Regolamento demanio lacuale Regione Lombardia

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Transcript della presentazione:

Regolamento demanio lacuale Regione Lombardia

Finalità, definizioni, ambito di applicazione

Beni del demanio lacuale Fanno parte del demanio lacuale: i laghi; le spiagge; i porti; Gli immobili, le strutture e i manufatti insistenti sulle aree di cui alle lettere a), b) e c);

Definizioni: Ambito portuale. Autorità demaniale. Autorità portuale.

Ambito portuale Il porto e le aree ad esso contigue e interessate dai traffici portuali.

Autorità demaniale L’autorità di bacino territorialmente competente o il Comune competente per territorio, se non associato

Autorità portuale L’autorità di bacino lacuale o il Comune, se non associato all’autorità di bacino lacuale, in relazione all’esercizio delle funzioni amministrative in materia di gestione dell’ambito portuale sui laghi

Funzioni Autorità di Bacino L’Autorità di bacino svolge specifici compiti di coordinamento e monitoraggio per conto della Regione, anche nei confronti dei Comuni non associati.

Compiti specifici Autorità di Bacino: Raccolta quota canoni di spettanza regionale; Informazione tramite circolari e informative regionali; Informazione ai cittadini riguardo agli usi e alle scelte relative al bacino lacuale; Raccolta regolamenti e ordinanze in materia demaniale lacuale;

Compiti specifici Autorità di Bacino: segue 5) Programmazione degli investimenti e delle manutenzioni; 6) Raccolta e trasmissione di dati statistici; 7) Monitoraggio delle attività delegate su indicazioni regionali.

Relazione sulla gestione del demanio Le Autorità demaniali e portuali hanno l’obbligo di trasmettere alla Regione, entro il 15 maggio dell’anno successivo, una relazione sulla gestione del demanio e sull’utilizzo della quota di canoni trattenuta da tali enti. La Regione verifica l’attuazione delle funzioni conferite o delegate, attraverso le relazioni ricevute e può emanare indirizzi generali per la miglior valorizzazione delle aree demaniali.

Delimitazione, ampliamento, esclusione aree demaniali

Delimitazione demanio portuale di proprietà regionale L’Autorità portuale, quando è necessario o se comunque lo ritiene opportuno, avvia il procedimento di delimitazione dandone comunicazione alla Direzione regionale competente e, previo nulla osta di quest’ultima, invita le pubbliche amministrazioni e i privati che possono avervi interesse ad assistere alle relative operazioni.

Procedimento di delimitazione L’Autorità portuale notifica a coloro che possono avere interesse l’invito ad intervenire alle operazioni di delimitazione e a produrre eventuali osservazioni. L’Autorità portuale nomina la commissione interna che procede. Delle operazioni di delimitazione viene redatto verbale, corredato di documentazione planimetrica. Il verbale da atto della presenza o meno degli invitati e dell’accordo o meno delle parti presenti. L’Autorità portuale notifica il verbale ai soggetti invitati, che possono presentare osservazioni entro venti giorni dalla notifica.

Procedimento di delimitazione: continua 5) Decorso tale termine, l’Autorità portuale trasmette gli atti alla Direzione regionale competente unitamente alle eventuali osservazioni 6) In caso di accordo di tutte le parti presenti e in assenza di osservazioni contrarie, la Direzione regionale competente approva con decreto il verbale di delimitazione dandone comunicazione all’autorità portuale e promuovendo le operazioni di aggiornamento catastale. 7) L’Autorità portuale notifica il decreto alle parti interessate.

Risoluzione delle contestazioni La Direzione regionale competente può ritenere o meno fondate le contestazioni pervenute riguardo alla delimitazione.

Contestazioni fondate Se le ritiene fondate: restituisce gli atti all’Autorità portuale che redige nuovo verbale dando atto delle determinazioni regionali. Tale verbale viene ritrasmesso alla Direzione regionale ai fini della relativa approvazione con decreto e dell’aggiornamento catastale. Il decreto di delimitazione è notificato alle parti interessate a cura dell’Autorità portuale.

Contestazioni non fondate Se la Direzione regionale competente non ritiene fondate le contestazioni approva il verbale di delimitazione con decreto motivato e promuove le operazioni di aggiornamento catastale. Il decreto di approvazione è trasmesso all’Autorità portuale e da questa notificato alle parti interessate.

