Rischio sanitario e prevenzione Prof.ssa Luigia Trabace Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi di Foggia.

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Rischio sanitario e prevenzione Prof.ssa Luigia Trabace Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale Università degli Studi di Foggia

Harmful algal bloom: fenomeni associati alla presenza di alghe tossiche. Dimensioni preoccupanti sia per l’aumentare del numero delle specie riconosciute come dannose sia per l’aumento dei fenomeni di fioritura algale. Si ritiene che l’antropizzazione delle aree costiere (il progressivo aumento dell’immissione nell’ambiente marino di effluenti urbani, industriali, agricoli e zootecnici) abbia favorito lo sviluppo di alghe tossiche marine.

Sono circa 5000 le specie algali identificate, delle quali circa 75 sono quelle che producono tossine. Potenti tossine si accumulano nella catena alimentare e possono causare effetti vari nei consumatori secondari (uomo e animali superiori).

Intossicazione umana riconducibile all’ingestione di molluschi bivalvi

Le principali sindromi da intossicazione umana associate al consumo di molluschi sono state descritte, in base alla tipologia dei sintomi, come: paralitiche (PSP) diarroiche (DSP) neurotossiche (NSP) amnesiche (ASP).

I molluschi contaminati non si differenziano in termini di gusto o aspetto da quelli non contaminati La cottura o altri trattamenti culinari non distruggono le tossine

Mouse Bioassay Iniezione i.p. di un estratto della ghiandole digestive del mollusco in un topo di g Viene misurato il tempo entro cui compare la morte: - una mouse unit corrisponde alla quantità che uccide il topo in 24 ore Pro: il metodo è validato in molti paesi, è rapido e relativamente poco costoso Contro: bassa rispoducibilità e nessuna informazione sulla tossina

Paralytic shellfish poisoning (PSP) Tossine idrosolubili prodotte da specie algali quali A. tamarense, A. catenella, A. acatenella, A. fundyense e A. minutum,Pyrodinium bahamense, Gymnodinium catenatum La sindrome paralitica da molluschi bivalvi è una sindrome neurotossica che si manifesta a seguito del consumo di molluschi eduli che hanno accumulato saxitossina e/o suoi prodotti di degradazione.

Struttura chimica delle saxitossine Composti idrosolubili, resistenti al calore, stabili in ambiente acido ma non in quello alcalino

Le tossine PSP subiscono processi di trasformazione più o meno complessi che influiscono sulla loro tossicità. Ad esempio, le tossine del tipo sulfocarbammato (gruppo con tossicità più bassa), vengono facilmente trasformate nelle più potenti carbammato tossine, con un aumento della tossicità fino a 40 volte. Molluschi con bassa tossicità possono causare intossicazioni gravi una volta ingeriti.

Blocco canali del Na+ Blocco trasmissione dell’impulso nervoso nei nervi periferici e nei muscoli scheletrici Paralisi respiratoria e morte

Tossicità circa 1000 volte superiore a quella del cianuro Saxitossina è 1000 volte più tossica del potente gas nervino sarin. Elevatissima tossicità acuta per l’uomo, con una dose letale di 1-2 mg: effetti analoghi alla tossina botulinica

Profilo tossicologico delle saxitossine Sintomi (entro 30 min dall’ingestione di molluschi contaminati): parestesia delle labbra, lingua ed estremità delle dita, profonda astenia muscolare, incapacità a mantenere la stazione eretta, perdita dell’equilibrio. Nei casi più gravi, l’evoluzione è molto rapida e la morte sopraggiunge per arresto respiratorio o cardiocircolatorio entro 2-12 ore, a seconda della quantità di tossina ingerita.

Terapia: - Non sono disponibili antisieri efficaci - Terapia sintomatica: lavaggio gastrico - Somministrazione di bicarbonato di sodio (perché tossina instabile in ambiente alcalino) - Intubazione e ventilazione meccanica La prognosi è favorevole nei casi di sopravvivenza nelle prime ore. In circa il 50% dei pazienti che sopravvivono all’intossicazione permangono per circa 3 settimane astenia e parziale perdita di memoria.

Diarrhetic shelfish poisoning (DSP) Pur non essendo letale, rappresenta un importante problema sanitario. Polieteri ciclici, tre classi strutturali, completamente diverse per effetti tossicologici, meccanismi d’azione e alterazioni biochimiche: tossine acide: acido okadaico e suoi derivati; tossine neutre: pectenotossine (PTXs); yessotossina e suoi derivati (YTXs).

