L’autoefficacia nello sviluppo cognitivo e funzionale Albert Bandura

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Transcript della presentazione:

L’autoefficacia nello sviluppo cognitivo e funzionale Albert Bandura Camilla Arnaudo Silvia Sfoggia Federica Tedde Lorena Cucit

L’autoefficacia L’autoefficacia è la credenza profonda riguardo le proprie capacità di poter esercitare un controllo su di sé, sul proprio funzionamento e sulla propria vita riuscendo a determinarne gli esiti È il più importante tra i meccanismi di personal agency attraverso i quali le persone attribuiscono contributi causali alle loro stesse funzioni L’autoefficacia produce diversi effetti attraverso quattro processi: Cognitivo Motivazionale Affettivo Di selezione

1. Processi cognitivi L’effetto dell’autoefficacia nei processi cognitivi prende una varietà di forme La maggior parte del comportamento umano è regolato dal pensiero anticipatorio che comprende gli obiettivi cognitivi, influenzati dalla propria valutazione delle capacità Le credenze sulla propria autoefficacia influenzano la costruzione e realizzazione degli scenari anticipatori Alto senso di efficacia  scenari di successo Basso senso di efficacia  scenari fallimentari

Processi cognitivi L’abilità umana è una capacità generativa nella quale le competenze cognitive, sociali, motivazionali e comportamentali devono essere organizzate e gestite efficacemente per raggiungere diversi scopi C’è una differenza importante tra possedere conoscenze e abilità ed essere in grado di usarle adeguatamente nelle diverse situazioni Esperimento Collins (1982) Bambini con tre livelli di abilità matematiche Basso o alto livello di autoefficacia Bambini con un più alto senso di autoefficacia avevano risultati migliori nei problemi matematici

Concezione di abilità Abilità acquisibile vs Abilità intrinseca Cercare sfide per espandere le proprie competenze Imparare dagli errori Giudicare le capacità in termini di crescita personale Risultati migliori nelle performance La performance è funzione diretta delle loro capacità cognitive Preferiscono compiti che minimizzano gli errori, esaltano le loro competenze e richiedono pochi sforzi Biologicamente determinata vs Sviluppata e consolidata Fallimento come declino delle capacità Risultati superiori

Influenza del confronto sociale Molte attività non forniscono standard oggettivi per valutare l’abilità, quindi le persone si basano sul confronto sociale Gli standard di confronto sociale determinano l’autostima e la soddisfazione che deriva dai risultati Confronto sociale influenza la performance attraverso l’impatto sui meccanismi di autoregolazione Bandura, Jourden (1991) Progressive decline: vedersi sorpassati indebolisce la propria autoefficacia, aumenta il pensiero analitico- erroneo e danneggia la performance Progressive mastery: migliorare progressivamente rinforza l’efficacia, il pensiero efficiente e i risultati della performance

Il ruolo del feedback Cambiamenti nei fattori autoregolativi e nei risultati dipendono dal feedback dato alla performance Focus progressi sottolinea capacità personali Focus nelle carenze evidenza deficit personali Jourden (1992) Accentuare i guadagni aumenta l’autoefficacia percepita, i risultati e le aspirazioni Accentuare le carenze deteriora le performance

La percezione del controllo Ci sono due aspetti riguardanti l’esercizio del controllo: Forza e livello della propria efficacia per produrre cambiamenti grazie ad uno sforzo e ad un utilizzo creativo delle proprie risorse Modificabilità dell’ambiente che fa riferimento alle opportunità e alle restrizioni per poter esercitare l’efficacia personale Le persone con scarso senso di efficacia  Anticipano l’inutilità degli sforzi per cambiare situazione Le persone con alto senso di efficacia  Sforzi anche in ambienti con poche opportunità

Struttura causale Inizialmente le persone si basano sulle proprie performance passate per giudicare la loro efficacia e regolare le loro aspirazioni Quando iniziano a formarsi uno schema sull’efficacia considerando ulterori esperienze, i risultati vengono rafforzati dalle credenze nell’autoefficacia L’autoefficacia percepita influenza la performance direttamente e indirettamente attraverso i suoi effetti su obiettivi raggiunti e pensiero analitico Gli obiettivi personali migliorano i risultati della performance attraverso le strategie analitiche

2. Processi motivazionali I pensieri che abbiamo sulla nostra efficacia sono fondamentali nell’auto- regolazione della motivazione Ci motiviamo e guidiamo azioni grazie al pensiero anticipatorio: incentivi e azioni appropriate Tre forme di motivatori cognitivi Attribuzioni causali Teoria dell’attribuzione Aspettative di risultato Teoria del valore- aspettativa Risultati certi e valore dei risultati Obiettivi cognitivi Teoria dell’obiettivo Processi di auto influenza