Delimitazione demanio extraportuale L’Autorità demaniale, previa acquisizione del nulla osta dell’Agenzia del Demanio, procede alla delimitazione delle aree del demanio extra-portuale, con le modalità previste per le aree portuali (cfr. slides precedenti). All’Agenzia del Demanio è garantita la partecipazione alle operazioni di delimitazione.

Ampliamento demanio portuale Se per necessità di pubblici usi occorre comprendervi zone di proprietà privata di limitata estensione e di lieve valore ad esso adiacenti, l’Autorità Portuale ne dà comunicazione alla Direzione regionale competente che, se del caso, promuove la attivazione delle procedure di cui alla l.r. n. 3/2009.

Ampliamento demanio extraportuale Se per necessità di pubblici usi occorre comprendervi zone di proprietà privata di limitata estensione e di lieve valore ad esso adiacenti, l’Autorità Demaniale ne dà comunicazione alla Agenzia del Demanio che, se del caso, promuove la attivazione delle procedure di legge per la occupazione e la espropriazione.

Esclusione aree demanio portuale Le porzioni di zone portuali che siano ritenute non più utilizzabili per i pubblici usi del demanio dalla Direzione regionale competente e siano state preventivamente oggetto di richiesta di sdemanializzazione sono escluse dal demanio portuale con decreto della stessa Direzione regionale. La richiesta è presentata alla Direzione regionale per il tramite dell’Autorità portuale, che esprime il parere sulla richiesta.

Esclusione aree demanio extra-portuale Competente è l’Agenzia del Demanio, che richiede apposito parere alla Regione. La Regione verifica: Se l’area sia alveo o comunque area da preservare; Sia una pertinenza servente; Sia compresa nella fascia di trenta metri; Sia stata sottratta alle acque a seguito di interventi antropici; Interrompa la continuità dei beni demaniali

Interventi antropici L’intervento antropico non è condizione sufficiente a causare la perdita della natura demaniale delle aree, né può essere l’unico motivo ostativo per negare la sdemanializzazione di un’area che abbia perduto le caratteristiche della demanialità.

Approvazione o modifica degli strumenti urbanistici I Comuni individuano nei PGT le aree del demanio lacuale e disciplinano le stesse coerentemente con la loro natura giuridica e le esigenze del territorio. I Comuni trasmettono, a seguito dell’adozione ed entro i termini per presentare le osservazioni, i PGT e le relative varianti alla Autorità demaniale , ai fini della formulazione di osservazioni.

Destinazione zone demaniali ad altri usi pubblici L’Autorità demaniale può destinare temporaneamente determinate parti del demanio ad altri usi pubblici diversi su richiesta di una Pubblica Amministrazione o sentito il Comune territorialmente competente. Viene redatto il verbale di consegna e non comporta la corresponsione del canone.

La concessione demaniale

Definizione La concessione è un provvedimento amministrativo complesso che si compone di due atti: Provvedimento unilaterale: determina o decreto di competenza dirigenziale. Atto bilaterale: disciplinare di concessione, sottoscritto da entrambe le parti (pubblica e privata), che disciplina le condizioni contrattuali.

Tale eccezione deve essere motivata. Principio generale La regola è l’uso pubblico del bene, la concessione rappresenta l’eccezione. Tale eccezione deve essere motivata.

Affidamento concessione L’Autorità demaniale, compatibilmente con le esigenze del pubblico uso del demanio e, in particolare, con le primarie esigenze di regolazione dei bacini lacuali, può concedere l’occupazione e l’uso anche esclusivo dei beni del demanio. La concessione è affidata attraverso procedure ad evidenza pubblica

Durata delle concessione Le concessioni hanno una durata minima di quattro anni e massima sino a quaranta anni. Ai fini della determinazione della durata l’Autorità demaniale tiene conto dei programmi degli investimenti, dei tempi di ammortamento, nonché dell’equa remunerazione del capitale investito.

Durata delle concessione: deroga Durata minima: su motivata richiesta dell’interessato le concessioni possono avere una durata minima inferiore a quattro anni. Durata massima: la durata massima delle concessioni di ormeggio in area extraportuale è pari a cinque anni.

