I Tuareg.

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Transcript della presentazione:

I Tuareg

Con il termine Tuareg si identifica un nutrito popolo berbero, di oltre mezzo milione di persone, tradizionalmente nomade e stanziato nelle zone desertiche del Sahara. La storia di questa popolazione affonda le radici in un passato ben lontano, tanto da non essere possibile risalire a una precisa origine. Da sempre conosciuti per la loro abilità di sopravvivere in fiorenti gruppi sociali nonostante l’austerità del deserto, per secoli i Tuareg hanno basato la loro sussistenza sull’allevamento e il suo commercio oltre il Sahara.

Nello studio di casi caratterizzati dall’inserimento ottimale in climi estremi, particolarmente interessante è quello delle abitazioni temporanee dei Tuareg nigeriani, trasportabili e smontabili con grande velocità, facilità e semplicità, ma allo stesso tempo solide ed incredibilmente versatili dal punto di vista prestazionale bio-climatico. Le tende, fatte di strisce di tela ricavata dal pelo delle capre cucite a formare delle grandi coperture, se esposte a temperature fredde cominciano ad assorbire umidità e, anziché raffreddarsi, aumentano di 2-3 gradi la loro temperatura: questa reazione ritarda fino a 4 ore il raffreddamento complessivo del tessuto, dando modo al corpo umano presente all’interno di adattarsi gradualmente alla nuova situazione ambientale. La lana delle tende inoltre, grazie anche alla speciale materia cerosa e grassa che riveste le sue fibre, assorbe solo il vapore acqueo ma non l’acqua, e quindi è idrorepellente. Esposte alle alte temperature estive, le tende offrono ugualmente un ambiente interno gradevole perchè le proprietà della lana offrono parimenti notevoli capacità di isolamento dal caldo.

Una fibra di lana assomiglia al tronco di una pianta tropicale: la sua struttura esterna infatti è un rivestimento di scaglie sovrapposte fra loro come le tegole di un tetto, fatte di cheratina. La lana è una fibra igroscopica, in grado cioè di assorbire vapore acqueo senza dare la sensazione di bagnato. Per questo viene usata come capo d’abbigliamento dai Tuareg: può assorbire il sudore e poi trasferirlo all’esterno, fornendo una benefica termoregolazione. La sua principale caratteristica però è la lentezza nella trasmissione del calore, cioè un elevato potenziale di isolamento termico al caldo e al freddo. L’isolamento è in sostanza la quantità d’aria che le fibre riescono ad intrappolare. Le scaglie di lana danno alla fibra una certa ruvidezza e con i loro interstizi ne aumentano la superficie. Risultato: le fibre di lana riescono a trattenere una maggiore quantità d’aria.

Le peculiarità dei Tuareg, una popolazione entrata nell’immaginario comune mondiale anche grazie alle arti figurative e al cinema, si esprimono sia nell’aspetto fisico che nelle abitudini di vita. Solitamente di alta statura, con fisici robusti e ben allenati, i Tuareg sono comunemente noti per i loro visi magri e allungati, solcati da grandi occhi scuri e capelli neri, nonché da una carnagione altrettanto scura. Principalmente di religione islamica, gli uomini si caratterizzano per il tipico turbante, il “taguelsmut”, il quale ricopre tutto il viso lasciando normalLe donne hanno invece il capo ricoperto da un velo, ma il viso quasi completamente scoperto. Ricorrono estensivamente alla cosmesi, con rimedi naturali, sia a scopi decorativi che per proteggere la pelle del sole, dimostrando una fitta creatività, tra ricami e linee geometriche. Le giovani ragazze e le madri, mentre gli uomini si occupano di allevamento e commercio, hanno il compito di mantenere vive e salde le tradizionionalmente liberi solo gli occhi.

Particolarmente nota è l’usanza del tè nel deserto, una cerimonia con cui i Tuareg augurano buoni auspici ai loro ospiti o, in alternativa, ai viaggiatori che incontrano sulla loro strada. Secondo la tradizione, la cerimonia del tè serve per avvicinare le culture distanti, per rilassare dopo le fatiche del deserto e per stringere amicizie e alleanze. Ogni degustazione è dettata da tre portate di tè: il primo amaro, il secondo agrodolce, il terzo dolce e saporito. Insieme, queste bevande rappresentano i cicli dell’esistenza: morte, vita e amore.