Mores
Paul. Fest. [p. 147 L.] mos est institutum patrium pertinens maxime ad religiones cerimoniasque antiquorum. Paul. Fest. [p. 337 L.] ritus mos vel consuetudo. Rite autem significat bene ac recte. Serv. In Aen ‘Mos erat’. Varro vult morem esse communem consensum omnium simul habitantium. Tit. Ulp. princ. 4 Mores sunt tacitus consensus populi longa consuetudine inveteratus.
Norme a formazione consuetudinaria Mores Usi e costumi elemento materiale della consuetudine come fonte di diritto Consuetudine Modo di produzione del diritto fondato sulla ripetizione di comportamenti uniformi da parte dei consociati (diuturnitas) e sulla convinzione dei consociati stessi di osservare, in quei comportamenti, una norma giuridica (opinio iuris ac necessitatis)
Mores Manifestano un ordinamento fondato sulla corrispondenza delle regole che lo compongono alla volontà divina? Manifestano un ordinamento insito nella struttura stessa della società civica e precivica corrispondente alla natura delle cose?
Teofania normativa Volontà degli dei come fondamento dell’ordinamento della comunità Dieci comandamenti Ricevuti da Mosè sul Sinai Codice di Hammurabi
Nel mondo romano le norme non promanano dalla divinità ma derivano da un ordinamento insito nella natura delle cose I mores rivelano un ordinamento insito nella struttura dei rapporti umani e divini, vincolante insieme uomini e dei Nell’ambito del ius sacrum un rito esattamente compiuto dagli uomini vincola anche l’agire degli dei
Pontifices Rivestono un fondamentale ruolo di mediazione in qualità di “esperti del diritto” attraverso la memorizzazione e l’interpretatio dei mores