Influenze auto- reattive Motivazione basata su obiettivi o standard è determinata da tre tipi di auto- influenze: Reazioni emotive sulle proprie performance Autoefficacia percepita per i risultati raggiunti Riadattamento di obiettivi basato sul proprio progresso Bandura e Cervone Più sono le fonti di auto- influenza, più aumenta la motivazione

Controllo proattivo della motivazione Sistema di feedback negativo e proazione Motivazione conta sulla produzione così come sulla riduzione della discrepanza tra performance percepita e standard adottato Automotivazione conta su un doppio processo di controllo: Creare discrepanza Ridurre discrepanza

3. Processi emotivi I pensieri sulle proprie capacità producono effetto sulla percezione dello stress e della depressione nelle situazioni di difficoltà Riduzione dell’attivazione dell’ansia e comportamento evitante grazie a: Efficacia di coping Efficacia di controllo del pensiero

Efficacia di coping e ansia da risultato Gli studenti con minore senso di efficacia nel padroneggiare le richieste scolastiche, sono vulnerabili all’ansia da risultato (Wingfield e coll. 1990) Successi/ fallimenti  autoefficacia  ansia  predice i risultati scolastici e i risvolti futuri Gli insegnanti con poco senso di efficacia didattica, mostrano minore impegno nell’insegnamento (Chwalisz e coll. 1992)

Autoefficacia e depressione Un basso senso di efficacia di esercitare controllo produce anche depressione in tre modi diversi: Obiettivi non raggiungibili Basso senso di efficacia sociale Bassa efficacia nel controllo dei pensieri ruminanti

4. Processi di selezione L’autoefficacia può modellare il corso degli eventi influenzando le scelte delle attività e dell’ambiente Le persone evitano le attività e le situazioni che ritengono eccedere le proprie capacità di coping selezionano quelle che pensano di poter gestire Effetti sulla vita futura

Contesto scolastico I processi dell’autoefficacia giocano un ruolo chiave anche nello sviluppo scolastico Credenze degli studenti nell’efficacia di regolare il proprio apprendimento Credenze degli insegnanti nella capacità di motivare Senso collettivo di efficacia della scuola

Autoefficacia degli studenti L’autoefficacia è influenzata dall’acquisizione delle abilità ma non dipende solo da questo Una buona autoregolazione permette un migliore risultato accademico: non ha effetto se gli studenti non affrontano stress, difficoltà e competizioni La percezione di efficacia promuove raggiungimenti accademici sia direttamente che attraverso il raggiungimento di obiettivi personali

Impatto dell’autoefficacia cognitiva nello sviluppo delle traiettorie Diversi domini dell’autoefficacia correlati a differenti pattern di comportamenti interpersonali ed emotivi Percezione dell’auto- regolazione comportamenti pro- sociali, popolarità, meno rifiuti dai pari Accademica Efficacia sociale cambia con l’età: la relazione esiste solo nella prima adolescenza

Strategie socio- cognitive L’abilità è considerata come un attributo modificabile verso il quale si può esercitare un controllo I modelli cognitivi e gli obiettivi didattici sono usati per trasmettere conoscenze importanti e strategie in modo graduale

L’autoefficacia degli insegnanti Il senso di autoefficacia dell’insegnante influenza: L’ambiente generale della classe Gli insegnanti che credono maggiormente nella loro efficacia didattica creano maggiori esperienze produttive per gli studenti ( Gibson e Dembo 1984) L’orientamento dei processi educativi e le specifiche pratiche didattiche Gli insegnanti che hanno un basso senso di efficacia didattica favoriscono un orientamento verso gli incentivi estrinseci e le sanzioni (Woolfolk e Hoy 1990) I raggiungimenti accademici La credenza dell’insegnante sulla propria efficacia predice i raggiungimenti matematici e linguistici degli studenti (Ashton e Webb 1986)

L’efficacia della collettività scolastica L’organizzazione scolastica presenta un livello medio di interdipendenza in un continuum La percezione degli insegnanti cambia significativamente attraverso il grado di occupazione Il declino assume un significato speciale a partire dalle evidenze che la percezione di autoefficacia dell’insegnante influenza il modo in cui gli studenti affrontano le transazioni scolastiche

L’efficacia della collettività scolastica Il ruolo della percezione di efficacia collettiva nelle performance scolastiche Status socioeconomico del corpo studentesco influenza negativamente il senso di efficacia didattica della collettività scolastica Bassa diversità etnica è correlata con i precedenti risultati scolastici ma non ne influenza direttamente il senso di efficacia L’esperienza d’insegnamento ha un moderato effetto positivo sui risultati scolastici e sembra costruire una buona efficacia didattica

L’autoefficacia familiare L’autoefficacia dei genitori riguarda la visione dell’educazione come una condivisione di responsabilità: più alto è il senso di efficacia dei genitori, maggiormente essi partecipano attivamente alla vita scolastica dei figli Alcune evidenze suggeriscono che l’autoefficacia dell’insegnante determina in parte il livello di partecipazione dei genitori