Profilo tossicologico delle tossine DSP Tossine acide L’intossicazione nell’uomo è caratterizzata da disturbi gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito e dolori addominali). I sintomi compaiono dopo un periodo che va da mezz’ora a 12 ore dall’ingestione di molluschi contaminati e possono durare fino a 3 giorni nei casi più gravi, senza tuttavia lasciare conseguenze. Non è stato mai riportato alcun caso letale.

Alterano i processi di fosforilazione- defosforilazione L’acido okadaico probabilmente provoca diarrea stimolando la fosforilazione che controlla la secrezione di sodio da parte delle cellule intestinali. Inoltre, stimola direttamente la contrazione della muscolatura liscia, anche intestinale.

Attività di iniziatori di attività tumorale in modelli murini Possibile attività genotossica in colture cellulari

E’ stato dimostrato che l’acido okadaico agisce come promotore di tumori della pelle nel topo, inducendo per lo più papillomi e carcinomi. E' stato suggerito che l’acido okadaico possa essere anche un promotore di tumori dello stomaco.

L’acido okadaico è capace di superare la barriera transplacentare.

Tossine Neutre Diminuzione del numero e perdita dell’arrangiamento radiale dei microtubuli delle cellule epatiche Cambiamenti nella polimerizzazione dell’actina del citoscheletro Diarrea Aumento concentrazione di fluidi nell’intestino crasso Lesioni macroscopiche al fegato, allo stomaco e all’intestino

Yessotossine Struttura chimica simile a quella della brevetossina e della ciguatossina. Ciò ha fatto pensare che le YTXs potessero agire a livello dei canali del Na+, facilitando l’entrata di questo ione. Organi bersaglio: miocardio, fegato e pancreas Edema intracitoplasmatico nelle cellule del muscolo cardiaco Grave degenerazione grassa del fegato e necrosi intracellulare del pancreas

Azaspiracido: una nuova tossina marina liposolubile Il primo episodio di intossicazione da azaspiracido (AZA) è avvenuto nel Sono stati isolati, oltre all’AZA quattro analoghi (AZA2-AZA5). E’ stata osservata una marcata variabilità nella sensibilità alla tossina, in relazione all’età. Gravi danni al fegato, pancreas, timo, tessuti linfatici e al tratto digestivo

Neurotoxic shellfish poisoning (NSP) I primi casi di intossicazione causati da brevetossine risalgono all’800, ma solo nel 1952 è stata chiarita la relazione tra “maree rosse” e NSP Le brevetossine, liposolubili, agiscono come sostanze depolarizzanti, inducendo l’apertura dei canali di membrana permeabili al Na+ e quindi favorendo il flusso di questo ione verso l’interno

Si possono verificare disturbi di tipo respiratorio, dovuti all’inalazione di aerosol di acqua marina contenente cellule e loro frammenti o brevetossine disciolte. Si possono determinare forti irritazioni della congiuntiva e delle mucose (soprattutto nasali) seguite da tosse secca e rinorrea: effetti temporanei. Sensazione di paralisi alla bocca e alle dita, atassia, rallentamento del battito, sensazione di caldo e freddo. La guarigione avviene in pochi giorni.

Amnesic shellfish poisoning (ASP) Oltre a disturbi di tipo gastrointestinale, questa intossicazione provoca in alcuni casi confusione e perdita di memoria. Effetto neurotossico dovuto all’azione dell’acido domoico, analogo del glutammato e del kainato, sui recettori per il glutammato: interferenza con la trasmissione sinaptica.

Intossicazione da venerupina (VSP) L’intossicazione da venerupina è una sindrome non paralitica causata dall’ingestione di ostriche e vongole. L’avvelenamento è caratterizzato da una lunga incubazione (24-48 ore) a cui fa seguito un inizio repentino dei sintomi: nausea, vomito, diarrea, cefalea e agitazione. Nei casi più gravi possono manifestarsi disfunzione epatica, delirio e coma epatico. La morte sopraggiunge in circa il 33% dei pazienti..

PREVENZIONE Piano di controllo in collaborazione con i Servizi di Prevenzione Sanitaria:  Controllo costante della qualità delle acque  Istituzione specifiche stazioni di campionamento  Controllo costante della qualità dell’ecosistema ittico  Studi di valutazione di impatto ambientale delle fioriture algali sugli insediamenti umani  Confronto tra diagnosi di laboratorio e studi epidemiologici  Aggiornamento banche dati internazionali  Vigilanza e controllo sanitario della produzione e commercializzazione dei molluschi bivalvi vivi

Prevenzione «individuale»: igiene ed abitudini alimentari

26/04/16 Grazie ……. e non solo per la vostra attenzione!