Poesia # 2. UMBERTO SABA 1 Quando nacqui mia madre ne piangeva, 2 sola, la notte, nel deserto letto. 3 Per me, per lei che il dolore struggeva, 4 trafficavano i suoi cari nel ghetto. 5 Da sé il più vecchio le spese faceva, 6 per risparmio, e più forse per diletto. 7 Con due fiorini un cappone metteva 8 nel suo grande turchino fazzoletto. 9 Come bella doveva essere allora 10 la mia città: tutta un mercato aperto! 11 Di molto verde, uscendo con mia madre 12 io, come in sogno, mi ricordo ancora. 13 Ma di malinconia fui tosto esperto; 14 unico figlio che ha lontano il padre Questa poesia, possiamo trovarla nella raccolta ''Autobiografia'' che è stata pubblicata nel 1924.
Traduzione 1 Quand je suis né ma mère en pleurait 2 seule, la nuit, sur le lit désert 3 pour moi pour elle que la douleur la fondait 4 ses proches marchandaient dans le ghetto 5 Le plus vieux faisait les courses seul 6 pour épargner et peut-être s'amuser 7 avec deux pièces de monnaie, il mettait un chapon 8 dans son grand mouchoir bleu 9 Comme elle devait être belle à cette époque 10 ma ville; un marché ouvert 11 de beaucoup de vert, en sortant avec ma mère, 12 moi comme dans un rêve, je m'en souviens encore 13 mais je devint vite expert de mélancolie 14 seul fils que a loin son père.
Struttura 1 Quando nacqui mia madre ne piangeva, A prima quartina 2 sola, la notte, nel deserto letto . B 3 Per me, per lei che il dolore struggeva, A 4 trafficavano i suoi cari nel ghetto. B 5 Da sé il più vecchio le spese faceva, A seconda quartina 6 per risparmio, é più forse per diletto. B 7 Con due fiorini un cappone metteva A 8 nel suo grande turchino fazzoletto. B rima alternata 9 Come bella doveva essere allora C prima terzina 10 la mia città: tutta un mercato aperto! D 11 Di molto verde, uscendo con mia madre, E 12 io, come in sogno, mi ricordo ancora C seconda terzina 13 Ma di malinconia fui tosto esperto; D 14 unico figlio che ha lontano il padre. E rima varia Sono dei versi classico e ordinati. Sono dei endecasillabi. È composta di due quartini, e di due terzine. È un sonetto. Enjambement : versi 7-8 e 9-10 Metafora: verso 2 ''deserto letto''
Analisi Possiamo dire che la prima strofa rappresenta il dolore della madre. È una donna che è stata sola con questo bambino. Le parole che c'indicano questo dolore sono : Piangeva, sola, il dolore e struggeva. 1 Quando nacqui mia madre ne piangeva, 2 sola, la notte, nel deserto letto. 3 Per me, per lei che il dolore struggeva, 4 trafficavano i suoi cari nel ghetto. 5 Da sé il più vecchio le spese faceva, 6 per risparmio, e più forse per diletto. 7 Con due fiorini un cappone metteva 8 nel suo grande turchino fazzoletto. 9 Come bella doveva essere allora 10 la mia città: tutta un mercato aperto! 11 Di molto verde, uscendo con mia madre 12 io, come in sogno, mi ricordo ancora. 13 Ma di malinconia fui tosto esperto; 14 unico figlio che ha lontano il padre La seconda e la terza strofe ci mostrano il passato e i presenti. : Allora - > Ancora Questa terzina rappresenta la prosperità, troviamo delle parole positive come: aperto, verde, madre Opposizione tra madre e padre : la presenza della madre contro l'abbandono del padre. Attraverso l'ultima terzina, possiamo vedere la tristezza e la malinconia di Saba essendo figlio unico e abbandonato da suo padre.
Temi L’abbandono In una grande parte della poesia, Saba parla dell’abbandono, vediamo i suoi effetti nella poesia, parla molto della malinconia, della solitudine o del dolore. I ricordi Saba racconta questo abbandono, attraverso i suoi ricordi di infanzia. Fa ancora riferimento alla sua città in questi ricordi. Il mercato Vediamo che il mercato è presente in ogni strofa della poesia, salvo l'ultima terzina. Questo mercato é in legame con le altre poesie che parlano di Trieste. La solitudine La solitudine è anche un punto importante per Saba in questa poesia, perché sua madre e lui stesso si trovano solo in questa poesia.
Conclusione Per concludere si può dire che Saba ha scritto questa poesia per farci giungere un messaggio: il dolore che un bambino e la sua mamma sentono quando sono stati abbandonati. Una cosa un po' strana é che si ricorda dell’atimo della sua nascita cosa un poco difficile visto che era troppo piccolo. Possiamo anche dedurre che Saba ama la sua città ''Trieste'' perché in tutte le poesie parla o fà un riferimento a questa, qui con il mercato.