricerca su materiali ecocompatibili, coi quali materiali,inoltre,è stato previsto l’ intero intervento nel ripristino delle strutture esistenti. Il progetto,in linea con le disposizioni del recentissimo ddl sul contenimento del consumo di suolo,è stato portato all’attenzione della cittadinanza attraverso una presentazione pubblica che ha ottenuto apprezzamenti e consensi. Le docenti Anna Rubino e Maria Rosaria De Nicola