LA RELAZIONE EDUCATIVA

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Transcript della presentazione:

LA RELAZIONE EDUCATIVA La psicologia umanistica e l’approccio centrato sul bambino Dott.ssa Serena Cesaroni Formatore Metodo Gordon Counsellor Centrato sulla Persona Insegnante

Da “Lettera a un’insegnante” di V. Andreoli “…non si risponde alla scuola, ma sempre ad un uomo o a una donna, a una maestra o ad una professoressa o ad un professore, all’insegnante..” (p.13-14)

E voi? Vi appare un volto…? Cosa vi ha trasmesso questo/a Insegnante?

INSEGNARE/ ALLEVARE “Mi pare importante sottolineare che la scuola alleva dunque si inserisce nell’insegnare a vivere, e la vita non è un’applicazione fredda di un programma, ma la capacità di conoscere le emozioni e i sentimenti e di sapersi relazionare con l’altro-da-sè. I sentimenti sono quei legami che ciascuno di noi instaura con un altro e i legami sono le condizioni necessarie per la sicurezza, per vincere o alleviare le paure, come mettersi in cordata quando si scala una parete di roccia”. V. Andreoli

Carl Rogers e Thomas Gordon Padre della Psicologia Umanistica Thomas Gordon (1918-2002) Gordon Training International (dal 1966)

“LA TERZA FORZA” Tra psicoanalisi e comportamentismo LA PSICOLOGIA UMANISTICA “Si prefigge di cambiare la società attraverso la valorizzazione e il rispetto delle persone”

Punti fondamentali Visione positiva della natura umana (“ Se si è in grado di arrivare al nucleo centrale della persona si troverà un nucleo positivo e non una bestia selvaggia da domare”) Ogni persona è il miglior esperto di se stesso Ognuno di noi possiede un POTERE PERSONALE che gli permette di raggiungere l’ EMPOWERMENT

MODI DI ESSERE….MODI DI AGIRE Gordon condivide con Rogers il principio che la finalità di un sistema educativo sia quello di aiutare un individuo ad educare (far venire fuori) se stesso. Educatore/insegnante è un FACILITATORE, facilita, fa da catalizzatore, ad un processo di Autorealizzazione, di EMPOWERMENT

“CAMBIARE ROTTA” Una persona che promuove l’espressione dei bisogni, delle idee e delle emozioni INSEGNANTE DIRETTIVO

qualità della relazione CAMBIARE “CENTRO” La centralità dell’interesse si sposta dai contenuti e dalle metodologia alla qualità della relazione

“ADDOMESTICARE” Video del “Piccolo Principe e la volpe” 38’

“INSEGNANTI EFFICACI” “Cos’è che rende diverso l’insegnamento che funziona da quello che fallisce e l’insegnamento che produce soddisfazione da quello che invece produce solo stress? (…) La tesi di questo testo è che ci sia un fattore che influisce in maniera rilevante, vale a dire, il grado di capacità dell’insegnante nello stabilire un determinato rapporto con gli studenti”

Area di INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO dilatare questa Area! Il bambino ha un problema (è in difficoltà) AREA DI INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO AREA DI INSEGNAMENTO/ APPRENDIMENTO Noi insegnanti abbiamo un problema

Condizioni per una relazione educativa positiva TRASPARENZA/CONGRUENZA Essere me stesso e poter esprimere i miei sentimenti con autenticità ACCETTAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA Accetto l’altro per quello che è con i suoi limiti e le sue “fatiche”; “accettare/accogliere” è il primo passo che promuove cambiamento. EMPATIA Saper entrare nel mondo dei sentimenti dell’altro.

R.Gilardi e “Insegnanti in regola” L’in-segnante: colui che pone dei segni. Egli ha come fonte delle sue parole il SUO animo, la SUA interiorità, parla con il SUO cuore e con la mente di una vita vissuta, di esperienze fatte, di elaborazioni personali esperite con profondità e lavorio interiore. Non è un PREDICATORE..che è invece sempre centrato sull’altro da sè.

FORME DI RELAZIONE Predicatorela relazione è sbilanciata: UP and DOWN In-segnante la relazione si ammorbidisce e si avvicina ad un piano orizzontale. MAIEUTA (Socrate)  si pone come “facilitatore” egli favorisce l’apprendimento dall’esperienza. “Chi ascolta dimentica, chi vede ricorda, chi fa impara”

TIPI DI RELAZIONE P.52 “ Insegnanti in regola” di Roberto Gilardi - Stabilire una relazione educativa costa tempo e fatica, non si vedono i risultati nel breve periodo e questo è causa di frustrazione. - Per educare bisogna “sporcarsi le mani”.

I miti del buon insegnante (questi miti chiedono all’insegnante di negare la propria umanità) L’insegnante ideale è tranquillo, impassibile, sempre equilibrato. Non perde mai la calma, non mostra mai forti emozioni. L’insegnante ideale non ha preferenze o pregiudizi. Tutti sono uguali. L’insegnante ideale può e deve nascondere i propri veri sentimenti agli alunni. L’insegnante ideale deve essere sempre imparziale con tutti gli alunni. Non ha mai dei “preferiti”. L’insegnante ideale crea un contesto di apprendimento che sia stimolante e libero, pur mantenendo sempre la calma e l’ordine. L’insegnante ideale, prima di tutto è coerente. Non cambia mai, non dimentica, non si sente un giorno su e uno giù, non fa errori. L’insegnante ideale sa sempre come rispondere. Infatti ha più saggezza degli alunni L’insegnante ideale difende sempre i propri colleghi, fa “fronte unico” contro gli alunni senza riguardo ai sentimenti personali, valori o convinzioni.

IL TUTTO….NELLA COMPLESSITÀ LA CULTURA DEGLI ALIBI… VS “Potere personale” (direbbe Rogers)

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!

Quando una persona è in difficoltà (Allagamento Emozionale) Situazione che ci “tocca” Pensiero Emozioni Effetti dell’ascolto attivo Emozionale Cognitivo Equilibrio normale Pensiero Emozioni No informazioni