CIÒ CHE INFERNO NON È Alessandro D’Avenia
ALESSANDRO D’AVENIA Nato a Palermo il 2 maggio 1977, ha frequentato il Liceo Classico Vittorio Emanuele II dove ha conosciuto Padre Pino Puglisi. Si è laureato in Lettere Classiche e ora insegna greco e latino in un Liceo. Il suo libro d’esordio è stato "Bianca come il latte rossa come il sangue".
"TUTTO QUELLO CHE TU RITIENI NORMALE QUI NON ESISTE" Palermo Brancaccio Panormus, conca aurea, suos devorat alienos nutrit. Palermo, conca d’oro, divora i suoi e nutre gli stranieri. Statua del Genio, Palermo
OGNI ANIMA È FATTA DI ALMENO CINQUE PAROLE "Le tue cinque parole sono quelle che dicono come respiri, e da come respiri dipende il resto."
FEDERICO Federico ha diciassette anni e il cuore pieno di domande alle quali la vita non ha ancora risposto. La scuola è finita, l’estate gli si apre davanti come la sua città abbagliante e misteriosa, Palermo. Quando Federico attraversa il passaggio a livello, che separa Brancaccio dal resto della città, ancora non sa che, in quel preciso istante, comincia la sua nuova vita, quella vera.
IL CACCIATORE "È un uomo di quasi trent’anni. Avrebbe anche un nome, quello che gli ha dato sua madre quando è nato e che hanno ripetuto in chiesa quando l’hanno battezzato. Adesso però il suo vero nome è questo."
"COSA NOSTRA" RAPPRESENTANTE PROVINCIALE SOTTOCAPO CONSIGLIERE CAPODECINA AVVICINATI CAPOMANDAMENTO La mafia in Sicilia nasce nei primi anni del XIX nella parte occidentale. È nata a causa della scarsa presenza dello Stato nel territorio, iniziando ad assumerne le funzioni. ORGANIZZAZIONE: «Cosa Nostra è da un lato contro lo stato e dall’altro è dentro e con lo Stato, attraverso i rapporti esterni con i suoi rappresentanti nella società e nelle istituzioni» Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia
PADRE PINO PUGLISI Nacque il 15 settembre 1937 a Brancaccio. Nel 1990 venne nominato parroco a San Gaetano (Brancaccio); qui iniziò la sua lotta antimafia. Il suo scopo era di allontanare i bambini di Brancaccio dalla mafia. Il 29 gennaio 1993 inaugurò il centro Padre Nostro per la promozione umana e l’evangelizzazione. Il 15 settembre 1993 venne assassinato da Salvatore Grigoli, mandato dai fratelli Graviano.
“CINQUE SONO LE COSE CHE UN UOMO RIMPIANGE QUANDO STA PER MORIRE" “Per lui era già tutto reale, per questo sorride nell’attraversare la soglia"
Dove sei, ti sto cercando… Quanta silenziosa FATICA in un SOGNO. Nel MARE della vita ti ho trovato: un SORRISO nell’INFINITO. Eleonora De Gottardo POICHÉ il VUOTO è pieno di zeri ho bisogno di DIPINGERE PENSIERI, infatti vorrei un diverso COLORE che non sia il Nero infestatore. Giorgia Lorenzon Tutti dovrebbero avere una lista di cinque parole. Le cinque che preferisco sono…
LIBERTÀLIBERTÀ ANCORAANCORA MAFIAMAFIA PARADISOPARADISO SILENZIOSILENZIO SORRISOSORRISO 2. Cosa rappresentano le sue cinque parole per Federico? 3. Cosa combatte Don Pino? 4. La città dalla conca d’oro. 5. Dove vuole portare i bambini Don Pino? 6. Nella poesia di Federico c’è un avverbio. Qual è il suo sostantivo corrispondente? 7. Con quale espressione muore Don Pino? PALERMOPALERMO IL CRUCILIBRO 1. Cosa dà Don Pino ai suoi bambini?
Eleonora De Gottardo e Giorgia Lorenzon Togli l’amore e avrai l’inferno, mi dicevi, don Pino. Metti l’amore e avrai ciò che inferno non è. Federico Se nasci all’inferno hai bisogno di vedere almeno un frammento di ciò che inferno non è per concepire che esista altro. Padre Pino