1 STRUMENTI E PRODOTTI FINANZIARI (3) Novembre 2011 Università della Terza Età
2 I TITOLI AZIONARI Le azioni sono titoli rappresentativi di quote di capitale di rischio di società per azioni, quindi misurano la partecipazione del socio detentore delle azioni nella società emittente. A ciascun socio è di norma assegnato un numero di azioni proporzionale alla parte del capitale sottoscritta.
3 I diritti degli azionisti L’azione incorpora la posizione del socio nella società e il suo possesso conferisce la legittimazione ad esercitare i diritti attinenti la partecipazione alla gestione societaria : Diritti di natura amministrativa Diritti di natura patrimoniale.
4 Diritto di voto In genere, ogni azione attribuisce il diritto di voto. Lo statuto sociale può prevedere la creazione di azioni: senza diritto di voto; con diritto di voto limitato a particolari argomenti o subordinato al verificarsi di particolari condizioni. PER UN AMMONTARE COMPLESSIVO NON SUPERIORE ALLA META’ DEL CAPITALE SOCIALE.
5 Il prezzo di emissione Normalmente, le azioni vengono emesse con un sovrapprezzo rispetto al loro valore nominale che tiene conto dell'incremento verificatosi nel patrimonio della società emittente in conseguenza dell'esercizio dell'attività sociale. Per le società con azioni quotate in Borsa si deve tener conto dell'andamento delle quotazioni in Borsa dell'ultimo semestre e si deve richiedere il parere della società di revisione sulla congruità del prezzo di emissione.
6 diritto di partecipare all’assemblea dei soci e di esercitare il diritto di voto; diritto di richiedere la convocazione dell'assemblea; diritto di impugnazione delle delibere assembleari; diritto di informazione. Altri diritti di natura amministrativa
7 Diritti di natura Patrimoniale Diritto agli utili la cui distribuzione è eventualmente disposta dall’assemblea in sede di approvazione del bilancio d’esercizio. Diritto alla ripartizione del residuo attivo in sede di scioglimento o liquidazione della società (in misura proporzionale alla quota di ciascun socio dopo il pagamento di tutti i debiti e fatti salvi i diritti alla prelazione nel rimborso assegnati a particolari tipologie di azioni).
8 Diritto di opzione E’ una prelazione concessa agli azionisti nella sottoscrizione di nuove azioni emesse dalla società. La prelazione è volta ad assicurare agli azionisti la possibilità di mantenere invariata la quota di partecipazione nella società. Gli azionisti che non intendano avvalersi di tale diritto potranno cederlo a terzi contro pagamento del corrispettivo valore, determinato dalla domanda e dall'offerta che si formerà sul mercato dei diritti d'opzione.
9 Il dividendo Le azioni sono titoli a reddito variabile dipendente dagli utili conseguiti e dalle politiche di distribuzione perseguite dagli amministratori delle società. Solo al verificarsi di queste due condizioni, gli azionisti percepiranno un reddito periodico rappresentato dal dividendo (= utili distribuiti) generalmente corrisposto in un'unica soluzione dopo l'approvazione del bilancio da parte dell'assemblea ordinaria degli azionisti.
10 Capital gain Gli investitori possono ottenere guadagni anche attraverso la compravendita delle azioni. Infatti, la maggior parte dei risparmiatori acquista azioni nella speranza di lucrare delle plusvalenze, ossia di vendere a prezzi superiori al prezzo di acquisto. Queste plusvalenze, dette anche capital gains, dipendono anch’esse dall’andamento economico della società e dalla sua capacità di realizzare utili.
11 Le diverse tipologie di azioni Non tutte le azioni emesse dalle società possiedono le medesime caratteristiche tecniche e assicurano ai possessori i medesimi diritti patrimoniali e/o amministrativi In Italia, esistono le seguenti differenti categorie di azioni: Azioni ordinarie Azioni correlate Azioni privilegiate Azioni di risparmio.
