A S L ASTI UCID 27 Maggio 2016 CALCAGNO FRANCO DIR UST AL AT.

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Transcript della presentazione:

A S L ASTI UCID 27 Maggio 2016 CALCAGNO FRANCO DIR UST AL AT

ALESSANDRIA 2015-2016 LICEI IST. TECNICI IST. PROFESSIONALI 3523 2996   cl.1 cl.2 cl.3 cl.4 cl.5 LICEI totale 1789 1553 1280 1207 1267 IST. TECNICI 1441 1160 1263 1084 1124 IST. PROFESSIONALI 293 283 324 315 216 TOTALE 3523 2996 2867 2606 2607

PROIEZIONI 2015-16 2867 2016-17 5863 2017-18 9386

ISTITUTI PROFESSIONALI ASTI 2015-2016   cl.1 cl.2 cl.3 cl.4 cl.5 LICEI totale 755 680 576 584 521 ISTITUTI TECNICI 565 474 475 361 357 ISTITUTI PROFESSIONALI 446 389 369 359 273 TOTALE 1766 1543 1420 1304 1151

PROIEZIONI 2015-16 1420 2016-17 2963 2017-18 4729

LA NUOVA FONTE NORMATIVA: COMMI 33-43 ART. 1 L LA NUOVA FONTE NORMATIVA: COMMI 33-43 ART. 1 L. 107/15 FINALITA’ DELL’ A S L: INCREMENTARE “OPPORTUNITA’ DI LAVORO” E “CAPACITA’ DI ORIENTAMENTO”

Impresa Formativa Simulata IFS Reale opportunità o soluzione di ripiego? CONFAO Consorzio Nazionale per la Formazione, l’Aggiornamento e l’ Orientamento

IFS Piemonte 10 26 13 2,87% Regione Scuole Accreditate n. IFS richieste n. IFS attivate % Piemonte 10 26 13 2,87%

Convenzioni Funzione Tutoriale Esterno/Interno Rendicontazione delle attività di alternanza scuola lavoro Valutazione delle attività di alternanza scuola lavoro in sede di scrutinio Convenzioni Valutazione e certificazione delle competenze in alternanza scuola lavoro Risorse Finanziarie Monitoraggio e valutazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro Salute e sicurezza degli studenti in alternanza scuola lavoro nelle strutture ospitanti Attività di alternanza con riferimento alla normativa sull’apprendimento Impresa formativa simulata Funzione Tutoriale Esterno/Interno Funzione Interazionale Tutor Interno / Esterno Organizzazione dei percorsi di alternanza scuola lavoro

LE CRITICITA’ LA DISPONIBILITA’ DELLE AZIENDE (ITALIA/ESTERO) LA FORMAZIONE DEI DOCENTI E DEI TUTOR AZIENDALI LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA SULLA SICUREZZA PER GLI STUDENTI LE CRITICITA’

Il potenziamento dell’offerta formativa in alternanza scuola lavoro trova puntuale riscontro nella legge 13 luglio 2015, n.107, recante “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, che ha inserito organicamente questa strategia didattica nell’offerta formativa di tutti gli indirizzi di studio della scuola secondaria di secondo grado come parte integrante dei percorsi di istruzione.

Il ruolo dell’alternanza scuola lavoro nel sistema di istruzione ne esce decisamente rafforzato. Rispetto al corso di studi prescelto, la legge107/2015 stabilisce un monte ore obbligatorio per attivare le esperienze di alternanza che dal corrente anno scolastico 2015/16 coinvolgeranno, a partire dalle classi terze, tutti gli studenti del secondo ciclo di istruzione.

