Rafforzare la qualità e le potenzialità dei PIT: il Formez a supporto della Progettazione Integrata Potenza, 15 dicembre 2003 Raffaele Colaizzo Coordinatore.

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Rafforzare la qualità e le potenzialità dei PIT: il Formez a supporto della Progettazione Integrata Potenza, 15 dicembre 2003 Raffaele Colaizzo Coordinatore tecnico del Progetto Sprint, Formez

Aree di criticità e strumenti di intervento

Integrazione Coerenza Caso A. È un PIT ben costruito ma sostanzialmente monosettoriale, in cui è carente la costruzione della maglia delle operazioni serventi o complementari Caso B. È un PIT “costruito a tavolino”, ben strutturato ma incoerente rispetto alle reali domande di sviluppo del territorio ed alle “vere” possibili idee guida Qualità ed efficacia dei PIT (1 / 3)

Efficacia progettuale Intensità e qualità dell’azione collettiva Caso C. È un PIT coerente ed integrato, in cui però il coinvolgimento degli attori “rilevanti”, in particolare in ambito locale, non è stato completo Caso D. È un PIT fortemente partecipato, in cui però la specificazione progettuale è qualitativamente carente o lacunosa Caso E. Il PIT è costruito su una “coalizione collusiva” che ha selezionato le operazioni sulla base di un criterio di mera spartizione Qualità ed efficacia dei PIT (2 / 3)

Capacità di mobilitazione del capitale territoriale Organizzazione tecnica locale e regionale Caso F. Il PIT è coerente, integrato e partecipato ma non è stata sviluppata l’organizzazione tecnica, in particolare locale, necessaria all’attuazione ed alla gestione Caso H. È il PIT perfetto : coerente, integrato e partecipato, quindi in grado di mobilitare il capitale territoriale; e dotato di una struttura di gestione locale (ad esempio un Ufficio Comune) competente e ben strutturata Qualità ed efficacia dei PIT (3 / 3)

Rilanciare i processi “interni” L’attuazione dei PIT richiede la manutenzione delle “infrastrutture” di concertazione, comunicazione, scambio e gestione. L’azione collettiva non può esaurirsi con la costruzione del PIT ma deve esplicarsi in una prosecuzione ed eventualmente in una qualificazione dell’investimento sulle “infrastrutture” di concertazione, comunicazione, scambio e gestione. Questa è una garanzia per il futuro della programmazione dello sviluppo locale.

Governare i processi “esterni” Il “governo delle intersezioni” è cruciale per l’efficacia dei PIT. Coerenza ed integrazione fra i PIT e le diverse politiche (locali, regionali e sovraregionali) in corso di attuazione sul territorio sono qualità essenziali per l’efficacia dei PIT e possono essere ottenute solo attraverso un’azione di coordinamento degli attori rilevanti.

Costruire “reti lunghe” I PIT sono snodi delle politiche di coesione e sviluppo per il Mezzogiorno e per le regioni europee. Cooperazione, scambi di esperienze e politiche congiunte fra i PIT contribuiscono a raggiungere gli obiettivi “macro” del QCS e delle politiche europee di sviluppo e coesione.

Agire sulla comunicazione La comunicazione della PI ha un forte contenuto di discontinuità, fiducia e scambio. La politica di PI ha un forte contenuto intrinseco di comunicazione, che riguarda la necessità che gli attori territoriali modifichino i propri comportamenti a fronte di un innalzamento delle barriere all’accesso ai finanziamenti pubblici. La comunicazione (sia verticale che orizzontale) nella rete veicola fiducia circa gli impegni reciprocamente assunti dai diversi attori. La comunicazione (soprattutto orizzontale) riguarda infine gli scambi di esperienze e di buone pratiche sperimentate nei diversi territori.