Domanda di concessione: contenuti fondamentali La domanda di concessione deve indicare: Generalità richiedente; Destinazione d’uso prevista per l’area; Durata della concessione;

Domanda di concessione: allegati parte 1 Alla domanda di concessione va allegato: Planimetria in scala adeguata dell’area; Documentazione fotografica; Relazione tecnica; Piano di ammortamento per le concessioni di durata maggiore a sedici anni;

Domanda di concessione: allegati parte 2 5) Documentazione attestante precedenti concessioni; 6) Dichiarazione sostitutiva no applicate misure divieto contrarre con Pubblica Amministrazione;

Pubblicazione domanda di concessione La domanda di concessione va pubblicata sul sito internet dell’Autorità Demaniale per quindici giorni consecutivi. Bisogna distinguere tra: Domanda di concessione per aree non intercluse. Domanda di concessione per aree intercluse a aree attigue a quelle di proprietà privata non suscettibili di autonomo sfruttamento funzionale.

Domanda di concessione per aree non intercluse L’Autorità Demaniale pubblicizza la domanda di concessione tramite la pubblicazione per 15 giorni di un avviso esplorativo di manifestazione di interesse. Entro 15 giorni dalla fine della pubblicazione chiunque ha interesse può presentare osservazioni o domande concorrenti. L’avviso è pubblicato sul sito internet dell’Autorità Demaniale e della Regione.

Domanda di concessione per aree intercluse L’Autorità Demaniale pubblica la domanda di concessione per 15 giorni sul proprio sito. Entro 15 giorni dalla fine della pubblicazione chiunque ha interesse può presentare osservazioni. L’avviso è pubblicato solo sul sito internet dell’Autorità Demaniale.

Istruttoria e aggiudicazione Bisogna distinguere tra: Non sono pervenute manifestazioni di interesse o la domanda non ha ad oggetto la costruzione o la gestione di un’opera pubblica; Sono pervenute manifestazioni di interesse o la domanda ha ad oggetto la costruzione o la gestione di un’opera pubblica

Non manifestazioni di interesse e no costruzione/gestione opera pubblica L’Autorità Demaniale verifica la compatibilità della domanda rispetto al: Piano degli ormeggi e al Piano Regolatore Portuale; Alle rotte della navigazione di linea Alla programmazione urbanistica provinciale e comunale; Alle zone di particolare interesse architettonico e ambientale Alle eventuali osservazioni pervenute

Pervenute manifestazione interesse / oggetto opera pubblica In questo caso l’autorità demaniale procede con l’emanazione di un apposito bando di concessione.

Bando di concessione: requisiti prima parte Il bando deve contenere i seguenti requisiti minimi: Tipo di Amministrazione aggiudicatrice; Documenti parte integrante bando; Descrizione concessione e durata; Termine presentazione domanda; Condizioni di partecipazione;

Bando di concessione: requisiti seconda parte 6) Criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa; 7) Adempimenti normativa antimafia; 8) Procedure di ricorso;

Criteri valutazione offerta Almeno i seguenti: Misura degli investimenti di carattere durevole; Natura e standard qualitativi dei servizi offerti; Incremento dei livelli occupazionali; Qualità e fruibilità impianti Canone concessione non può essere unico criterio della valutazione dell’offerta.

Disciplinare di concessione: parte 1 Nel disciplinare di concessione, rilasciato dall’Autorità Demaniale, sono indicati: Dati concessionario; Ubicazione, estensione concessione e opere; Scopo concessione; Durata concessione; Modalità esercizio concessione;

Disciplinare di concessione: parte 2 6) Canone, aggiornamento istat e revisione automatica; 7) Cauzione versata; 8) Manutenzione ordinaria; 9) Casi di decadenza e revoca; 10) Previsione che, a scadenza concessione, o riduzione in pristino area o opere inamovibili passano in proprietà a proprietario area demaniale, senza esborso indennizzo alcuno;

Cauzione 1)Entità: pari una annualità canone per concessioni di durata fino a 15 anni, pari a due annualità canone per durate superiori. Facoltà no richiesta se importo inferiore € 500,00= 2) Modalità: cauzione prestata in qualsiasi forma, ivi inclusa garanzia rilasciata da istituti di credito

Svincolo cauzione 1)Svincolo a riconsegna area per cessazione concessione o per revoca, previa preventiva verifica adempimento obblighi da parte del concessionario 2) No svincolo in caso di riconsegna area per decadenza della concessione. In tal caso l’Autorità Demaniale incamera la cauzione.

Oneri fiscali e spese Gli oneri fiscali e le spese sono interamente a carico del Concessionario.