12 Le azioni ordinarie - caratteristiche Attribuzione del diritto di voto Nominative Remunerazione determinata dal dividendo (e quindi dagli utili societari) Dividendo subordinato alla remunerazione di eventuali azioni privilegiate e di risparmio In caso di scioglimento o di liquidazione della società, rimborso subordinato al preventivo rimborso di eventuali azioni privilegiate e di risparmio.
13 Le azioni privilegiate Le azioni privilegiate godono di un privilegio nella ripartizione degli utili e/o nel rimborso del capitale in caso di scioglimento della società, fatti salvi i diritti dei sottoscrittori delle azioni di risparmio. La loro emissione viene prevista nell’atto costitutivo, nel quale si stabilisce con la massima libertà, il contenuto del privilegio, le condizioni, i limiti, le modalità e i termini per il suo esercizio.
14 La limitazione nel diritto di voto Gli azionisti privilegiati non possiedono il pieno diritto di voto ma possono esercitare tale diritto solo nelle assemblee straordinarie, le cui delibere hanno per oggetto le modificazioni dell'atto costitutivo, l'emissione di prestiti obbligazionari, la nomina ed i poteri dei liquidatori. La quantità massima di azioni privilegiate che può essere emessa non può superare il 50% del capitale sociale. Ciò per impedire una diluizione del capitale sociale che consentirebbero ad una minoranza di azionisti ordinari di amministrare la società pur disponendo di modesta partecipazione al capitale di rischio.
15 Le azioni di risparmio Le azioni di risparmio sono prive di diritti di natura amministrativa; infatti, i portatori di tali azioni non godono del diritto di voto nelle assemblee dei soci, sia ordinarie, sia straordinarie. Tali azioni hanno una propria assemblea speciale in cui nominano il loro rappresentante comune il quale può assistere, ma non votare, alle assemblee dei soci e, eventualmente, impugnarne le deliberazioni.
16 I privilegi delle azioni di risparmio Come le azioni privilegiate, anche le azioni di risparmio godono di privilegi in sede di riparto degli utili e di rimborso del capitale, sanciti dall'atto costitutivo della società. Nei casi di rimborso del capitale per scioglimento della società, le azioni di risparmio godono, solitamente, di prelazione rispetto alle altre categorie di azioni per l'intero valore nominale. Nel caso in cui la società emittente debba procedere a riduzioni del capitale per perdite, solo qualora le perdite siano tali da eccedere il valore nominale complessivo delle altre categorie di azioni in circolazione potrà essere intaccato il valore nominale delle azioni di risparmio.
17 I mercati di scambio delle azioni Le operazioni di acquisto di azioni possono essere effettuate: nel mercato primario in cui avvengono le sottoscrizioni di azioni di nuova emissione (o per aumenti di capitale); nel mercato secondario, in cui si realizzano le negoziazioni di azioni già in circolazione. Esiste una pluralità di mercati in funzione del tipo di azione trattata.
18 I mercati di scambio delle azioni Gli scambi di azioni possono quindi avvenire: alla Borsa di Milano con riferimento ai titoli quotati in questo mercato e denominato MTA (Mercato Telematico Azionario). I prezzi che si formano sono aggiornati in tempo reale in mercati non regolamentati, per titoli non quotati alla Borsa di Milano. I prezzi che si formano sono poco attendibili perché frutto di scambi scarsi e/o modesti. Si tratta spesso di trattative private che si svolgono in luoghi informali.
19 La Borsa valori La Borsa assolve tre funzioni principali: fissa i prezzi dei titoli quotati attraverso l'incrocio di domanda e offerta; favorisce il mercato dei diritti di proprietà (e quindi i cambiamenti nel controllo delle società); fa affluire risorse (capitale di rischio) dal mondo degli investitori al mondo delle imprese.
