“Tiroide problemi medico legali

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Transcript della presentazione:

“Tiroide problemi medico legali Università Degli Studi di Messina Dipartimento di Chirurgia Generale, Oncologia e Anatomia Patologica U.O.C di Chirurgia Generale ad Indirizzo Gastrointestinale Direttore: Prof. Giovanni Sturniolo “Tiroide problemi medico legali In endocrinochirurgia” Ettore Gagliano

Oggi giorno la corretta informazione su un intervento chirurgico rappresenta uno dei momenti più delicati del rapporto medico paziente.

Questa problematica è particolarmente sentita oggi sia per le conoscenze che si sono acquisite negli ultimi decenni in ambito medico, sia per la maggiore attenzione a risvolti medico-legali ed assicurativi.

Quindi una maggiore vigilanza sui trattamenti terapeutici che oggi giorno sono sempre più personalizzati.

L’insuccesso di un intervento chirurgico o di un danno iatrogeno hanno il loro epilogo in denunce penali e civili contro singoli medici o strutture sanitarie.

Il malcontento trae origine da un’insufficiente conoscenza da parte del singolo paziente delle proprie condizioni di salute per uno scollamento vero e proprio tra medico e paziente.

Questo concetto è alla base della libera e consapevole adesione del paziente al trattamento uno dei presupposti essenziali di liceità per l’esercizio della professione medica.

Soltanto il paziente può autorizzare interventi estranei sul proprio corpo.

Secondo Meisel e Kuczewski il consenso informato non è meramente un principio bensì una dottrina legale che dà supporto agli ideali più importanti sui diritti fondamentali dell’individuo uno di questi principi è rappresentato dall’autodeterminazione.

Nella strutturazione del consenso informato il medico ha il ruolo di spiegare al paziente la sua condizione clinica la storia naturale e le possibilità disponibili in tema di diagnosi e terapia per consentirgli di valutare l’informazione ricevuta e di scegliere il miglior iter terapeutico che ritenga per lui più adatto.

Il fine della richiesta del consenso informato è dunque quello di promuovere l’autonomia dell’individuo nell’ambito delle decisioni mediche peraltro questo in linea con l’ART. 32 della costituzione che stabilisce: “nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”

L’assenza del consenso può configurare per il medico una serie di reati contro la persona che vanno dalle lesioni personali più o meno gravi al sequestro di persona fino all’omicidio.

Tale problema come è facile immaginare si evidenzia in modo particolare nella attività chirurgica soprattutto nei casi in cui l’intervento abbia avuto esito sfavorevole cioè col subentrare della morte e col residuare di postumi permanenti per il paziente.

La patologia tiroidea presenta nel nostro paese un’incidenza rilevante La patologia tiroidea presenta nel nostro paese un’incidenza rilevante. Studi epidemiologici recenti confermano che in Italia il 10% della popolazione generale è affetta da gozzo vale a dire tra i 5 – 6 milioni di individui con una indicazione all’intervento chirurgico variabile dal 10 al 30% dei casi.

Il paziente deve essere informato dal chirurgo all’atto della prima visita e/o al momento del ricovero (e non poche ore prima dell’intervento) sulle indicazioni all’intervento chirurgico che il paziente deve accettare per la patologia che gli è stata riscontrata anche in assenza di sintomatologia clinica come si verifica in molti casi dove non è più indicata o non è più sufficiente una terapia medica ma si rende necessario un intervento chirurgico.

Oggi giorno questo è rappresentato da una tiroidectomia totale che comporta l’asportazione di tutta la ghiandola e solo in casi selezionati da interventi meno demolitivi come la lobectomia o l’emitiroidectomia.

L’intervento di tiroidectomia totale comporterà una condizione di ipotiroidismo conseguenza dell’asportazione completa della ghiandola questa “complicanza” viene però controllata efficacemente dalla terapia “sostitutiva” a base di ormoni tiroidei che dovrà essere seguita da controlli periodici per tutta la vita.

Nel caso in cui l’intervento chirurgico preveda l’asportazione di un solo lobo (patologia uninodulare, unilobare) deve essere adeguatamente informato che quest’intervento nonostante risparmi l’altro lobo, potrebbe comportare una condizione di ipotiroidismo che richiederà l’ausilio di una terapia sostitutiva ormonale a base di L-Tiroxina.

