ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI Trieste 10 aprile 2017 – - prof. Sara Tonolo –
CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Succede alla Corte permanente di giustizia internazionale, ma ≠ perché organo ONU (art. 7 e art. 92 Carta) E’ il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite (art. 92). Sede: L’Aja Corpo permanente di giudici eletti da AG e CdS a maggioranza assoluta (8 su 15 in CdS)
CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Competenza giurisdizionale (art. 92 Carta) Controversie tra Stati; non giudice esclusivo (art. 95 Carta); Competenza consultiva (art. 96 FUNZIONA in base a uno Statuto (art. 93 Carta)
COMPOSIZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA 15 giudici per 9 anni eletti da Assemblea generale e Consiglio di sicurezza in lista di persone designate da CPA; il loro mandato è rinnovabile. (art. 13 Statuto) Organo di individui e non di Stati: i giudici siedono a titolo personale. Art. 16 dello Statuto prevede che essi non possono esercitare alcuna funzione politica o amministrativa né dedicarsi ad alcuna altra occupazione di natura professionale.
COMPOSIZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Scelti tra “persone di levatura morale alta, che posseggano i requisiti richiesti nei loro paesi per la nomina alle più alte cariche giudiziarie p siano giureconsulti di riconosciuta competenza nel campo del diritto internazionale” (art. 2 Statuto). I giudici godono dei privilegi e delle immunità diplomatiche (art. 19 Statuto) – previsti da accordo tra Corte e governo olandese.
COMPOSIZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Individuata in base a un’equa ripartizione geografica 3 dall’Africa (civil law, common law, e Islamic law), 3 dall’Asia (civil law, common law e islamic law), 2 Europa dell’Est, 2 da America Latina e Caraibi e 5 da Europa occidentale e altri Stati occidentali. C’è sempre un giudice della stessa nazionalità dei membri del Consiglio di Sicurezza.
COMPOSIZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Giudice con cittadinanza di una delle parti della controversia può decidere (Art. 31.1. Statuto) Se la Corte non contiene un giudice di nazionalità di una delle parti della controversia, ciascuna parte può nominare un giudice ad hoc per il caso. Vi sono cause di ricusazione dei giudici (art. 24 Statuto) nel caso in cui un giudice sia stato consulente di parte nello stesso caso: ad es. Rosalyn Higgins (UK) nel caso Lockerbie.
ELEZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Artt. 4 – 12 Statuto. Segretario generale forma una lista di candidati attenendosi alle designazioni dei gruppi della Corte permanente di arbitrato (irrilevanza dei condizionamenti politici); Elezione di AG e di CdS indipendentemente l’una dall’altro (art. 8 Statuto); nel CdS è esercitabile il diritto di veto (maggioranza 8 su 15).
ELEZIONE DELLA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA Se elezione da parte di AG e CdS non riesce per tre volte consecutive, a maggioranza assoluta degli aventi diritto, il compito passa a una Commissione di 6 membri di cui tre nominati da AG e 3 dal CdS (art. 12 par. 1 e 2); Se nemmeno Commissione ha successo allora si procede per cooptazione attingendo alla lista dei candidati formata dal Segretario generale (Art. 12 par. 3).
CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA CAMERE: La corte si articola in Camere (art. 26 – 28), le udienze sono sempre pubbliche. La Camera ha gli stessi poteri della Corte in composizione plenaria; non è previsto appello nei confronti delle sentenze della CIG; La CIG può formare Camere di 3 o più giudici per trattare particolari categorie di casi (article 26.1.); Nel 1993, la prima Camera composta da 7 giudici è stata costituita in materia ambientale: era orientamento dell’epoca discutere di una corte ambientale; ora è stata abolita, in quanto si è dimostrato che la CIG in composizione plenaria può decidere sui casi (GabcikovoNagymaros Project 1997).
CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA COMPETENZA CONTENZIOSA – solo Stati CONSULTIVA – no Stati solo organi Onu
COMPETENZA CONTENZIOSA Legittimazione ad adire la Corte: Stati Giurisdizione consensuale Giurisdizione consensuale anche in presenza di una violazione di una norma imperativa del diritto internazionale
COMPETENZA CONTENZIOSA GIURISDIZIONE: solo gli Stati Benchè la CIG riceva quasi 1000 ricorsi all’anno da parte degli individui, in realtà né loro né le organizzazioni possono essere parte delle controversie dinanzi alla CIG.