Subingresso nella concessione: procedura ad evidenza pubblica Quando il Concessionario intende sostituire altri nel godimento della concessione deve fare domanda ad Autorità Demaniale. E’ necessaria una procedura ad evidenza pubblica, al termine della quale viene rilasciato un nuovo titolo concessorio.

Subingresso nella concessione: no procedura ad evidenza pubblica No procedura ad evidenza pubblica quando: In caso di ristrutturazioni societarie (fusioni, acquisizioni) Nel caso di subingresso dell’erede per successione a causa di morte.

Subingresso nella concessione: no procedura ad evidenza pubblica No procedura ad evidenza pubblica quando: In caso di ristrutturazioni societarie (fusioni, acquisizioni) Nel caso di subingresso dell’erede per successione a causa di morte.

Subingresso dell’erede L’erede deve fare richiesta di subingresso entro sei mesi dalla morte. L’erede, a pena di decadenza, entro sei mesi dal decesso del concessionario, chiede il subentro. L’Autorità Demaniale, se ne sussistono i presupposti, autorizza il subentro.

Affidamento delle attività oggetto di concessione Il concessionario, previa autorizzazione dell’Autorità Demaniale, può affidare ad altri la gestione delle attività oggetto di concessione ovvero di attività secondarie. Alla domanda è allegato copia del contratto di affitto di azienda. Il concessionario resta responsabile della concessione verso l’Autorità Demaniale.

Modifiche della concessione Il concessionario che intenda apportare modifiche alla concessione presenta domanda all’Autorità Demaniale.

Tipologia delle modifiche Le modifiche possono essere sostanzialmente di due tipi: Sostanziali Non sostanziali

Modifiche sostanziali Sono considerate sostanziali le modifiche che: 1)Introducono condizioni che, se fossero state contemplate inizialmente, avrebbero portato alla selezione di candidati diversi; 2)Cambiano l’equilibrio economico della concessione a favore del concessionario; 3) Ampliano notevolmente l’ambito di applicazione della concessione;

Modifiche non sostanziali Non sono considerate sostanziali se sono state previste dal titolo concessorio o dai documenti di gara in clausole chiare, precise e inequivocabili.

Modifiche ed evidenza pubblica Modifiche sostanziali: necessità procedura evidenza pubblica. Modifiche non sostanziali: no evidenza pubblica. Deroga: modifiche sostanziali no evidenza pubblica se:modifica resa necessaria da circostanze che Autorità Demaniale non avrebbe potuto prevedere e se non altera la natura della concessione.

Modifica o estinzione per cause naturali Se per cause naturali indipendenti da volontà del concessionario: Il bene subisce modificazioni tali da diminuire superficie utilizzata: il canone è ridotto proporzionalmente Il bene subisce modificazioni tali da non essere più utilizzabile: la concessione si estingue

Decadenza della concessione: presupposti L’Autorità Demaniale può dichiarare la decadenza del concessionario: Per mancata esecuzione delle opere prescritte nel disciplinare di concessione; Per non uso continuato o cattivo uso del bene; Per mutamento dello scopo della concessione;

Decadenza della concessione: presupposti - continua 4) Per omesso o parziale pagamento del canone; 5) Per abusiva sostituzione di altri nel godimento della concessione; 6) Per inadempienza degli obblighi contenuti nel disciplinare di concessione.

Decadenza della concessione: modalità L’Autorità Demaniale accorda al concessionario un termine entro il quale adempiere agli obblighi contenuti nel disciplinare di concessione. Decorso infruttuosamente tale termine può essere dichiarata la decadenza.

Revoca della concessione: presupposti Le concessioni sono revocabili per motivi inerenti al pubblico uso del demanio o per altre ragioni di pubblico interesse.

Revoca della concessione: indennizzo Bisogna distinguere tra: Concessioni che hanno dato luogo alla realizzazione di infrastrutture; Concessioni che non hanno dato luogo alla realizzazione di infrastrutture; Revoca parziale.

Concessioni per infrastrutture Nelle concessioni che hanno dato luogo ad infrastrutture stabili, l’autorità demaniale è tenuta a corrispondere al concessionario un indennizzo pari al rimborso di tante quote parti del costo delle opere fiscalmente documentate pari al termine degli anni mancanti al termine della scadenza fissato.

Concessioni senza infrastrutture L’indennizzo dovuto al concessionario è parametrato al solo danno emergente.

Revoca parziale Si fa luogo esclusivamente alla riduzione del canone in proporzione al ridimensionamento della concessione.