Il paziente deve essere informato sulla sede del collo in cui avverrà l’incisione per l’accesso alla ghiandola tiroide.

L’incisione classica per la tiroidectomia è quella basicervicale “a cravatta” secondo Kocker concepita alla fine del 1800 per consentire la migliore esposizione possibile della ghiandola e delle strutture adiacenti. Questa incisione è eseguita circa 2 cm al di sopra del giugulo per una lunghezza abitualmente compresa tra i bordi dei muscoli sternocleiodomastoidei con il collo in iperestensione.

Una attenzione particolare andrà rivolta alla fase esplicativa che dovrà essere chiara e comprensibile al paziente sugli eventuali rischi e/o menomazioni prevedibili e strettamente collegate alla chirurgia tiroidea.

Questa chirurgia è gravata oltre che da complicanze comuni ad ogni intervento chirurgico quali infezioni emorragia soprattutto da complicanze specifiche.

Queste complicanze definite anche complicanze maggiori possono essere di tipo neurologico per lesione dei nervi laringei superiori e/o inferiori o metaboliche per compromissione delle ghiandole paratiroidee.

Le lesioni neurologiche più importanti sono quelle che si riferiscono al nervo laringeo inferiore e possono essere transitorie (0,2-5,67%) o definitive quando non regrediscono dopo sei mesi dall’intervento.

L’altra complicanza è l’ipoparatiroidismo che in genere si manifesta precocemente e può essere anch’esso transitorio o definitivo rappresenta senza dubbio la complicanza più frequente dopo chirurgia tiroidea ed in particolare dopo tiroidectomia totale la percentuale di deficit permanente di funzione paratiroidea può variare dallo 0.0% al 7.4%.

E’ importante che nella cartella clinica che va considerata un atto pubblico esattamente alla stessa stregua di un atto notarile e che deve essere redatta in modo completo e contestuale all’atto del ricovero venga annotata la data e l’ora in cui il consenso informato è stato firmato dal paziente anche se non sia richiesta dalla legge una forma specifica è auspicabile l’impiego della forma scritta.

Alla luce di tutte queste considerazioni è stato formulato un modello di consenso informato relativo all’atto chirurgico per patologia tiroidea elaborato dal Club delle Unità di Endocrinochirurgia (U.E.C) e dalla Società di Endocrinochirurgia (S.I.E.C) che implica più di altri tipi di intervento l’esposizione del paziente a rischi specifici di tipo iatrogeno e di conseguenza può esporre l’operatore a denunce penali e civili

MODULO DI INORMAZIONE ALL’INTERVENTO E CONSENSO CHIRURGICO   Io sottoscritto ……….. nato/a a ………….. Il ………….. dichiaro di essere stato dettagliatamente ed esaurientemente informato, sia durante la prima visita, in data ………. sia al momento del ricovero in data …….. e ora ………… , in modo chiaro e a me comprensibile dal Prof ……….. che per la patologia riscontratami: …….. è indicato l’intervento chirurgico. Mi è stato chiaramente spiegato che, dalla valutazione delle indagini preoperatorie, l’intervento previsto consisterà in una tiroidectomia totale (asportazione completa della ghiandola tiroide) / lobectomia diagnostica (asportazione

completa di un lobo + istmo della ghiandola) Dell’intervento propostomi cui desidero sottopormi in piena libertà decisionale, mi sono stati chiaramente spiegati gli obiettivi, i benefici (anche in rapporto a terapie alternative), gli eventuali rischi e/o menomazioni prevedibili e la terapia chirurgica impiegata. Sono stato informato che questo intervento può comportare: La lesione provvisoria dei nervi laringei che innervano le corde vocali (nella casistica generale 0.2-5.67%) o definitiva con conseguenti alterazioni anche gravi della voce e possibili difficoltà respiratorie che potrebbero comportare anche la necessità di una tracheotomia.

completa di un lobo + istmo della ghiandola) Dell’intervento propostomi cui desidero sottopormi in piena libertà decisionale, mi sono stati chiaramente spiegati gli obiettivi, i benefici (anche in rapporto a terapie alternative), gli eventuali rischi e/o menomazioni prevedibili e la terapia chirurgica impiegata. Sono stato informato che questo intervento può comportare: La lesione provvisoria dei nervi laringei che innervano le corde vocali (nella casistica generale0.2-5.67%) o definitiva con conseguenti alterazioni anche gravi della voce e possibili difficoltà respiratorie che potrebbero comportare anche la necessità di una tracheotomia.

