Il sessismo è comunemente considerato una forma di discriminazione tra gli esseri umani basata sul genere sessuale. Il sessismo contro le donne nella sua.

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Transcript della presentazione:

Il sessismo è comunemente considerato una forma di discriminazione tra gli esseri umani basata sul genere sessuale. Il sessismo contro le donne nella sua forma estrema è conosciuto come misoginia, che significa "odio verso le femmine". Tuttavia il termine sessismo viene coniato dalle femministe statunitensi verso la fine degli anni Sessanta in opposizione al termine misoginia. Laddove infatti il termine misoginia rinvia a motivazioni psicologiche, il termine sessismo (coniato sulla falsariga di razzismo), vuole sottolineare il carattere sociale e politico di questo sistema: degli argomenti di tipo biologico (il sesso per le donne, il colore della pelle per i "non-bianchi"), sono stati storicamente usati per giustificare sistemi di discriminazione, subordinazione e devalorizzazione. Come hanno sottolineato Liliane Kandel e Marie-Josèphe Dhavernas, coniando questo nuovo termine le militanti femministe intendevano ricusare nella discussione sulla dominazione di sesso (come in precedenza su quella di "razza"), ogni ricorso ad argomenti di tipo essenzialista o naturalista. S e dunque, nell'uso corrente, il termine "sessismo" usualmente indica il "sessismo verso le donne", è perché il termine stesso nasce nell'ambito delle lotte delle donne. Forme di sessismo contro le donne possono ravvisarsi nella violenza di genere, nella discriminazione riguardo agli studi e al lavoro, nella differenza di retribuzione e nella segregazione in ambito lavorativo, nell'attribuzione del lavoro casalingo alle donne, nel diritto di voto nella questione delle mutilazioni genitali femminili, nella delega della genitorialità[, nel linguaggio e nell'educazione. Una forma di sessismo meno evidente, ma molto pervasivo, è anche l'elogio della donna (il romantico "eterno femminino") incensata nel suo ruolo di madre, di sposa, di musa ispiratrice o di angelica presenza

France 3

Bic Pens for women Huggies

Le principali componenti della politica per la parità di genere AMBITO SITUAZIONE DI DISUGUAGLIANZA DI GENERE ESEMPI DI MISURE DI INTERVENTO Rappresentanza politica Esclusione dal diritto di voto Bassi livelli di rappresentanza femminile Suffragio universale Introduzione di quote Mercato del lavoro Differenziali salariali Discriminazioni nell’accesso al, e nella permanenza sul, mercato del lavoro Legislazione sulla parità salariale e di trattamento Azioni positive a favore delle donne (corsi di formazione, incentivi fiscali per l’imprenditoria femminile) Contesto famigliare Ripartizione iniqua dei compiti famigliari a seconda del genere Erogazione di servizi pubblici per l’assistenza agli anziani e la cura dell’infanzia Trasferimenti monetari Diritto di famiglia Conciliazione tra vita familiare e professionale La lavoratrice abbandona il mercato del lavoro alla nascita del suo primo figlio e vi rientra con difficoltà Servizi socio-assistenziali Congedi parentali e opzionali Tempi e modalità flessibili di lavoro (part-time e telelavoro) Contesto “privato” (diritti del corpo) Riproduzione, sessualità, violenza di genere Legislazione sul diritto di aborto, accesso ai metodi contraccettivi, legislazione sulla fecondazione assistita; legge contro la violenza di genere/omofobia 4

The Global Gender Gap Report

Global gender Gap Index (2015) http://www3.weforum.org/docs/GGGR2015/The%20Global%20Gender%20Gap%20Index%202015.pdf

Analisi di genere Studio sistematico dei ruoli, delle relazioni e dei processi legati alle diseguaglianze fra uomini e donne nelle varie espressioni (reddito, lavoro, potere ecc.) Prospettiva di genere Un’ottica che, avvalendosi di una piattaforma conoscitiva, ne fa un punto di forza per modificare programmi e strategie politiche non limitandosi ad una mera analisi sui ruoli o sulle professioni più tradizionali normalmente legate all’universo femminile.

DIFFERENZE E DISUGUAGLIANZE DI GENERE RISPETTO AL LAVORO 1.1 Le differenze di genere nella partecipazione al mercato del lavoro, le specificità dei modelli partecipativi femminili: discontinuità e differenziazione 1.2 Le disuguaglianze di genere nell’accesso al lavoro: le disparità fra uomini e donne nei tassi di attività, di occupazione, di disoccupazione 1.3 Le disuguaglianze di genere nel lavoro: per tipo di attività, condizioni di impiego e opportunità di carriera: LA PRESENZA FEMMINILE NELL’EVOLUZIONE DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA 2.1 Anni sessanta: donne e lavoro nella società industriale 2.2 Anni settanta e ottanta: donne e lavoro nella società dei servizi 2.3 Anni novanta e duemila: la partecipazione femminile nel mercato del lavoro fluido. LE SPIEGAZIONI DELLE DISUGUAGLIANZE DI GENERE RISPETTO AL LAVORO 3.1 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato dell’offerta 3.2 Vincoli e risorse per la partecipazione femminile al lavoro che agiscono dal lato della domanda

Segregazione occupazionale Maggiore concentrazione di donne o di uomini in determinati tipi o livelli di attività occupazionale, con conseguente presenza femminile in una gamma di occupazioni più ristretta (segregazione orizzontale) e a livelli di responsabilità più bassi (segregazione verticale) Segregazione orizzontale: Concentrazione di donne e di uomini in determinati settori e occupazioni che produce disparità in termini di carriera, pensione, benefici accessori, ecc. Segregazione verticale: Concentrazione di donne e di uomini in determinati gradi, livelli di responsabilità o posizioni che produce una disparità retributiva.