Cessazione della concessione Scaduto il termine della concessione, questa si intende cessata di diritto senza che occorra alcuna diffida o costituzione in mora.

Rinnovo della concessione L’eventuale domanda di rinnovo della concessione è presentata all’Autorità Demaniale con le modalità indicate nel disciplinare di concessione. La titolarità della concessione non costituisce titolo di preferenza.

I canoni demaniali

Ammontare canoni 1)Dal 1 gennaio 2016 canoni calcolati in base a parametri contenuti nelle tabelle allegate al regolamento regionale sul demanio. 2) Fino al 31 dicembre 2015 si continuano ad applicare i canoni previsti dalle tabelle allegate alla l.r. n. 11/2009.

Modalità calcolo canoni I canoni sono calcolati distintamente per: Valore dell’area concessa (Tabella B) Valore dell’opera o struttura (Tabella C) Per le concessioni di ormeggio canone unico e corrisponde a valore spazio occupato dall’imbarcazione (Tabella A)

Casi non contemplati da tabelle Nei casi non contemplati dalle tabelle, il canone è determinato facendo riferimento alla tipologia più simile.

Aggiornamento istat Il valore base del canone indicato in tabella è aggiornato annualmente, con provvedimento della Direzione regionale competente. Il canone risultante dall’applicazione delle tabelle è arrotondato sempre all’euro inferiore.

Incrementi canone Le Autorità di Bacino o, laddove non operanti, la Giunta regionale possono incrementare o diminuire i canoni demaniali nella misura massima del 30% (cfr. coefficiente G tabelle). Tale variazione può essere articolata per singoli comuni o per singole tipologie di concessioni. Se incremento previsto da Autorità di Bacino è introitato direttamente da Autorità di Bacino.

Incrementi – riduzione Giunta Regionale La Giunta Regionale può prevedere ulteriori forme di incremento o riduzione sulla base dei coefficienti T e M delle tabelle allegate al Regolamento. Coefficiente T: coefficiente variabile per vocazione turistica e prospicienza altre regioni Coefficiente M: coefficiente di riduzione per immobili soggetti a vincolo monumentale (fisso 0,8)

Canoni e rilascio concessione Se concessione rilasciata nel primo semestre dell’anno solare: canone dovuto per intera annualità. Se concessione rilasciata in secondo semestre anno solare: canone dovuto per metà.

Termini versamento canone Nuova concessione: canone corrisposto all’atto del rilascio del provvedimento. Concessione in essere: entro termine stabilito da Autorità Demaniale.

Riduzione canone per eventi dannosi In presenza di qualsiasi evento dannoso di eccezionale gravità (ex. alluvioni, piene, frane, smottamenti), indipendente dalla volontà del concessionario, che comporti una minore utilizzazione del bene oggetto di concessione, il canone è ridotto della metà di quello ordinario.

Vigilanza L’Autorità Demaniale vigila sull’osservanza delle condizioni cui è sottoposta la concessione, secondo le modalità previste dall’art. 57 della l.r. n. 6 del 04 aprile 2012.

Obblighi concessionario per esercizio vigilanza Il concessionario è obbligato a consentire l’accesso nei beni concessi al personale dell’Autorità Demaniale, nonché alle Pubbliche Autorità.

Indennizzi occupazione abusiva e penali ritardato pagamento Gli indennizzi per occupazione abusiva e le penali per ritardato pagamento sono disciplinati dall’art. 53 della l.r. n. 6 del 04 aprile 2012.

Strutture di approdo

Individuazione strutture di approdo Sono strutture di approdo: Aree a terra, pontili e specchi d’acqua per approdo temporaneo; Aree a terra, pontili e specchi d’acqua per ormeggio unità navigazione in servizio di linea; Aree a terra, pontili e specchi d’acqua per ormeggio unità navigazione in servizio non di linea;

Individuazione strutture di approdo: continua 4) Aree a terra, pontili e specchi d’acqua per ormeggio unità navigazione per usi specifici; 5) Campi boa.

Strutture di approdo servizio navigazione di linea Sino alla regionalizzazione del servizio, la concessione annuale è rilasciata dalla Direzione regionale competente previo parere dell’autorità demaniale.