COMPETENZA CONTENZIOSA GIURISDIZIONE RISPETTO ALLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI, la CIG può richiedere loro informazioni e può riceverne se inviate dalla OIG. Se l’interpretazione di un trattato concernente l’istituzione di un’OIG, la CIG deve notificare l’informazione all’OIG e anche tutte le osservazioni scritte (Article 34).
COMPETENZA CONTENZIOSA FONDAMENTO: LA CIG ha piena giurisdizione secondo l’art. 36.1. La sua giurisdizione riguarda tutti i casi sottoposti ad essa nelle materie regolate dalla Carta delle Nazioni Unite. Tutti gli Stati membri delle NU sono membri dello Statuto della CIG ma ciò non significa che essi abbiano accettato automaticamente la giurisdizione contenziosa della Corte: occorre un atto di accettazione autonomo.
COMPETENZA CONTENZIOSA- ACCETTAZIONE DELLA GIURISDIZIONE Giurisdizione consensuale Manifestazione anteriore alla controversia Clausola compromissoria Trattato generale di arbitrato Dichiarazione unilaterale di accettazione (art. 36 par. 2) Ricorso unilaterale Manifestazione posteriore alla controversia Compromesso Dichiarazione unilaterale – forum prorogatum
COMPETENZA CONTENZIOSA- ACCETTAZIONE DELLA GIURISDIZIONE Secondo l’Art. 36.2. dello Statuto l’accettazione della giurisdizione si fonda sulle dichiarazioni di accettazione (al momento solo 66). L’essenza di questo atto è la reciprocità perché occorre l’accettazione delle altre parti. L’art. 36.5. ammette la possibilità di riserve, ad es. “la dischiarazione non riguarda le controversie anteriori al 1995”. Solo UK ha fatto dichiarazione tra i membri permanenti del CdS, FRANCIA e USA l’hanno ritirata rispettivamente in 1974 and in 1985, la Cina non ha riconosciuto la dichiarazione posta in essere dalla Republic of China e la Russia, come il suo predecessore, ex URSS non ha mai effettuato la dichiarazione.
COMPETENZA CONTENZ IOSA-SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Regolamento di procedura regola la procedura Tutti gli Stati membri ONU e che hanno diritto a intervenire vengono informati del procedimento dal Cancelliere tramite il Segretario generale Fase scritta e fase orale
COMPETENZA CONTENZIOSA – SVOLGIMENTO DEL PROCESSO Possibilità di intervento in causa di uno Stato terzo (artt. 62 e 63): A) Intervento in una controversia non avente ad oggetto l’interpretazione di una convenzione di cui il terzo sia parte (art. 62); B) Intervento in una controversia avente ad oggetto l’interpretazione di una controversia di cui il terzo sia parte (art. 63).
INTERVENTO DEL TERZO NEL PROCESSO DINANZI ALLA CIG Intervento in una controversia non avente ad oggetto l’interpretazione di una convenzione di cui il terzo sia parte (art. 62): Il terzo informa la Corte dei suoi interessi giuridici coinvolti; però non diventa parte processuale e la sentenza non ha efficacia di cosa giudicata nei suoi confronti (CIG 13.9.1990, El Salvador c. Honduras).
INTERVENTO DEL TERZO NEL PROCESSO DINANZI ALLA CIG B) Intervento in una controversia avente ad oggetto l’interpretazione di una convenzione di cui il terzo sia parte (art. 63): Il terzo è vincolato dall’interpretazione della convenzione resa nella sentenza della Corte.
COMPETENZA CONTENZIOSA – PROVVEDIMENTI ADOTTABILI DALLA CIG Corte può adottare misure cautelari per la salvaguardia dei diritti delle parti (art. 41): tali misure sono vincolanti: CIG, 27.6.2001, La Grand; Avena Corte può adottare sentenze.
MISURE CAUTELARI La Grand, (Germany v. USA), (27.6.2001)in questo caso, la Germania sostiene che il diritto di uno straniero ad essere informato del suo diritto di ottenere assistenza consolare dal proprio paese secondo le regole della Convenzione di Vienna del 1963 (art. 36.1.) era un “diritto fondamentale” collegato alle garanzie dell’equo processo.
