I DISTRETTI INDUSTRIALI

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Transcript della presentazione:

I DISTRETTI INDUSTRIALI Prof. Riccardo Soliani CORSO DI ECONOMIA E PIANIFICAZIONE DEL TERRITORIO - Prof. Enrico Musso

UNA NUOVA VIA DELLO SVILUPPO INDUSTRIALE IL DISTRETTO INDUSTRIALE E LO SVILUPPO ECONOMICO LOCALE TRADIZIONE STORICA RELAZIONI SOCIALI UNA NUOVA VIA DELLO SVILUPPO INDUSTRIALE

Italia del secondo dopoguerra: la realtà economica sollecita l’uso di nuovi strumenti teorici Fino agli anni ‘70: enfasi sulla grande impresa interpretazione dualistica dello sviluppo Dagli anni ‘70: crisi del fordismo; “Second industrial divide”

Si parla di Terza Italia (Bagnasco ‘77): una realtà territoriale da indagare con gli strumenti teorici di Marshall: DISTRETTO INDUSTRIALE Uno strumento teorico “antico” utilizzato in modo nuovo In Italia il ruolo delle PI e delle PMI nel settore manifatturiero (e in tutta l’economia) è maggiore che in altri grandi Paesi OCSE

1° interpretazione: la Piccola Impresa Dagli anni 1970-73 si coglie l’importanza di varietà e differenze - Multiregionalità versus dualismo 1° interpretazione: la Piccola Impresa come risultato del decentramento produttivo 2° interpretazione: la Piccola Impresa come unità produttiva non “periferica” dotata di logica organizzativa sua propria E’ solo con gli anni ‘90 che si abbandona davvero l’etichetta di economia periferica e che si riconosce ...

Distretto industriale … che le economie esterne di localizzazione possono essere più importanti delle economie interne di scala Modello Nord Est Centro di industrializzazione senza fratture Distretto industriale fa capire la specificità territoriale come aspetto fondamentale di questo modello di sviluppo Come?

All’esterno dello stabilimento, ma all’interno del territorio, esistono reti localizzate di relazioni mercantili e non mercantili che coinvolgono imprese diverse e specializzate in fasi Le economie della produzione riguardano apprendimento e organizzazione e vanno a beneficio d’imprese radicate nella comunità locale Il sistema locale non è lo scenario dell’azione, ma è l’azione stessa

LA NUOVA ANALISI DEL TERRITORIO Logica relazionale delle interazioni tecniche, organizzative, comunicative Presenza di economie immateriali di localizzazione non trasferibili da luogo a luogo Inevitabilità del locale per un’analisi non deterministica anche della grande impresa (multinazionali) TROPPO OTTIMISMO?

DALLA TEORIA AI DATI EMPIRICI E’ possibile rilevare quantitativamente i distretti industriali? (quantificazione del qualitativo) E’ possibile individuare un percorso storico dello sviluppo locale ? E’ possibile trarre da quest’analisi indicazioni di politica economica territoriale ?

Andamento dell’occupazione per classe dimensionale d’impresa secondo i dati dei Censimenti dal secondo dopoguerra Anche da quest’analisi: anni ‘70 sono spartiacque I sistemi locali del lavoro 1981: punto di partenza per un “esperimento intellettuale”

Sulla base dei dati 1981, si ricostruisce un’ipotesi di evoluzione dei distretti industriali italiani Il peso occupazionale dei distretti cresce, ma a velocità decrescente La prospettiva per l’occupazione manifatturiera è lo sviluppo locale

Alcuni aree distrettuali sembrano giunte a maturità Interazioni sul territorio fra PI e GI: attraverso il mercato del lavoro e attraverso flussi di conoscenze Importanza delle PI localizzate nei settori a tecnologia matura dove si hanno innovazioni incrementali

Evoluzione dei settori di attività dei distretti Lieve aumento della dimensione d’impresa e internazionalizzazione dei distretti La competitività del distretto passa attraverso i bassi salari?

La risposta pare essere no, anche se vi sono pochi studi sull’argomento Le economie di localizzazione rendono possibile la coesistenza di “alti” salari e di “alti” profitti Limiti dell’analisi: campione ristretto

La realtà dei distretti industriali italiani nei dati Censis Annualmente il Censis conduce un’indagine su un ampio campione di distretti industriali e di aree di sviluppo locale, cercando di cogliere le trasformazioni in atto. I dati presi in esame riguardano fatturato, apertura ai mercati esteri, occupazione; ed ancora, dati più specifici per coglierne la capacità innovativa ed il grado di “maturità”. Gli studi Censis sullo sviluppo locale, accessibili gratuitamente in rete (www.censis.it), contengono poi i risultati di una serie di interviste strutturate a imprenditori ed osservatori privilegiati. Una parte del corso è dedicata al commento dell’indagine più recente e al raffronto con le precedenti.