DATO DI FATTO Meta stereotipo Stereotipo sottinteso Qualità presunte Segregazione verticale Le donne non sono portate al comando/ gli uomini sono leader per natura LEADERSHIP Diverse attitudini al comando Attitudini psicologiche “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” DISPONIBILITA’ Diversa mobilità/disponibilità di tempo Priorità verso la famiglia COMPETENZE Diverse competenze / qualità/abilità Predisposizioni cognitive, psicologiche Segregazione orizzontale Ci sono mestieri da uomo e mestieri da donna “Le donne sono molto più precise e attente”, “Le donne sono naturalmente portate al lavoro di cura”, “Come la prenderebbero, una donna in cantiere?”, “Quello ha sempre la valigia in mano” FORZA FISICA Diversa prestanza fisica Differenze fisiologiche Ineguaglianza Le donne non possono legittimamente occupare posizioni decisionali, o lavorare in certe posizioni Non disponibilità + Non competenza Inferiorità fisica = De-legittimazione Impegni familiari

Il mercato del lavoro femminile italiano presenta: Una difficoltà di ingresso e di ricollocazione delle donne. Un’uscita precoce delle donne di età centrale. Una rilevante presenza femminile nel mercato del lavoro sommerso. La persistenza di differenziali salariali tra uomini e donne. Una maggiore precarietà nei rapporti di lavoro. Una grande difficoltà di conciliare le attività di “cura” (purtroppo ancora solo a carico delle donne) e il lavoro. Carriere interrotte per scoraggiamento o incomplete, posizioni apicali rarissime, o semplicemente irraggiungibili.

Progressi: Istruzione Le donne superano ormai gli uomini nell’istruzione superiore (in Italia 80% delle donne contro il 72% circa dei maschi). In media nella UE rapresentano il 59 % dei laureati; la quota femminile è maggiore del 50% in tutti I paesi, con punte del 65% in alcuni paesi( Hungary, Lithuania, Estonia and Latvia), ma solo il 36% in Scienze, matematica, informatica e ingegneria Ma finora il livello mediamente più alto di istruzione non si è riflesso nei risultati in termini di occupazione Sotto-rappresentate nel mondo della ricerca e università (il 19% dei professori ordinari in Italia)

Qualche motivo della scarsa presenza femminile nelle discipline scientifiche: stereotipi nell'istruzione ~ il 72% dei ragazzi ritiene di essere dotato in matematica, contro il 62% delle ragazze ~ gli insegnanti di matematica dedicano il 20% di tempo in più ai ragazzi; influenza dei genitori ~ il 70% dei genitori auspicano una carriera scientifica per i maschi, contro il 45% che la auspicano per le proprie figlie ~ investono risorse economiche nell'alta formazione più per i maschi che per le femmine stereotipi nella pubblicità ~ le ragazze sono presenti in quella per i cellulari ~ nelle campagne pubblicitarie dedicate alla ICT le ragazze sono presenti come "segretarie" e non come "tecnici"

Riassumendo: La segregazione di genere Si parla di segregazione quando i membri di due o più gruppi sono distribuiti nelle diverse categorie di una variabile in modo non casuale. Per segregazione occupazionale di genere si intende quindi la rilevante concentrazione di lavoratrici nell’ambito ristretto di alcune categorie occupazionali o in alcuni livelli gerarchici. Si può distinguere fra segregazione orizzontale e verticale.

Segregazione orizzontale La segregazione orizzontale descrive la concentrazione di occupazione femminile in determinate professioni e in settori di attività ben definiti. ad esempio più nel campo dell’insegnamento e della sanità che in quello delle libere professioni, in alcuni comparti dei servizi piuttosto che nell’industria. Tali occupazioni tendono sovente a caratterizzarsi per progressioni di carriera limitate o addirittura inesistenti, scarse opportunità di riqualificazione professionale e livelli retributivi inferiori alla media generale delle retribuzioni.

Segregazione verticale La segregazione verticale sintetizza invece situazioni dove le donne – molto più spesso dei loro colleghi uomini – si trovano relegate in livelli di inquadramento e qualifiche professionali posti alla base della gerarchia. Sviluppi di carriera a due velocità per uomini e donne, con queste ultime confinate nei ruoli e nelle mansioni meno prestigiose: «soffitto di cristallo» (dall’inglese glass ceiling).

Interazione fra le due dimensioni Le due dimensioni della segregazione, sebbene originate da cause differenti, risultano in stretta relazione. La persistenza della segregazione orizzontale alimenta e rafforza la verticale. La segregazione di genere è correlata ai differenziali retributivi di genere, (gender pay gap) e alla progressione delle carriere