MISURE CAUTELARI Avena and other mexican nationals, (Mexico v. USA), (31.3.2004): in questo caso il Messico richiama le argomentazioni tedesche nel caso La Grand con maggior intensità, affermando che l’art. 36 della Convezione di Vienna del 1963 fonda “….a fundamental right that constitutes part of due process in criminal proceedings…this right as such is so fundamental that its infringment will ipso facto produce the effect of vitiating the entire process of the criminal proceedings conducted in violation of this fundamental right”.
MISURE CAUTELARI Avena and other mexican nationals, (Messico c. USA), (31.3.2004): la Corte risponde che non deve occuparsi del fatto che la Convenzione di Vienna del 1963 si occupi o meno dei diritti umani, affermando“that neither the text nor the object or the purpose of the Convention, nor any indication in the travaux préparatoires, support the conclusion that Mexico draws for its contention in this regard”.
MISURE CAUTELARI Avena and other mexican nationals, (Messico c. USA), (31.3.2004): tuttavia la Corte riconosce che gli USA hanno violato l’art. 36 della Convenzione del 1963 adottando una legge che esclude l’operatività di questa Convenzione (in questo caso seguendo la sentenza CIG molte esecuzioni furono bloccate e la pena di morte trasformata in ergastolo). Non sempre, come nel caso Medellin (Corte Suprema 2008….)
SENTENZE Sentenze della Corte sono definitive e hanno efficacia di cosa giudicata: In senso soggettivo: tra le parti della lite – art. 94 Carta ONU; In senso oggettivo: rispetto al caso deciso – art. 59 Statuto ★ Non esiste doppio grado di giudizio, però…
SENTENZE Le sentenze della Corte sono soggette a due mezzi di gravame: Interpretazione (art. 60 Statuto): in caso di contestazione sul significato e la portata della sentenza; Revisione: in caso di scoperta di un fatto di natura tale da costituire evento decisivo per la decisione (art. 61 Statuto) – entro 6 mesi dalla scoperta di tale fatto.
ESECUZIONE DELLE SENTENZE Ogni Stato membro ONU è obbligato a rispettare le sentenze della CIG nei casi nei quali è stato coinvolto, ma per essere coinvolto occorre esprimere consenso espresso. Ciò non significa che l’esecuzione ci sarà o sarà immediata, come nel caso Nicaragua/Stati Uniti (1986); o nel caso Medellin della Corte Suprema Federale USA (2008) esecuzione di condanna a morte nonostante sent. CIG in caso Avena
ESECUZIONE DELLE SENTENZE Manca organo competente a tale scopo Art. 2 par. 4 della Carta ONU esclude il ricorso alla forza armate per ottenere l’esecuzione Ma è ammissibile l’esercizio di una contromisura che non comporti l’uso della forza armata. Inadempimento costituisce comunque violazione della Carta ONU (art. 94, 1° co.).
ESECUZIONE DELLE SENTENZE In caso di inadempimento: l’altra parte può ricorrere al Consiglio di Sicurezza (art. 94 dello Statuto) che può decidere o raccomandare misure appropriate, anche secondo il capo VII della Carta. Occorre il voto positivo dei 5 membri permanenti per l’adozione di tali misure (caso Nicaragua 1986 mai attuata sentenza per veto USA) Lo Stato vittorioso può comunque porre in essere una contromisura non violenta nei confronti dello Stato soccombente: ad es. embargo esportazioni.
COMPETENZA CONSULTIVA Corte ha competenza CONSULTIVA (artt. 65 – 68 dello Statuto). Può esserle richiesto un parere su questioni giuridiche dall’Assemblea Generale e dal Consiglio di Sicurezza (art. 96 par. 1 Carta ONU) Altri organi possono chiedere parere nelle questioni relative alla loro attività e previa autorizzazione dell’AG (art. 96 par. 2 Carta ONU). Stati possono presentare progetto di risoluzione a AG perché essa chieda parere
COMPETENZA CONSULTIVA CIG ASSEMBLEA GENERALE CONSIGLIO DI SICUREZZA ALTRI ORGANI E ISTITUZIONI SPECIALIZZATE ONU
COMPETENZA CONSULTIVA Richiesta di parere da parte di OMS sulla legalità di uso o minaccia di armi nucleari, respinta perché non rientrava nelle competenze di OMS, in seguito formulata da AG perché rientrante nelle sue competenze e parere del 1996.
