Cranio umano visto dell’alto I diametri antropometrici: a) lunghezza antero-posteriore b) larghezza cranica massima c) larghezza frontale minima d) larghezza bizigomatica
Sagoma e punti per le misure
Il piede di diversi Primati
Le impronte di Laetoli Passeggiata di Laetoli,Tanzania, scavi 1976-1978 effettuati da un’equipe di paleo antropologi guidata da Mary Leakey. Impronte fossili di ominidi (sono state attribuite a una famiglia di Australopiteci) su ceneri vulcaniche risalenti a 3.700.000 anni fa. Le impronte piccole misurano 18,5 x 8,8 cm; le impronte grandi 21.5 x 10 cm. Appartengono a due individui che camminavano affiancati; quelle piccole sono in numero di 22 con una falcata di 38,7 cm e quelle grandi, in numero di 12, hanno falcata di 47,2 cm. Queste orme rivelano una meccanica di locomozione del tutto analoga alla nostra. La passeggiata di Laetoli è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità e nel 1996 è stato completato un programma per la sua conservazione.
Confronto fra la colonna vertebrale di uno scimpanzé e di un uomo La colonna vertebrale umana presenta quattro curvature sul piano sagittale: cervicale, toracica, lombare e sacro-coccigea. L’andatura eretta ha provocato quindi lo sviluppo di curvature aggiuntive in avanti, che si aggiungono alla curvatura all’indietro nel mezzo della colonna (regione toracica) tipica di tutti i primati (anzi, di tutti i mammiferi). Tale forma, con una sola curvatura mediana, è caratteristica anche della colonna vertebrale dell’uomo alla nascita. Le curvature, infatti, si sviluppano durante le prime fasi di crescita: la curvatura cervicale si manifesta nell’età in cui il bambino inizia a sostenere il capo, mentre la curvatura lombare compare quando il bambino inizia a tenere il tronco eretto. La presenza delle curvature, che producono la forma a S tipica della colonna vertebrale umana, contribuisce sia all'arretramento del centro di gravità del tronco sia allo scarico delle forze a livello della gabbia toracica, che assume una funzione di ammortizzatore.
Impronta di un piede di una ragazza di prima media ottenuta con il metodo descritto e con contorno evidenziato
Tavola anatomica dei muscoli della pianta del piede da L Tavola anatomica dei muscoli della pianta del piede da L. Testut, Anatomia umana, Libro terzo, Miologia, UTET, Torino 1943
Da A. Lepre, A.Magistrelli, Educare alla salute, La Nuova Italia, Firenze,1989
Tavola anatomica dei muscoli dell'avambraccio e della mano da L Tavola anatomica dei muscoli dell'avambraccio e della mano da L. Testut, Anatomia umana, Libro terzo, Miologia, UTET, Torino 1943
Tatto e Pressione I recettori tattili e pressori sono dei meccanocettori, ampiamente distribuiti nella pelle. Tre dei recettori coinvolti nel tatto e nella pressione sono: Terminazioni nervose libere – terminazioni dendritiche di neuroni sensoriali, interposte tra le cellule epiteliali della pelle: importanti per la percezione degli oggetti che sono a contatto con la pelle e per la percezione del dolore; Corpuscoli di Meissner – consistono in terminazioni di nervi sensoriali circondate da tessuto connettivo; sensibili alle sensazioni tattili localizzate: importanti nella percezione di leggeri stimoli tattili discriminativi. Corpuscoli del Pacini – corpuscoli lamellari, circondati da diversi strati di tessuto connettivo; comuni nel derma profondo e nel tessuto sottocutaneo, nei tendini e nei legamenti; stimolati da forti pressioni.
A livello cutaneo esistono recettori specifici per svariati tipi di stimoli Si tratta di terminazioni nervose libere eventualmente munite di cellule accessorie A sinistra la sezione di un lembo di pelle del polpastrello, a destra il corpuscolo di Pacini