Il mondo della scuola e quello dell’impresa/struttura ospitante non sono più considerati come realtà separate bensì integrate tra loro, consapevoli che, per uno sviluppo coerente e pieno della persona, è importante ampliare e diversificare i luoghi, le modalità ed i tempi dell’apprendimento. Attraverso una collaborazione produttiva tra i sistemi dell’istruzione, della formazione e del lavoro, si riesce ad orientare e sostenere un ingresso consapevole degli allievi nella realtà lavorativa, mediante l’acquisizione di competenze spendibili nel mercato del lavoro. In tale contesto dinamico le imprese diventano un punto di riferimento culturale e formativo per la scuola, assumendo un ruolo attivo nell'aggiornare la scuola sui profili professionali e sulle competenze richieste nel mondo del lavoro.

La Legge 107/2015 prevede un consistente investimento nell’ambito dell’ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO Nell’organizzazione di questa attività, che per molte scuole costituisce una vera novità, occorrerà avere docenti che sappiano supportare con successo le iniziative della scuola, prevedendo la formazione degli studenti equiparati a lavoratori, che dovranno acquisire quindi la formazione generale prevista per i lavoratori. Il docente esperto in didattica della sicurezza potrà efficacemente svolgere un ruolo di supporto alle iniziative che le scuole programmeranno…

“Nei Licei?” Queste le domande che la maggior parte dei Docenti di qualsiasi Liceo italiano si è posta. Seguita, di solito, da affermazioni del tipo: “Intanto è inutile!”, “Ma io non posso perdere ore di lezione per queste cose!”, “A me non interessa! I ‘miei’ ragazzi non la faranno!” …………….è legge dello Stato! Quindi, volenti o nolenti…

Aspetti organizzativi (1) Raccordo con il territorio: più “semplice” per scuole tecniche e/o professionali, per “affinità elettive” tra corsi proposti e ambienti di produzione (COMUNE) Problema del bacino d’utenza delle Aziende: accogliere ogni anno, nella sola Provincia di ASTI, circa 6000 studenti non è uno scherzo… (COMUNE) Problema dell’organizzazione interna: pochi Docenti hanno avuto esperienze nel privato, ovvero contatti con il mondo del lavoro esterno alla P.A. (PREVALENTEMENTE PER I LICEI)

Aspetti organizzativi (2) Coniugazione del progetto di alternanza con il percorso di studi e con le attitudini dei singoli  identificazione del percorso (COMUNE, CON DECLINAZIONI PARTICOLARI PER I LICEI) Gestione dei contatti (COMUNE)

Aspetti pratici Realizzazione delle convenzioni e della documentazione necessaria (COMUNE) Corsi sulla sicurezza sul posto di lavoro (COMUNE) Coordinamento delle attività e reperimento della “forza lavoro” all’interno dell’Istituzione scolastica (COMUNE, MA CON DECLINAZIONI PARTICOLARI PER I LICEI)

Aspetti psicologici “Intanto è inutile!” “Ma io non posso perdere ore di lezione per queste cose!” (……….LICEI) “A me non interessa! I ‘miei’ ragazzi non la faranno!” (TIPICA DEI LICEI) “Fare da tutor? No, grazie, ho già le mie cose di tutti i giorni!” (GENERALE)

Esempi (1) Come si può desumere dalle slide precedenti, buona parte dei problemi è comune a tutti i tipi di scuola. Innegabile il fatto che, laddove esistano materie “tecniche”, le Aziende vedano una “specializzazione” direttamente utilizzabile (anche se non è del tutto vero nemmeno in questi casi). Curioso il fatto che “Greco”, “Latino”, “Matematica”, “Filosofia” (ma anche “Inglese”, “Francese”, “Fisica”…) non vengano riscontrate come materie “tecniche” (quando, in realtà, lo sono...)

Esempi (2) Come risolvere il problema? Nel novero delle possibilità per l’alternanza (ex art. 34 L. 107/2015) si trovano anche, per espressa volontà del Legislatore: “gli ordini professionali, <omissis> i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali, nonché con enti che svolgono attività afferenti al patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI” Quindi…

Esempi (3) Si rende necessario guardare “oltre” la definizione di “azienda”. La stessa P.A. può essere partner di se stessa! L’importante? Non mandare ragazze e ragazzi a fare fotocopie, a spostare faldoni o simili… ...e nelle scuole?...perchè no?!

