EVOLUZIONE DEL PROFILO DI LETTURA NELLA DISLESSIA

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Transcript della presentazione:

EVOLUZIONE DEL PROFILO DI LETTURA NELLA DISLESSIA Studio longitudinale su un gruppo di dislessici divenuti giovani adulti Laura Lami, Alice Palmieri, M. Caterina Solimando e Claudia Pizzoli Presentazione a cura di: Giorgia Parcianello Nelida Buiatti

Apprendimento del codice scritto Nella lingua italiana: Sistema ortografico regolare Rapido apprendimento del codice scritto Continuo sviluppo dell’abilità di lettura ad alta voce: accuratezza decifrazione rapidità (0,5 sillabe/secondo ogni anno scolastico)

Evoluzione longitudinale della velocità di lettura Pochi studi longitudinali in ambito italiano: Conoscenze sulla natura del disturbo: -funzioni deficitarie -gravità -persistenza Trattamenti riabilitativi, metodologie didattiche e supporti

Cosa succede nell’adolescenza e nella prima età adulta?

Dislessia in età adulta Hatcher, Snowling e Griffiths, 2002 1. Miglioramenti nella consapevolezza fonologica 2. Competenze di lettura deficitarie 3. Minor accuratezza: Nella lettura ad alta voce di parole ad alta e bassa frequenza In compiti di segmentazione ed elisione fonemica Nella lettura di pseudoparole

Campioni Selezionati in base a diagnosi retrospettive: -disordine di lettura di natura familiare -soggetti di elevato status socio-economico -studenti universitari NUOVA DIMENSIONE NELLO STUDIO DELLA DISLESSIA Campione monitorato fin dalle prime fasi di alfabetizzazione

Connecticut Longitudinal Study (Shaywitz, 1999) EVOLUZIONE BAMBINI DISLESSICI 445 bambini precocemente diagnosticati e seguiti fino all’età adulta EVIDENZE: 1. Deficit codifica fonologica anche in adolescenza (lentezza lettura) 2. Accuratezza migliore con scolarità ed esposizione al testo scritto CONSEGUENZE: Necessità tempo aggiuntivo per decifrare Frequente abbandono scolastico (Frustrazione, Ansia, Tensione)

Studio di Kurzweii (1992) FOLLOW UP DISLESSIA Bambini diagnosticati a 7 anni e seguiti fino a 14 anni RISULTATI 40% Compensazione del disturbo Collegamento tra recupero potenziale e quoziente intellettivo

Studio di Michelsson, Byring e Bjorkgren (1985) EVOLUZIONE COMPETENZE SOCIALI RISULTATI Effetti aggravati da diagnosi tardiva e assenza di interventi riabilitativi Disabilità interferisce con la scelta occupazionale

Ricerca di Hatcher, Snowling e Griffiths (2002) STUDI SU STUDENTI UNIVERSITARI DISLESSICI In età adulta: Bassa velocità di lettura Difficoltà nello spelling Espressione scritta poco articolata Mancanza di fiducia, bassa autostima, frustrazione Prestazioni scarse

Dati di Pennington (1990) 1. Deficit di analisi, decodifica e processamento fonologico 2. Difficoltà nella memoria a breve termine 3. Difficoltà nella scrittura complessa 4. Necessità di un tempo superiore del: 25% per scrivere un riassunto 65% per leggere un testo complesso

Studio del Centro regionale disabilità linguistiche e cognitive dell’età evolutiva di Bologna Dal secondo ciclo di scuola primaria alla prima età adulta OBIETTIVI: Monitoraggio della velocità di lettura Individuazione sottocomponenti residuali deficitarie

IL METODO PARTECIPANTI: - 33 giovani adulti (età media 19,6 anni) con diagnosi pregressa di dislessia evolutiva all’età media di 10,2 anni (Centro regionale disabilità linguistiche e cognitive dell’età evolutiva di Bologna) - INTERVALLO fra diagnosi (tempo 1) e controllo (tempo 2): 9 anni e 5 mesi STRUMENTI: batteria di prove cognitive e linguistiche che definiscano il PROFILO DI LETTURA: - WAIS-R o WISC-R: valutazione psicometrica del funzionamento intellettivo - Spoonerism task: valutazione del processamento fonologico - accuratezza e velocità, parole e pseudo parole

TEST INTELLETTIVO DI WECHSLER: - quoziente: si mantiene nella norma - quoziente verbale: in abbassamento

EVOLUZIONE DEI TEMPI DI LETTURA (sillabe al secondo): - lieve incremento nel tempo - velocità deficitaria rispetto alla media attesa per età e anni di scolarizzazione

TRE CONDIZIONI DI LETTURA (errori brano, errori parole, errori non parole): - decodifica scarsamente accurata solo nelle pseudoparole

TRAIETTORIE EVOLUTIVE DIFFERENZIATE TRAIETTORIE EVOLUTIVE DIFFERENZIATE? TRE SOTTOGRUPPI: - dislessici lievi - dislessici moderati - dislessici gravi

Tutti i sottogruppi mostrano miglioramento nel tempo INCREMENTO MEDIO: - in crescita per i dislessici lievi e moderati - modesto per i dislessici severi

Abilità metafonologiche complesse SPOONERISM TASK (inversione di iniziali): - deficit significativo a carico delle abilità di processamento - prestazioni dei dislessici inferiori rispetto a quelle di un campione di soggetti di pari età per velocità di esecuzione del compito sia per correttezza

Abilità metafonologiche complesse: - dislessici severi: prestazioni maggiormente deficitarie per correttezza e velocità di esecuzione del compito

CONCLUSIONI - miglioramenti correlati al livello di gravità rilevato in età infantile

(Hatcher, Snowilng e Griffiths – 2002): - Compiti di letto-scrittura: permangono tempi lunghi anche nelle forme lievi del disturbo - Correttezza di decodifica: tende ad avvicinarsi ai valori normativi della popolazione

TRATTAMENTI PRECOCI INTENSIVI: rilevano incrementi più elevati della velocità di lettura e ricerche in merito potrebbero fornire ulteriori informazioni sulla natura del disturbo.