Copertina Lo stato di salute del commercio torinese e qualche idea sul futuro. Guido Bolatto Camera di commercio di Torino 1
Nati-mortalità delle imprese Spese delle famiglie Indice Nati-mortalità delle imprese Spese delle famiglie Il futuro è già adesso
La nati-mortalità delle imprese torinesi
Tasso di crescita del tessuto imprenditoriale. Anni 2007 - 2016 E-commerce Tasso di crescita del tessuto imprenditoriale. Anni 2007 - 2016 Il tessuto imprenditoriale torinese vive ormai da diversi anni un ridimensionamento in termini numerici: il numero di imprese registrate è calato da 225.019 a 223.307 unità fra il 2015 e il 2016. Tuttavia, la dinamica imprenditoriale – legata all’andamento della natalità e della mortalità d’impresa – fa registrare un tasso di crescita positivo (0,07%) per il secondo anno consecutivo, dopo il triennio 2012 – 2014 di segno negativo. E’ importante segnalare che il tasso di crescita viene calcolato al netto delle cessazioni d’ufficio in quanto si intende analizzare in prima istanza la dinamica congiunturale. Se esso venisse calcolato tenendo conto anche delle cessazioni che vengono annualmente effettuate d’ufficio, risulterebbe ancora di segno negativo, pari al -0,8%. Torino rivela una maggiore reattività rispetto al tessuto imprenditoriale regionale (-0,12%), seppur ancora lontana dalla performance nazionale (+0,68%), nonché dai principali capoluoghi di regione: Roma (2,1%), Napoli (1,9%) e Milano (1,5%). Fonte: elaborazioni Settore Studi, Statistica e Prezzi - Camera di commercio di Torino
Imprese registrate per settori di attività economica Imprese registrate per settori di attività economica. Città metropolitana di Torino. Anno 2016 e var. % 2016/2015 223.307 imprese registrate al 31.12.2016 La stabilità del tessuto imprenditoriale torinese nel 2016 è sostenuta principalmente dalle buone performance, di due settori di attività economica: i servizi alla persona e le attività di alloggio e ristorazione che, rispettivamente, incrementano la loro consistenza del +1,8% e del +0,3% rispetto all’anno precedente. Si tratta di una crescita che, soprattutto per il settore turistico, ha subito un deciso rallentamento nel corso degli ultimi anni. Nel 2016 si assiste in generale ad una contrazione di tutti i restanti settori economici del nostro territorio: arretrano leggermente i servizi prevalentemente orientati alle imprese (-0,2%) mentre il commercio, l’industria manifatturiera e le costruzioni scontano ancora una diminuzione più o meno marcata. Fonte: elaborazioni Settore Studi - Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
Il commercio Esercizi non specializzati, 5%, -4,9% Alimentari e bevande, 6%, 0,6% Prodotti uso domestico, 5%, -3,1% Articoli culturali e ricreativi, 4%, -3,8% Prod. non alimentari, 14%, -1,8% Commercio ambulante, 13%, -2,9% Commercio online, 1%, 7,5% Altro, 6% Commercio (-1,9%, il 25,2%): in forte calo. Soffrono sia l’ingrosso, sia il dettaglio. Se si rivolge particolare attenzione al commercio al dettaglio aumentano, così come evidenziato nel 2015, gli esercizi di prodotti alimentari e bevande (+0,6%): in particolare, incrementano i negozi di frutta e verdura (+6,5%), di bevande –enoteche e vinerie - (+4,1%) e le torrefazioni (+46,2%). Al contrario calano le panetterie (-3,6%), le pasticcerie (-4%) e le macellerie (-2,5%). In flessione, invece, il commercio al dettaglio di generi non alimentari (-1,8%): a soffrire di più sono i negozi di abbigliamento (-3,5%), di calzature (-3%), le profumerie (-3,6%), i fiorai (-3%) e le gioiellerie (-1,6%) mentre, in controtendenza, incrementano del 22% le farmacie. Cala anche la vendita di prodotti culturali e ricreativi (libri, giornali, etc.) –il 3,6% del settore; -3,8%; in particolare diminuiscono le rivendite di giornali e riviste (-3,8%), le cartolerie (-6,6%) e i negozi di articoli sportivi (-2,7%). Diminuisce l’ambulantato (il 13,3% del settore; -2,9%): in analogia con quanto rilevato nel commercio al dettaglio, anche nel commercio ambulante si evidenza la forbice tra generi alimentari e non. La vendita ambulante di frutta e verdura aumenta dell1,7% rispetto al 2015, mentre soffre maggiormente il commercio di abbigliamento (-1,1%). Al contrario, seppure di dimensioni modeste, aumenta il commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (+5,8%) e l’e-commerce (+7,5%), che da solo rappresenta l’1% del commercio al dettaglio torinese. Fonte: elaborazioni Settore Studi - Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere
DatiProvTo-Provincia in cifre Il settore turismo nei territori Olimpici Variaz. consistenza imprenditoriale 2015/2006 DatiProvTo-Provincia in cifre 2015 Variazione % 2015/2006 Vale di Susa, Sangone e Pinerolese 1.752 27,7% Comuni Valli Olimpiche 604 24,8% Torino città 7.876 42,2% Comuni Valli Olimpiche: Torre Pellice, Pinerolo, Pragelato, Sestrière, Sauze d’Oulx, Clavière, Cesana - San Sicario, Bardonecchia Nel corso dell’ultimo decennio Torino e le sue montagne sono riuscite a trasformarsi in mete turistiche apprezzate non solo dai piemontesi e dagli italiani, ma anche da un pubblico straniero sempre più vasto ed eterogeneo. Il processo di trasformazione ha toccato in prima battuta l’aspetto turistico ed attrattivo del territorio. Se si analizza nel dettaglio l’incremento delle imprese dei servizi di alloggio e ristorazione nei vari territori olimpici, la crescita del numero nell’ultimo decennio è stata molto elevata a Torino città (+42%), che ha particolarmente beneficiato dell’effetto olimpiade. E’ stata comunque sostenuta anche nei comuni delle Valle Olimpiche (Torre Pellice, Pinerolo, Pragelato, Sestrière, Sauze d’Oulx, Clavière, Cesana - San Sicario, Bardonecchia) (+24,8%) e nell’insieme del territorio della Valle di Susa e del Pinerolese (+27,7%), che per tradizione già avevano la vocazione turistica. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere 7
DatiProvTo-Provincia in cifre Il settore turismo nei comuni Olimpici Variaz. consistenza imprenditoriale 2015/2006 Alberghi 16,7% +9,8% DatiProvTo-Provincia in cifre Imprese turistiche totali: + 24,8% rispetto al 2006 Ristoranti 47,7% +74,5% Bar 35,6% +4,4% Bar 35,6% Se si analizza nel dettaglio la ripartizione e l’incremento delle imprese delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione nei comuni olimpici, quasi la metà delle imprese (il 47,7%) si occupa di attività di ristorazione, addirittura aumentate del +74,5% rispetto al 2006. I bar rappresentano il 35,6% delle imprese turistiche (+4,4% rispetto al 2006) e gli alberghi il rimanente 16,7% (+9,8%). Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino su dati InfoCamere 8
Le spese delle famiglie torinesi
L’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi: la spesa famigliare nel complesso Var. % 2015/14: +5,6% In conclusione, riporto alcuni dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie, giunto ormai alla XX edizione, e realizzato negli anni passato con la collaborazione di Ascom e Confesercenti. Nel 2015, per il terzo anno consecutivo, le spese delle famiglie torinesi continuano a crescere: con una media di 2.357 euro mensili (+5,6% rispetto al 2014) i livelli dei consumi subalpini tornano a quelli registrati nel 2006. Negli ultimi dieci anni sono aumentate principalmente le spese in consumi alimentari che nel 2015 rappresentano il 15,4% dei consumi nel complesso (362 euro) contro il 12,9% del 2006 (304 euro). Al contrario, la quota ricoperta dalle spese non alimentari (1.995 euro nel 2015) è costantemente diminuita nel corso dell’ultimo decennio, passando dall’87% del 2006 all’84,6%. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
L’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi: l’aggregato alimentari + casa Anche se la percentuale delle spese alimentari del 2015 è una delle più elevate dal 2006, se si scorporano le spese non alimentari, l’aggregato alimentari e casa, per il secondo anno consecutivo, diminuisce il peso percentuale sul totale. Dal 2013, anno in cui l’aggregato gravava sul 58% del budget famigliare, nel 2015 la quota è scesa al 53%, segnale di come i torinesi stiano progressivamente lasciando più spazio alle spese non di prima necessità. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Il futuro: il commercio on-line
Le indagini realizzate nel 2016 3 universi di riferimento Il commercio on-line Le indagini realizzate nel 2016 3 universi di riferimento 2 distinti questionari Imprese e-commerce Consumatori Studenti 157 imprese rispondenti redemption del 4% 382 nuclei famigliari 255 studenti (15-19 anni) Anche a fronte di questo trend di crescita costante dell’e-commerce, ricordo anche che nel 2016 la Camera di commercio di Torino nell’ambito dell’attività dell’Osservatorio provinciale sulla contraffazione, ha realizzato un’indagine sul tema degli acquisti online e dei rischi connessi all’e-commerce, con particolare attenzione al punto di vista delle imprese che utilizzano Internet come vetrina commerciale, ma anche ai consumatori, che con sempre maggiore frequenza scelgono di utilizzare Internet per i propri acquisti. Sono stati elaborati due distinti questionari, somministrati rispettivamente alle imprese dell’e-commerce e ai consumatori e potenziali utilizzatori di Internet come canale d’acquisto. 1) All’indagine sulla sicurezza e-commerce hanno partecipato 157 imprese, imprese che in prevalenza hanno dichiarato di aver iniziato a svolgere l’attività di commercio online in tempi relativamente recenti (il 71% dopo il 2010). 