20 Gli indici azionari Gli indici azionari sono la sintesi del valore del paniere di titoli azionari che rappresentano. I movimenti dell’indice sono una buona approssimazione del variare nel tempo della valorizzazione dei titoli compresi nel portafoglio. Esistono differenti metodologie di calcolo degli indici, a seconda della ponderazione che viene attribuita alle azioni del paniere. Negli indici più diffusi il peso di ciascun titolo risulta proporzionale alla sua capitalizzazione di borsa. Gli indici possono essere classificati anche in base al settore industriale cui fanno riferimento i titoli presenti nel portafoglio (indici settoriali) o alla zona geografica cui appartengono.
21 Gli indici azionari italiani Ftse (Financial Times Stock Exchange) E’ la società che, dal 1° giugno 2009, calcola gli indici per i mercati di Borsa italiana. Ogni indice viene determinato sulla base della continua variazione dei prezzi. Alla fine della giornata viene calcolato tenendo conto dell'ultima quotazione in ordine di tempo fatta registrare da ciascuna azione. La sua variazione percentuale rappresenta il rialzo o il ribasso medio degli ultimi prezzi fatti segnare in Borsa rispetto agli ultimi prezzi del giorno precedente Ftse/MIB: è il principale indice azionario italiano. E’ il paniere che racchiude le azioni delle 40 maggiori società italiane ed estere quotate sui mercati gestiti da Borsa Italiana e rappresenta all'incirca l'80% della capitalizzazione del nostro mercato azionario. Per tale motivo l’indice mira a replicare la rappresentazione dell'intero mercato. E' aggiornato ogni 15 secondi.
22 Altri indici azionari FTSE ITALIA MID CAP: indice che raggruppa le prime 60 azioni escluse dall’indice FTSE Mib. FTSE ITALIA SMALL CAP: l’indice cattura la prestazione di tutte le altre azioni al di fuori dell’indice FTSE Mib e FTSE Italia Mid Cap, che si qualificano dopo l’applicazione degli schemi di liquidità e free float. FTSE ITALIA ALL SHARE:l’indice comprende tutte le azioni comprese nei precedenti tre indici. FTSE ITALIA STAR: comprende tutte le azioni di borsa quotate sul segmento STAR, ovvero società ad alti requisiti. FTSE ITALIA MICRO CAP e’ l’ indice che comprende tutte le azioni la cui capitalizzazione di mercato è minore del valore più piccolo dei costituenti FTSE Mib e che non sono nell’indice FTSE Italia All Share in quanto non hanno superato il filtro di liquidità.
23 Acquisto di azioni Le operazioni di compravendita avvengono attraverso il conferimento di ordini di acquisto/vendita agli intermediari bancari (banche), indicando: il titolo azionario; il quantitativo di azioni che si intende acquistare o vendere; un eventuale limite di prezzo, valido sia in fase di apertura che di contrattazione continua. A negoziazione avvenuta, il cliente riceverà dalla propria banca la rendicontazione relativa alle condizioni rispetto alle quali è avvenuta la transazione (prezzo e quantità negoziate), ivi comprese l’entità delle commissioni spettanti rispettivamente aumentate (ridotte) del controvalore dell'operazione nel caso di acquisto (vendita) di azioni.
24 Acquisto di azioni Per i titoli non negoziati sui mercati regolamentati, il prezzo applicato alle operazioni di compravendita è fissato da quegli intermediari che detengono i titoli in portafoglio e che sono interessati a porsi come controparti venditrici o, invece, ad acquistare i titoli oggetto di vendita da parte dei possessori. Qualora, gli investitori desiderino sottoscrivere azioni di nuova emissione, il prezzo da riconoscere all’intermediario che esegue l'ordine di acquisto è dato dal prezzo di collocamento (=valore nominale dell'azione + sovrapprezzo)a cui si dovranno aggiungere le commissioni di intermediazione.
25 Riepilogo generale I titoli azionari non prevedono flussi finanziari certi né una scadenza temporale definita. I possibili guadagni per l'investitore può ottenere dal possesso di questi titoli derivano dall’eventuale distribuzione di dividendi e/o dalla possibilità che il valore di mercato dell'azione salga nel tempo. Per poter prevedere i dividendi che verranno distribuiti occorre prendere in considerazione diversi fattori (l’andamento dell'economia in generale, del settore di appartenenza della società, il suo posizionamento di mercato e le sue prospettive di business). Questi stessi fattori servono per valutare il prezzo dell'azione e quindi per ipotizzare successivi rialzi o ribassi della quotazione.