COMPETENZA CONSULTIVA Gli Stati possono intervenire nella procedura consultiva tramite memorie scritte e orali (art. 66 dello Statuto) Parere non vincolante, a meno che gli Stati non si accordino tramite trattato a ritenerlo tale: ad es. Convenzione di Vienna tra Stati e OIG: art. 66.
COMPETENZA CONSULTIVA Se il parere riguarda l’interpretazione di un trattato internazionale, prevista dallo stesso trattato, il tratto può stabilire l’obbligatorietà del parere della CIG. Negli altri casi il parere ha valore di soft law, e molto spesso la questione giuridica è solo un aspetto di una più controversa questione in cui rilevano anche aspetti politici.
SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE E COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA Consiglio di Sicurezza è organo politico Esercita funzioni non giurisdizionali su iniziativa: Propria Degli Stati membri ONU Del Segretario generale (art. 99) Della AG
SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE E COMPETENZE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA Soluzione pacifica delle controversie è generalmente prevista da art. 2 par. 3 della Carta; Artt. 33, 36 e 37 della Carta riguardano invece le controversie suscettibili di mettere in pericolo la pace e la sicurezza internazionale.
NOZIONE DI CONTROVERSIA PRESUPPOSTO DI TALE COMPETENZA: NOZIONE DI CONTROVERSIA? Controversia (art. 33) o Situazione (art. 36 par. 1)?
NOZIONE DI CONTROVERSIA TERMINI EQUIVALENTI per varie ragioni: Nozione ampia di controversia internazionale che ricomprende anche situazione; Analisi degli atti del CdS in cui si parla di controversia e situazione; Prassi in cui non vi è differenza. Unica differenza forse: maggior numero di Stati coinvolti in situazione.
NOZIONE DI CONTROVERSIA Controversia e situazione devono essere comunque tali da porre in pericolo “la pace e la sicurezza internazionali”: termini oggetto di valutazione discrezionale da parte del CdS: Oggetto della contesa; Parti coinvolte
NOZIONE DI CONTROVERSIA: RUOLO DI ART. 38? Discrezionalità è limitata da richiesta di tutte le parti ex art. 38 Carta, che dovrebbe stimolare raccomandazione di una soluzione pacifica della controversia? NO, rimane sempre e comunque discrezionalità del CdS.
AZIONE DEL CdS Consiglio di Sicurezza: Ha potere di inchiesta (art. 34 Carta); Può invitare le parti alla soluzione pacifica della controversia (art. 33 Carta); Può suggerire un metodo specifico (art. 36 Carta); Ha funzione conciliativa ex art. 37 Carta
INCHIESTA Nonostante la collocazione dell’art. 34 nel capo VI, non si può ritenere che tale norma valga solo per l’esercizio della funzione conciliativa del CdS, dato che la norma definisce un POTERE DI INCHIESTA GENERALE. INCHIESTA è acquisizione di informazioni che serve al CdS per esercitare ogni funzione di sua competenza (capo VI o capo VII).
INCHIESTA INCHIESTA MERO ACCERTAMENTO DEI FATTI: es. inchiesta nel 1946 accertamento fatti in Spagna di Franco; 1975 delega al Segretario gen su Sahara occ. ACCERTAMENTO DEI FATTI FINALIZZATO A UNA DETERMINATA FUNZIONE: es. ris. 2004/1564 Commissione di inchiesta in Darfur se Sudan non rispetta altra ris.
INCHIESTA Rilevante la distinzione anche al fine dell’applicazione di art. 27 par. 3 della Carta perché se riguarda un membro delle Nazioni Unite, parte di una controversia ricorre un caso di astensione obbligatoria.
INCHIESTA Inchiesta può essere svolta direttamente dal CdS oppure da un altro organo creato ad hoc secondo quanto prevede l’art. 29 della Carta (Commissione di inchiesta composta da alcuni membri del CdS, da personale ONU, ecc.) o anche dal Segretario generale. E’ delibera non procedurale (veto e doppio veto). Disposta con risoluzione operativa.