Le alterazioni fonatorie possono manifestarsi con voce rauca, soffiata, diplofonica, di falsetto e anche con alterazioni del timbro, del tono, dell’estensione, dell’intensità e dell’affaticabilità vocale con difficoltà anche ad intonare il canto. Tali alterazioni fonatorie, anche se temporanee, potranno richiedere una terapia logopedia riabilitativa che si potrà protrarre per diversi giorni con relativi controlli periodici. A queste alterazioni della voce possono associarsi, ma quasi sempre con carattere transitorio, anche alterazioni deglutitive con difficoltà per i liquidi. La lesione provvisoria o definitiva delle ghiandole paratiroidi (nella casistica generale 0.0-7.4%) con conseguente alterazione del quantitativo di calcio e fosforo

nel sangue e, quindi la necessità, di assumere una terapia a base di calcio e vitamina D, che nel caso di complicanze provvisorie, sarà indicata per un breve periodo di tempo e sospesa dopo opportuni controlli, se definitiva, tale terapia sarà necessaria per tutta la vita. Emorragie operatorie che potrebbero comportare anche la necessità di un re-intervento a scopo emostatico. L’emorragia può essere un evento imprevedibile e a volte non strettamente dipendente dalla patologia per la quale è stato richiesto l’intervento chirurgico e pertanto si rende necessario un attento controllo postoperatorio che sarà protratto nelle prime sei ore dopo l’intervento.

Il chirurgo mi ha, altresì, sufficientemente informato sull’incidenza che hanno queste complicanze (anche nelle sue casistiche personali) spiegandomi come la chirurgia, ed in particolare quelle della tiroide, benché eseguita con tecnica rigorosa, non può considerarsi esente da rischi in quanto sia i nervi laringei sia le ghiandole paratiroidi possono andare incontro a sofferenza temporanea e definitiva anche per una serie di cause che prescindono dal corretto trattamento chirurgico (esposizione dei nervi, eventi cicatriziali, sofferenze da freddo e da caldo, sofferenza vascolare e altre cause non conosciute). Sono consapevole che dovrò assumere per tutta la vita una terapia a base di ormoni tiroidei, non soltanto nel caso in

cui sia stata eseguita una tiroidectomia totale ma anche in caso di intervento di lobectomia diagnostica. Sono stato informato che sul collo mi rimarrà una cicatrice chirurgica permanente e visibile più o meno evidente poiché il risultato futuro non prevedibile a priori dipende dal processo di cicatrizzazione delle tecniche chirurgiche impiegate ma soprattutto dalle risposte dell’organismo. Sono comunque consapevole che presentandosi la necessità di salvarmi da un pericolo imminente e non altrimenti evitabile di un danno grave alla mia persona, o se si constatassero difficoltà ad eseguire l’intervento chirurgico con la tecnica propostomi verranno poste in atto tutte le pratiche che i sanitari curanti riterranno idonee a

scongiurare o limitare tale pericolo e comunque a portare a termine l’intervento chirurgico nella migliore sicurezza ove necessario anche modificando il programma terapeutico prospettatomi. Autorizzo anche ai sensi della legge sulla Privacy (n. 675 del 31.12.’96) ad effettuare su di me fotografie preoperatorie intraoperatorie e postoperatorie e riprese video il cui eventuale utilizzo avrà finalità divulgativo scientifiche. Ciò premesso dichiaro di essere stato invitato a leggere con molta attenzione quanto riportato in questo scritto che corrisponde per altro a quanto ampiamente spiegatomi a voce. Ho avuto tempo e modo di porre a proposito tutte le

ACCONSENTO/ NON ACCONSENTO al trattamento chirurgico propostomi domande che ho ritenuto opportuno e ho ottenuto in merito risposte esaurienti. Dichiaro pertanto di avere ben compreso il significato di quanto mi è stato esposto e di non avere ulteriori chiarimenti da chiedere oltre a quelli che mi sono stati già forniti e quindi consapevolmente ACCONSENTO/ NON ACCONSENTO al trattamento chirurgico propostomi Firma leggibile del paziente   Firma leggibile del medico

