CONFRONTO DELACROIX - GERICAULT
DELACROIX (Francia, ) Famiglia altoborghese, formazione neoclassica,ma studia anche Michelangelo, Tiziano e Rubens. 1815: allievo di Guérin, conosce e diventa amico di Géricault 1830: dipinge “La libertà che guida il popolo” che lo consacra pittore ufficiale della monarchia costituzionale Soggiorna in Inghilterra (in contatto con la tradizione di Constable e Turner), Marocco, Algeria (Nordafrica è un vasto repertorio di soggetti esotici) e Spagna (conosce opere di Goya) 1840: rivisita il mondo antico e realizza grandi imprese decorative: è un pittore colorista Amico di Dumas, Hugo e Baudelaire scrive il diario “Jurnal”.
La caccia al leone (1861, olio su tela 76,5x98,5 cm, Chicago Art Institute)
La caccia al leone Terminato nel 1861, viene esposto solo nel 1885 Il tema della caccia al leone è frequente nella produzione matura dell’artista. Il pittore dichiara il suo debito nei confronti delle cacce di Rubens L’opera riceve fredda accoglienza (a parte i giudizi di Gautier e Baudelaire) Vi è una chiara distribuzione delle figure che non sacrifica l’animazione. La struttura compositiva ad ellisse conferisce chiarezza e movimento alla scena nella tela La composizione è dominata dal cavaliere all’apice dello schema ellittico e ruota intorno alle quattro figure in lotta. E’ integra l’identità delle singole parti esaltando il ritmo che le unisce e fa muovere nello spazio
C’è un rapporto di necessità tra uomo e natura (figure e paesaggi sono in completa armonia) C’è una lotta “alla pari” tra uomo e leone: una lotta per la sopravvivenza. Uomini e animali sono infatti legati da un identico destino.
Géricault (Francia, ) Famiglia altoborghese,studia negli atelier di Vernet e Guérin(dove conosce Delacroix) i grandi maestri del ‘500 e ‘600: Raffaello, Tiziano, Rubens e Caravaggio E’ un pittore indipendente per le notevoli risorse economiche familiari : soggiorna a Roma (studia Michelangelo) : a Parigi affronta il tema della “Zattera della medusa”, ma amareggiato dalle critiche parte per Londra (conosce Constable e la pittura inglese del periodo) Tornato in Francia, alterna momenti di intensa attività a momenti di degenza lunghi e dolorosi: muore a soli 33 anni
La corsa dei Berberi (1816, olio su carta trasportato su tela 45x60cm, Parigi, Louvre)
La corsa dei Berberi La scena è ispirata dalla manifestazione conclusiva del Carnevale, la corsa dei cavalli bradi nel momento iniziale quando i popolani trattengono a fatica i focosi animali prima della partenza L’uomo e il cavallo sono due forze che si scontrano: c’è l’ossessiva ricerca dell’artista della contrapposizione tra forza dell’uomo con quella animale Quest’opera è l’ultima di una lunga serie di disegni e dipinti che indicano con quale tensione emotiva Gericault ricostruisce la semplice festa cittadina I suoi soggetti preferiti sono i cavalli, tema ricorrente che denota la sua grande passione
La concentrazione è posta sul groviglio delle figure e sul contrasto chiaroscurale che contribuiscono a dare alla scena un aspetto fortemente dinamico e realistico Gli spettatori affollati sulle tribune completano il clima di eccitazione
Analogie e differenze Entrambe i dipinti ritraggono la contrapposizione tra uomo e belva come fossero due forze che si scontrano Il contrasto luce-ombra contribuisce a dare ad entrambe le scene un aspetto dinamico. In Delacroix la scena è ben definita, mentre in Géricault le figure sono tutte aggrovigliate In Delacroix la lotta tra uomo e leone si svolge in un paesaggio ostile (mare in burrasca, cielo plumbeo); in Géricault il paesaggio è tutt’altro che ostile Il carattere non pienamente nitido delle composizioni si accorda con l’ispirazione romantica; ma, mentre Géricault è espressione di un romanticismo ancora agli inizi, Delacroix ne esprime la piena maturità.