Dal medioevo all’età moderna
Momenti di rottura Il passaggio ad una nuova epoca non avviene da un giorno all’altro però è vero che tra XV e XVI secolo sono rintracciabili molti eventi significativi che costituiscono momenti di rottura con il passato. 1453: Caduta di Costantinopoli 1455: Gutemberg inventa la stampa 1488: B. Diaz circumnaviga l’Africa 1492: Colombo scopre l’America 1517: Lutero scrive le 95 Tesi 1543: Copernico pubblica il De revo-lutionibus orbium coelestium
Trasformazioni graduali Il passaggio da un’epoca ad un’altra è anche e soprattutto legato a trasformazioni di lungo periodo. Impercettibili, non sono identificabili da una data precisa, però determinano grandi cambiamenti. Nel nostro caso riguardano l’ambito della politica, l’economia e la cultura.
In politica Passaggio dalla monarchia feduale a quella nazionale moderna. Il processo di accentramento, che inizia inizia nel cuore del medioevo, porta nell’età moderna: all’esaltazione del potere regio (assolutismo del XVII-XVIII secolo); al potenziamento del ruolo e delle funzioni dello Stato nella società.
In economia E’ in corso una trasformazione che porta: da un’organizzazione chiusa, legata al possesso fondiario ad una dinamica fondata sul denaro e sul credito. da una produzione indirizzata a soddisfare i bisogni ad una finalizzata al profitto (capitalismo). L’agricoltura resta il settore principale, ma il protagonista non è più il possidente, bensì l’intraprendente mercante.
Nella cultura Processo di laicizzazione: i vari ambiti del sapere si rendono autonomi, l’uno dall’altro e rispetto alla religione che non è negata (se non nell’800, il secolo dell’ateismo) ma progressivamente estromessa dalla vita dell’uomo. Il sapere autonomo è un riflesso di una nuova concezione dell’uomo: Esaltato non perché immagine di Dio, ma per le sue capacità di riuscita.