Quinto Orazio Flacco
Come una cerbiatta libro I, carme 23
Vitas inuleo me similis, Chloe, quaerenti pavidam montibus aviis matrem non sine vano aurarum et siluae metu. Nam seu mobilibus veris inhorruit adventus foliis, seu virides rubum dimovere lacertae, et corde et genibus tremit. Atqui non ego te, tigris ut aspera Gaetulusve leo, frangere persequor: tandem desine matrem tempestiva sequi viro. similitudine litote endiadi anafora poliptoto metonimia sineddoche anastrofe similitudine
Oh Cloe, mi sfuggi come una cerbiatta che cerca sui monti erranti la madre timorosa con la vana paura dei venti e delle selve. Infatti sia che l’arrivo della primavera si increspi con le mutevoli foglie, sia che le verdi lucertole smuovano un rovo, trema nelle ginocchia e nel cuore Eppure non ti inseguo per sbranarti come una tigre feroce oppure come un leone della Getulia: dunque smettila di seguire la madre, matura per il matrimonio
Paura di abbandonarsi all’amore Desiderio di protezione Immaturità Adolescenza Non conoscere altro amore al di fuori di quello materno Timore della realtà Che cosa emerge?