SECONDA E TERZA GUERRA D’INDIPENDENZA
Nel 1852, Camillo Benso conte di Cavour diventò primo ministro del regno di Sardegna. Cavour portò una ventata innovativa nella pianificazione dell'unità. Anzitutto Cavour era consapevole del fatto che senza l'appoggio di una potenza europea non sarebbe stato mai possibile sconfiggere l'impero Asburgico e quindi iniziò ad attirare le attenzioni delle potenze continentali sulla questione Italiana. Presto Cavour si accorse che in nessuno stato europeo si aveva coscienza della gravità della situazione italiana; mise in atto allora varie iniziative diplomatiche. Una svolta importante si ebbe con lo scoppio della Guerra di Crimea; Cavour spinse il Regno di Sardegna a prendervi parte a fianco di Gran Bretagna, Francia e Impero Ottomano. L'intento era quello di rendere sempre più stretti i legami tra il regno sabaudo e le grandi potenze europee. L'iniziativa ebbe i frutti sperati dallo statista piemontese: al congresso di Parigi ebbe l'occasione di esporre di fronte ai rappresentanti dei maggiori stati europei l'importanza della questione italiana per il mantenimento della pace nel continente e i diplomatici inglesi e francesi sostennero le tesi di Cavour. Il consenso ottenuto dopo la guerra di Crimea portò all'incontro segreto a Plombières tra Cavour e Napoleone III. Il patto prevedeva l'intervento francese a fianco del Regno di Sardegna in caso di aggressione da parte dell'Austria e, in caso di vittoria, l'annessione al regno sabaudo del Lombardo-Veneto; il sogno di Napoleone III era di prendere Vienna. Ora Cavour disponeva di un forte alleato; doveva però spingere l'Austria ad attaccare per prima. L’ALLEANZA CON LA FRANCIA
Cavour inizia a spostare truppe sul confine sabaudo e a muoverle in su ed in giù per la linea: l'Austria cade nella trappola e fa giungere un ultimatum a Torino. Scaduto l'ultimatum, l'Impero asburgico attacca facendo scattare la clausola del patto e costringendo la Francia ad intervenire. La seconda guerra d'indipendenza italiana vede schierati da un lato la Francia e il Regno di Sardegna e dall'altro l'Austria. Gli eserciti franco-piemontesi, guidati da Napoleone III, sconfiggono gli austriaci nelle battaglie di Magenta, Solferino e San Martino. Successivamente, però, Napoleone III abbandonò la guerra, per il sanguinoso bilancio successivo alla Battaglia di Solferino e San Martino (per la Francia reduce dalle guerre Napoleoniche si trattava della prima vera guerra) e, altresì timoroso di un eventuale allargamento del conflitto in Europa centrale, avviò trattative con l'Austria, con la quale firmò l'armistizio l'11 luglio 1859, a Villafranca di Verona. La Francia ottenne dall'Austria, che assolutamente non voleva trattare con i piemontesi, la Lombardia, con l'esclusione di Mantova. Cavour deluso dalla condotta francese, che non aveva rispettato i patti, e amareggiato dall'umiliazione di ricevere la Lombardia dalla Francia e non direttamente dall'Austria si dimise dall'incarico di primo ministro. L’ITALIA VINCE MA LA FRANCIA LA TRADISCE
BATTAGLIA DI MAGENTA
BATTAGLIA DI SOLFERINO
Nel 1860, si ebbe l'annessione, al Regno di Sardegna, del Ducato di Parma e Piacenza, della Legazione delle Romagne, del Ducato di Modena e Reggio e della Toscana, dove un governo provvisorio si era insediato ponendo fine al Granducato di Toscana. Tali annessioni contrastavano però con quanto stabilito alla fine della guerra tra Austria e Francia nella Pace di Zurigo. La Francia e il Piemonte convennero infine che quanto promesso e non mantenuto dall'alleanza sardo-francese, e cioè l'annessione dell'intero Lombardo-Veneto, poteva essere sostituito con l'annessione dei territori suddetti. Per cui il 24 marzo 1860 il Regno di Sardegna cedette alla Francia quanto previsto dai patti in cambio del Lombardo- Veneto: la Savoia e la provincia di Nizza (1859). Venezia rimane sotto il controllo austriaco, lo Stato Pontificio, amputato delle Romagne, sotto il governo del Papa e il Regno delle due Sicilie sotto la monarchia assoluta dei Borbone. Intanto, nel 1859, era morto Ferdinando II, re delle Due Sicilie, ed era salito al trono il figlio Francesco II; nel regno sabaudo fu richiamato al governo Cavour. IL REGNO DI SARDEGNA SI ESPANDE
PACE DI ZURIGO
Il 5 maggio 1860, Giuseppe Garibaldi, contro il parere di Cavour, che temeva una risposta francese, salpò con i Mille da Quarto, nei pressi di Genova, dando avvio alla famosa Spedizione. Il nizzardo, con l'appoggio di Vittorio Emanuele II, avanzò rapidamente risalendo lo stivale. Nel frattempo l'esercito sardo batteva quello pontificio nella Battaglia di Castelfidardo, che permise l'annessione delle Marche e dell'Umbria al Regno di Sardegna. In seguito all'incontro tra Giuseppe Garibaldi e Vittorio Emanuele II, avvenuto nella città di Teano, anche tutte le regioni del sud entrarono nel regno sabaudo. Con un'Italia oramai unificata dalle Alpi alla Sicilia (ma ancora mancante del Nordest e del Lazio), il 17 marzo 1861, il parlamento nazionale riunito a Torino (capitale del nuovo Stato) proclamò la trasformazione del Regno di Sardegna in Regno d'Italia di cui quindi Vittorio Emanuele II fu il primo re. SPEDIZIONE DEI MILLE E REGNO D’ITALIA
GIUSEPPE GARIBALDI
PARTENZA DEI MILLE DA QUARTO (GE)
BATTAGLIA DI CASTELFIDARDO
INCONTRO TRA GARIBALDI E VITTORIO EMANUELE II
RIUNIONE DEL PRIMO PARLAMENTO A TORINO
Alla completa riunificazione dell'Italia mancavano ancora l'acquisizione del Veneto (annesso nel 1866), di Roma (annessa nel 1870), di Trento con il Trentino e di Trieste con la Venezia Giulia, (annessi tra il ). Il nuovo Stato italiano era poco incline a iniziare una nuova guerra, mentre i rivoluzionari italiani puntavano ad azioni come la Spedizione dei Mille che sfruttando l'appoggio della popolazione locale permettesse la liberazione dei territori. Una spedizione di Garibaldi contro lo Stato Pontificio fu fermata dall'esercito italiano, che temeva una guerra con la Francia, allora protettrice dello Stato Pontificio. Nel 1866 il regno d'Italia si alleò con la Prussia contro l'Austria. La guerra sul fronte italiano fu segnata da alterne vicende, ma la vittoria prussiana consentì al Regno d'Italia di annettere il Veneto. L'ITALIA SI ALLEA CON LA PRUSSIA E ACQUISISCE IL VENETO
BATTAGLIA DI CUSTOZA