2) Il questionario che è stato somministrato alle famiglie piemontesi, e ai ragazzi frequentanti gli istituiti di scuola superiore del nostro territorio volto a sondare le abitudini degli acquisti on-line sia ha voluto approfondire non solo le modalità con cui vengono effettuati gli acquisti telematici, ma anche la loro frequenza, le motivazioni che inducono l’acquisto (o non), i metodi di pagamento utilizzati e la sicurezza telematica [1] Iscritte presso il Registro delle Imprese con il codice attività ATECO 2007 47.91.1 Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Quanto acquistano on-line i A chi si rivolgono le imprese Il commercio on-line Quanto acquistano on-line i consumatori: A chi si rivolgono le imprese dell’e-commerce: Il canale utilizzato per vendere online è prevalentemente il sito Internet aziendale (l’87%), ma è significativa anche la percentuale di imprese che si appoggia a piattaforme di vendita online (ad esempio eBay, Amazon,…)- 37,6%- e quella che ancora utilizza il canale dei social network (27%). I destinatari del commercio online restano prevalentemente i consumatori (l’89%) – un quarto di essi dichiara di effettuare acquisti online almeno una volta al mese - e solo in percentuale residuale le imprese (8%). Oltre una famiglia su due ha dichiarato di comperare via web con diversa intensità: il 35% dei rispondenti ha infatti affermato di effettuare raramente acquisti on-line, a fronte del 31% che utilizza internet almeno una volta al mese o ogni settimana. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
I beni/servizi on-line commercializzati dalle imprese Fra le imprese che svolgono attività di commercio elettronico non emerge una caratterizzazione settoriale specifica, bensì una diversificazione delle categorie di beni e servizi che vengono commercializzati online. L’abbigliamento, insieme a scarpe, accessori e gioielli rappresenta la fetta più consistente di prodotti venduti online, ed è anche la principale categoria di beni acquistati online dalle famiglie (il 24%) e dai giovani studenti (il 33% delle risposte). A questa categoria fanno seguito alimentari e bevande alcoliche (ivi inclusi i vini)- 17%. Importante, con un peso pressoché equivalente, il commercio elettronico di ricambistica, di servizi (che in senso estensivo vanno dalla consulenza, all’informatica, alla formazione) e di strumenti e dispositivi Hi-tech (entrambi 11%). Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Valori % su risposte multiple Perché si acquista on-line? Il punto di vista delle imprese Quanto alle motivazioni che spingono ad acquistare online o, viceversa, inducono a non utilizzare Internet le imprese rilevano aspetti che confermano quanto già emerso anche fra i consumatori. La praticità e il risparmio di tempo, oltre alla possibilità di trovare prodotti altrimenti non reperibili e al vantaggio economico delle proposte commerciali online sono le motivazioni principali che, secondo il parere delle imprese dell’e-commerce, spingono ad effettuare acquisti online (rispettivamente il 71% , il 35% ed il 34%). Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Valori % su risposte multiple Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Valori % su risposte multiple Perché non si acquista on-line? Il punto di vista delle imprese Al contrario, a detta delle imprese del settore la scarsa dimestichezza col Web (59%), l’impossibilità di accertarsi in prima persona della qualità/originalità del prodotto (53%), nonché la poca fiducia nei metodi di pagamento online (47%), sono gli ostacoli principali alla diffusione dell’e-commerce. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Valori % su risposte multiple Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
I beni/servizi on-line acquistati dai consumatori Dal lato del consumatore, emerge che abbigliamento, scarpe, accessori e gioielli sono i principali beni acquistati on-line dalle famiglie (24,2%), seguiti dalle attività ricreative (biglietti e abbonamenti musei, cinema, concerti, etc.) e dai viaggi e vacanze (21%). Se si considerano i libri, cd, dvd e le attrezzature sportive, gli acquisti telematici dedicati al tempo libero personale rappresentano il 64% delle spese complessive. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Valori % su risposte multiple Perché si acquista on-line? Il punto di vista dei consumatori Tra le principali motivazioni per cui si acquista in internet, il vantaggio economico si colloca al primo posto, seguito dalla praticità ed il risparmio di tempo e dall’ampiezza della gamma di prodotti disponibili. Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Valori % su risposte multiple Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Valori % su risposte multiple Perché non si acquista on-line? Il punto di vista dei consumatori Se è vero che la maggior parte delle famiglie utilizza il web per i suoi acquisti, poco meno del 34% ha dichiarato di non usufruire mai di questo canale: tra le cause che “impediscono” i consumatori ad acquistare tramite internet spicca la necessità di accertarsi di persona della qualità del prodotto (il 64%), seguita dalla mancanza di connessione ad internet o di dispositivi elettronici adeguati (35%) e dalla poca fiducia nei metodi di pagamento on-line (31,5%). Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino Valori % su risposte multiple Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Torino
Alcune considerazioni shock: Quanti dipendenti ha il più grande affittacamere di Torino? Quanti dipendenti ha il più grande negozio di Torino? Quanti dipendenti ha la più grande impresa di trasporti di Torino?
Se non puoi battere il tuo nemico, alleati con lui. Giulio Cesare
Copertina Grazie per l’attenzione 26