INDICAZIONE DI METODI DI SISTEMAZIONE DELLE CONTROVERSIE Art. 33 par. 2 e art. 36 dà la facoltà al CdS di sollecitare le parti di una controversia affinchè facciano ricorso a mezzi pacifici di soluzione delle controversie (negoziati, inchiesta, mediazione, conciliazione, arbitrato, regolamento giudiziale, ricorso a OIG o ad accordi regionali).
SOLUZIONE DELLA CONTROVERSIA ART. 33 par. 2 INVITO GENERICO DI SOLUZIONE ART. 36 INVITO SPECIFICO
INDICAZIONE SPECIFICA DEI METODI DI SISTEMAZIONE DELLE CONTROVERSIE Art. 36 dà la facoltà al CdS di intervenire “in qualsiasi fase” di una controversia o situazione pericolosa con vari interventi: INVITO a ricorrere a metodo; PREDISPOSIZIONE DI METODO.
INDICAZIONE SPECIFICA DEI METODI DI SISTEMAZIONE DELLE CONTROVERSIE INVITO a risolvere una controversia da parte di CdS può avere vari oggetti: Indicazione del metodo o del procedimento da seguire per giungere ad un componimento: invito a negoziare, mediare o a rivolgersi ad arbitro; CdS tiene conto delle procedure già avviate (art. 36 par. 2): ris. 1946 n.2 – proseguire negoziati tra URSS e Iran; CdS considera opportunità di rivolgersi a CIG se divergenze riguardano punto di diritto (art. 36 par. 3): es. ris. 1947 n. 22 per questione di stretto di Corfù – rivolgersi a CIG
INDICAZIONE SPECIFICA DEI METODI DI SISTEMAZIONE DELLE CONTROVERSIE PREDISPOSIZIONE DI UN METODO DI SOLUZIONE DA PARTE DEL CDS: Creazione di organi sussidiari ex art. 29 della Carta, composti da membri dell’organo, da funzionari del Segretariato, da Stati membri ONU: Commissione di buoni uffici, di mediazione, di conciliazione: es. ris. 1979 n. 457 – invito al Segretario generale per la questione del sequestro del personale USA a Teheran;
POTERI DEL CDS NELL’AMBITO DELL’ART. 36 CARTA CdS agisce tramite RACCOMANDAZIONE; INDICA la soluzione di una controversia; NON decide nel merito della controversia (≠ art. 37 – TERMINI DI REGOLAMENTO). NON adotta mai misure sanzionatorie nel contesto del Capo VI, né le misure di peace keeping (tesi sostenuta per motivi politici).
INDICAZIONE DEI “TERMINI DI REGOLAMENTO” – ART. 37 CARTA Il CdS svolge la propria funzione conciliativa raccomandando “termini di regolamento” – ovvero suggerendo agli Stati come risolvere nel merito una determinata controversia (art. 37). Sono previste varie CONDIZIONI per l’esercizio di tale funzione…
INDICAZIONE DEI “TERMINI DI REGOLAMENTO” – ART. 37 CARTA CONDIZIONI poste dal par. 1 di art. 37.” Se le parti di una controversia della natura indicata dall’art. 33 non riescono a regolarla con i mezzi indicati in tale articolo, esse devono deferirla al CdS”.
CONDIZIONI PER INDICAZIONE DEI “TERMINI DI REGOLAMENTO” – ART. 37 CARTA RICORSO DELLE PARTI al CDS: OBBLIGO per gli Stati sorge se gli stessi non riescono a risolvere la controversia con gli strumenti dell’art. 33 par. 2 e nonostante le sollecitazioni del CdS ex art. 33 par. 2 e art. 36 (basta anche il ricorso di una di esse – lavori preparatori); ACCERTATA IMPOSSIBILITA’ DI INTESA attraverso i mezzi di cui all’art. 33 par. 1 Carta (non tutte ma alcune).
CONDIZIONI PER INDICAZIONE DEI “TERMINI DI REGOLAMENTO” NELLA PRASSI Tuttavia nella prassi si è invece verificato un intervento del CdS ai fini di indicare i termini di regolamento indipendentemente da tali condizioni…anche all’inizio di una controversia, indipendentemente dal verificare l’insuccesso dei mezzi dell’art. 33: ris. 1979 n. 457 richiedente il rilascio degli ostaggi USA a Teheran Si è dunque formata una consuetudine che esclude l’operatività delle condizioni analogamente a quanto vale per art. 33 par. 2 e art. 36.