Esempi (4) PRIMO ANNO (CLASSE TERZA) PRIMA FASE – INTRODUZIONE (A SCUOLA) PERIODO: FEBBRAIO-MARZO TEMPO RICHIESTO: 10 ORE illustrazione dell'esperienza; esplorazione dei significati del lavorare; esplorazione delle caratteristiche del lavoro nella società europea contemporanea; conoscenza dei principali dispositivi normativi italiani ed europei; esplorazione dell'offerta lavorativa del territorio.

Esempi (5) SECONDA FASE – OSSERVAZIONE, FORMAZIONE, ORIENTAMENTO, CONTRATTO FORMATIVO (SUL TERRITORIO, A SCUOLA) PERIODO: FEBBRAIO-MARZO TEMPO RICHIESTO: 15 ORE esplorazione di diversi luoghi di lavoro: visite e interviste; formazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro; orientamento alla scelta del posto di lavoro e contratto formativo; scelta del posto di lavoro e primo contatto con il datore o responsabile del servizio.

Esempi (6) TERZA FASE – INGRESSO SUL CAMPO (SUL POSTO DI LAVORO, A SCUOLA) UNA SETTIMANA A PARTIRE DA METÀ GIUGNO PER UN MASSIMO DI 40 ORE ingresso nel posto di lavoro e contratto formativo; formazione e primo approccio all'attività; monitoraggio dell'esperienza e eventuali aggiustamenti (alla fine della settimana, a scuola).

Esempi (7) SECONDO ANNO (CLASSE QUARTA) QUARTA FASE – AL LAVORO (SUL POSTO DI LAVORO, A SCUOLA) PERIODO: SETTEMBRE (INTERO MESE) TEMPO RICHIESTO: CIRCA 160 ORE attività sul posto di lavoro; incontri di monitoraggio (dopo la prima settimana, intermedio, finale).

Esempi (8) TERZO ANNO (CLASSE QUINTA) QUINTA FASE – VALUTAZIONE PERIODO: SETTEMBRE (UNA SETTIMANA PRIMA DELL'INIZIO DELL'ANNO SCOLASTICO) TEMPO RICHIESTO: CIRCA 30 ORE rientro nel posto di lavoro di per riflessione con il tutor sul percorso compiuto; monitoraggio; attività di autovalutazione ed eterovalutazione delle competenze; stesura relazione esperienza (esame di Stato); orientamento finale.

Esempi (9) PROBLEMI APERTI (1): Quali competenze e formazione per il tutor? Come distribuire il ruolo nel consiglio di classe? Quale relazione con il tutor esterno? Quale coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa dell’istituzione scolastica?

Esempi (10) PROBLEMI APERTI (2): In che modo il percorso può essere integrato con la programmazione ordinaria per discipline? Che tipo di valutazione dare dell'esperienza? Che tipo di certificazione? Come realizzare la progettazione del curriculum integrato dell’alunno?

Esempi (11) PROBLEMI APERTI (3): In che modo realizzare il percorso formativo personalizzato? Come valutare i requisiti delle strutture ospitanti?

ASL a Scuola….nella progettazione Ruolo del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) o del Comitato Scientifico (CS); Coerenza con il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituzione Scolastica; Tempi e metodi di progettazione; Progettazione del Curriculum dell’alunno; Percorso formativo personalizzato

Documentazione Convenzione di tirocinio di formazione e orientamento Progetto formativo e di orientamento Scheda di presenza Questionario di valutazione Certificato di tirocinio formativo Corrispondenza scuola-azienda Comunicazione INAIL Certificato corso sicurezza

…che fatica…però!! BUON LAVORO A TUTTI!!