Firma leggibile del paziente Firma leggibile del medico AUTORIZZO/NON AUTORIZZO inoltre i sanitari curanti ove durante l’intervento chirurgico evidenziassero altre patologie non precedentemente diagnosticate a provvedere secondo scienza e coscienza alle cure di tali patologie anche modificando il programma terapeutico prospettatomi preventivamente concordato. Firma leggibile del paziente   Firma leggibile del medico Li …….. /…….. / Ore Data

Casistica pERSONALE (periodo 1992-2009) TIREOPATIE (n.°casi) % Benigne 1587 89,8 Maligne 169 10,2 TOTALE 1656 100

Complicanze in chirurgia Tiroidea (Casistica personale) Patologie maligne Patologie benigne Totale (%) Lesioni monolaterali NLI Transitorie Permanenti 3 2 4 / 7 (0,77) 2 (0,22) Lesioni Bilaterali NLI Emorragie post-operatorie Moderate Massive 12 5 14 (1,4) 5 (0,54) Ipocalcemia Transitoria Definitiva 19 66 1 85 (8,5) 1(0,11)

Epoca d’insorgenza della complicanza emorragica TIPO DI EMORRAGIA PAZIENTI % Emorragie post_operatorie precoci (entro 2 ore dal risveglio) 12 61 Emorragie post operatorie tardive (da 2 ore a 36 ore dal risveglio) 7 39 TOTALE 19 100

Entità dell’emorragia post-operatoria TIPO DI SANGUINAMENTO PAZIENTI % Massivo 5 26,3 Moderato 14 73,7 TOTALE 19 100

della complicanza emorragica Fattori di rischio della complicanza emorragica Fattori predisponenti Fattori legati al tipo di tecnica Fattori scatenanti nel decorso post-operatorio

Fattori predisponenti Turbe coagulative Ipertensione arteriosa Diabete Mellito Aterosclerosi Assunzioni di anticoagulanti Strumi riccamente vascolarizzati Paziente dializzato

Fattori di rischio emorragico dipendenti dal tipo di tecnica Emostasi grossolane Legature inadeguate Emostasi per elettrocoagulazione Impiego di Clips emostatiche Impiego di bisturi ad ultrasuoni

nel decorso post-operatorio Fattori scatenanti nel decorso post-operatorio Agitazione Vomito Tosse Elevati valori pressori

Trattamento delle complicanze Pazienti Emorragie post-operatorie precoci Revisione ed Emostasi 12 Revisione ed Emostasi + Tracheostomia 6 Emorragie post-operatorie tardive Evacuazione dell’ematoma attraverso drenaggio 3 Revisione ed Emostasi 4 Revisione ed Emostasi+ tracheostomia 2

Tracheostomie per insufficienza respiratoria post-tiroidedectomia Tracheostomia precauzionali ( in caso di paralisi cordale pre-operatoria) 7 Per patologia benigna 2 Per patologia maligna 5 Tracheostomia di necessità Per insufficienza respiratoria acuta compressiva da linfoma 1 Per laringospasmo all’estubazione Per insufficienza respiratoria acuta da ematoma post-operatorio 8 Totale 17

conclusioni   L'informazione del paziente ed il raggiungimento di un consenso informato medico e/o trattamento chirurgico per il paziente rappresenta ancora oggi uno dei problemi principali della professione medica, che riveste una importanza maggiore al giorno d'oggi rispetto al passato per quanto riguarda la relazione medico-paziente e l'approccio diagnostico-terapeutico. Oggigiorno il consenso informato scritto è un presupposto indispensabile per un intervento chirurgico in quanto fornisce al paziente le informazioni sulla procedura chirurgica e gli effetti che tale procedura hanno sul paziente. Il rifiuto del paziente è oggi secondo

l'orientamento più recente della Suprema Corte Italiana, il grande limite di un intervento medico e/o chirurgico. Per tale motivo si è pensato di proporre un consenso informato "ad hoc" per quanto riguarda la chirurgia della tiroide il che implica l'esposizione del paziente a rischi avversi e iatrogeni, di conseguenza può esporre il chirurgo ad azioni penali o di responsabilità civile.