Strutture di approdo servizio navigazione non di linea Sono realizzate dal privato interessato sulla base di specifica richiesta. Sono ubicate in una posizione che valorizzi in modo effettivo la funzione complementare ed integrativa che la legge riconosce a tale servizio

Strutture di approdo per usi specifici La realizzazione di strutture di approdo al servizio di abitazioni o di esercizi pubblici è consentita se nelle immediate vicinanze non sono presenti strutture portuali o altri approdi pubblici e previo istruttoria favorevole. Il progetto allegato alla domanda di concessione deve indicare l’ubicazione delle strutture portuali esistenti e degli altri approdi pubblici.

Campi boa L’Autorità Demaniale pianifica l’ubicazione dei campi boa a livello di bacino ed elabora il piano degli ormeggi. Nel caso di concessione di una singola boa, ai fini della quantificazione del canone, si calcola lo spazio in metri quadrati occupato dalle dimensioni dell’unità di navigazione più il 20% di tale spazio.

Porti lacuali

Gestione dei porti lacuali I porti lacuali possono essere gestiti: dalla Autorità Demaniale in delega dalla Regione Lombardia. in modo diretto.

Gestione delegata dei porti L’Autorità Demaniale gestisce i porti di proprietà regionale che li assegna in concessione al soggetto che: si impegna a realizzare l’ampliamento in misura almeno pari al 50% dei posti barca. Assicuri la più proficua gestione del porto sotto il profilo dello sviluppo delle attività portuali. Applichi tariffe sociali.

Domanda di concessione La domanda di concessione è presentata all’Autorità Portuale (per le modalità cfr. slides da n. 33 a n. 38) e ad essa sono allegati il cronoprogramma dello sviluppo del porto, nonché il piano degli ormeggi. Per le procedure di assegnazione l’Autorità Demaniale segue quanto previsto per le domande di concessione (cfr. slides da n. 36 a n. 44)

Relazione di gestione Il concessionario, entro il 31 dicembre del secondo anno successivo al rilascio della concessione, presenta una relazione ca. l’osservanza del cronoprogramma. La mancata presentazione della relazione o il mancato rispetto del cronoprogramma possono comportare la decadenza della concessione.

Gestione diretta dei porti. fonti La gestione diretta dei porti regionali è disciplinata: dall’art. 49, comma 1, della l.r. n. 6 del 04 aprile 2012; da specifica convenzione con la Regione Lombardia;

Gestione diretta dei porti: modalità L’Autorità Demaniale approva un regolamento di gestione, previo parere favorevole della Direzione regionale competente. L’Autorità Demaniale approva la totalità dei canoni riscossi da reinvestire poi nella manutenzione straordinaria dei porti (art. 49, comma 1, l.r. n. 6-2012)

Piano degli ormeggi L’Autorità portuale adotta il piano degli ormeggi a livello di bacino destinando una parte degli stessi a: unità di navigazione adibite al trasporto pubblico non di linea; unità di navigazione adibite al trasporto merci; unità da pesca professionali;

Piano degli ormeggi: continua 4) unità da diporto; 5) destinazione parte ormeggi al transito al giorno; 6) destinazione di un ormeggio a soggetti istituzionali preposti alla vigilanza e soccorso. Nei porti regionali Autorità portuale può prevedere: ormeggio a settimane, giorni o ore

Assegnazione degli ormeggi: riserva residenti L’Autorità portuale stabilisce con il regolamento le procedure per le assegnazione degli ormeggi, prevedendo l’assegnazione del 30% dei posti barca alle unità da diporto dei residenti.

Assegnazione degli ormeggi: vendita unità navigazione La vendita dell’unità a terzi non comporta per l’acquirente il subingresso automatico nella concessione. L’Autorità portuale rilascia annualmente ai concessionari un apposito contrassegno riportante la dicitura “demanio regionale” una volta avvenuto il pagamento del canone.

Assegnazione degli ormeggi: clausole speciali Il titolo concessorio prevede anche le seguenti clausole speciali: divieto di scambio dei posti di ormeggio; divieto di occupare il posto di ormeggio con unità diversa da quella dichiarata; manleva in favore dell’Autorità portuale con riguardo ad ogni responsabilità per danni a persone o cose provocati dall’imbarcazione, nonché per furto, avaria o danneggiamento imbarcazione

Suicurezza in ambito portuale L’Autorità portuale disciplina con regolamento la sicurezza dell’ambito portuale, avuto riguardo a: sicurezza della navigazione; imbarco e sbarco di merci pericolose; movimentazione delle merci; rispetto prescrizioni normativa vigente;