26 Definizione di target price Il Target Price è determinato soggettivamente da ogni singolo analista in base alla valutazione di una serie di fattori tra i quali la visibilità dei risultati futuri, la qualità della comunicazione aziendale, la volatilità del prezzo di mercato e degli utili, la “scalabilità”. La raccomandazione non è espressa in termini relativi (cioè come performance attesa rispetto a quella di un indice di mercato), ma in termini assoluti.
27 Stock rating system I principali centri di ricerca economica utilizzano sistemi di rating che tengono conto, nei giudizi espressi dello scostamento tra prezzo corrente e target price e del rischio del titolo considerato. Genericamente esistono cinque diversi “stock ratings”: BUY (>+15%), ADD (+5/15%), HOLD (+5/-5%), REDUCE (-5/-15%), SELL (<-15%) basati sulle performance attese su 12 mesi rispetto all’indice di borsa.
28 Consiste nella ripartizione del capitale tra varie classi di investimento allo scopo di ottimizzare il binomio rischio-rendimento in base all’orizzonte temporale ed alla tolleranza al rischio dell’investitore. Un asset class è costituita dal complesso delle attività finanziarie che presentano caratteristiche omogenee in termini di rapporto rischio- rendimento. La prassi prevede la ripartizione del capitale tra Liquidità (cash), Obbligazioni (bond), Azioni (equity). Cos’è l’Asset Allocation
Fabbisogni finanziari tipici Avere una riserva di liquidità Mantenimento di un adeguato tenore di vita - Integrazione della pensione Nel caso in cui si abbiano ancora figli a carico: risparmio/incremento del patrimonio per garantire istruzione e formazione ai figli Tutela del reddito – copertura assicurative varie: vita caso morte, infortuni, invalidità permanente, responsabilità civile verso terzi Soddisfare spese straordinarie (viaggi, auto nuova, manutenzione casa ed altro ancora), anche per finalità socialmente responsabili Tutela della salute e garantirsi assistenza per la terza età Terza età: strategie d'investimento
A) per chi NON ama assolutamente il rischio Livello di rischio: basso Esigenza: quella di avere a disposizione liquidità a breve Investimento consigliato: 100% in liquidità: BOT a mesi (a seconda di quando si deve disporre delle somme); oppure conto di deposito remunerato; oppure operazione di pronti c/ termine con la banca. Per il presente “profilo” riteniamo particolarmente importante il discorso della liquidità, cioè il poter avere sempre a disposizione almeno il 30% del proprio risparmio, soprattutto per far fronte a spese impreviste. Terza età: strategie d'investimento
B) Per chi desidera rischiare un po’ Livello di rischio: medio - basso, profilo prudente Esigenza: in parte disporre di liquidità a breve – in parte mantenere il potere di acquisto del proprio capitale nel medio periodo (5-6 anni) Investimento consigliato: 40% liquidità (vedi slide precedente) / 40% obbligazioni a tasso variabile (con buon rating) / 20% obbligazioni a tasso fisso (buon rating e con durata sui 5-6 anni). Terza età: strategie d'investimento
C) Per chi vuole cercare di rivalutare anche il proprio capitale Livello di rischio: medio – elevato Esigenza: in parte disporre di liquidità / in parte proteggere il capitale nel medio periodo/ in parte rivalutare il capitale nel medio - lungo periodo Investimento consigliato: 30% liquidità (BOT/conti deposito/pronti contro termine) – 30% obbligazioni (con buon rating) o titoli di Stato a tasso variabile – 20% obbligazioni a tasso fisso (con buon rating) – 20% azioni di primarie società o quote di ETF. Consiglio: nell’investimento “a rischio”, se proprio non si è davvero esperti, è bene farsi seguire o quanto meno consigliare da un consulente indipendente Terza età: strategie d'investimento