Interrogazioni a risposta immediata Introdotte negli anni 80, dapprima alla Camera poi al Senato sul modello del Parlamento britannico (Question time), le interrogazioni a risposta immediata sono rivolte in misura particolare all’opinione pubblica. Esse consistono in una domanda chiara e concisa, su un argomento di urgenza o attualità politica. La disciplina dell’istituto presenta alcune differenze tra i due rami del Parlamento. Alla Camera nella medesima seduta possono essere discusse interrogazioni a risposta immediata concernenti differenti argomenti. Esse possono aver luogo sia in Assemblea (art. 135 bis r.C.) sia in Commissione (art. 135 ter r.C.). Al Senato, la discussione del Question time è di tipo tematico, ossia i diversi quesiti posti dai Senatori concernono gli stessi argomenti (art. 151 bis r.S.).
Svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata alla Camera dei Deputati Il presentatore illustra brevemente l’interrogazione (1 minuto). Il rappresentante del Governo risponde (non più di 3 minuti). L’interrogante o altro Deputato del Gruppo replica (non più di 2 minuti). Mentre la ripresa televisiva del question time in Assemblea avviene ogni settimana, in Commissione la ripresa è a circuito chiuso per i giornalisti.
Svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata al Senato della Repubblica Il rappresentante del Governo, ove lo chieda, può prendere per primo la parola per non più di 10 minuti. Un Senatore per ciascun gruppo parlamentare può, per non più di 3 minuti, formulare interrogazioni consistenti in una pura e semplice domanda al Governo, senza alcun commento. Il rappresentante del Governo risponde per non più di 3 minuti. La ripresa televisiva è disposta dal Presidente dell’Assemblea quando interviene il Presidente del Consiglio dei ministri o quando l’importanza degli argomenti lo richieda.