Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Agglomerazione, specializzatione e varietà Donato Iacobucci - Università Politecnica delle Marche 1 INCONTRI DI ARTIMINO SULLO SVILUPPO LOCALE Innovazione.
Advertisements

Il Network. Le forme di network Modelli alternativi di assetto dei network che rappresentano possibili interpretazioni delle relazioni tra attori e le.
Domenico Cersosimo Gianfranco Viesti Incontri di Artimino sullo Sviluppo Locale Nuovo Sviluppo industriale e politiche di sistema 8 – 10 ottobre 2012 –
ROMA 3 MAGGIO 2016 | ISTAT COMPORTAMENTI INDIVIDUALI E RELAZIONI SOCIALI IN TRASFORMAZIONE UNA SFIDA PER LA STATISTICA UFFICIALE CONVEGNO SCIENTIFICO LE.
La progettazione integrata territoriale Insieme di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra di loro, che convergono verso il conseguimento.
Margherita Russo Università di Modena e Reggio Emilia Artimino2011.
La politica europea di Ricerca
ECONOMIA DELL’INNOVAZIONE E DELLO SVILUPPO – PARTE 2
Prof. Oronzo Trio (Università del Salento)
Il settore della logistica in Toscana Quadro strutturale e dinamiche di medio periodo ( ) Firenze, 16 aprile 2010 Riccardo Perugi Unioncamere.
Scenari e prospettive per le imprese
Workshop di presentazione dei risultati del progetto di ricerca
Dalle smartcities alla smartland Nicola Rossi Siena 20 marzo 2015
Livio Romano | Centro Studi Confindustria SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA
a cura della Segreteria nazionale Città di Torino – Servizio LGBT
Progetto Esagono AFOL METROPOLITANA
Tra città e metropoli Il Veneto a un bivio?
GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Dott.ssa Marzia Ventura
Direttore Generale OBI Antonio Corvino
Lo sviluppo “dal basso”
Poli Tecnico Professionali
«La Spezia 20.20: la città diventa Smart»
Le nuove imprese high tech: il caso della Toscana
Caterina Ferrario DEM – Università di Ferrara
Maria Sassi Facoltà di Economia – Università di Pavia
Sistema bibliotecario italiano
A cura di Laura Ramaciotti, Ugo Rizzo, Greta Cestari
Rurale e urbano o mosaico paesistico culturale
Casi di eccellenza nella disciplina dei rapporti tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore Genova, 3 novembre 2009.
Formez - Centro di Formazione Studi
PROGETTO FaciliTOxTO mira a sostenere lo sviluppo di progetti imprenditoriali innovativi, creativi, generatori di impatti positivi sul versante sociale,
Le PMI della provincia di Ferrara: quale domanda di innovazione?
Politiche di internazionalizzazione
QUALITÀ E IDENTITÀ LOCALE NEL SEGMENTO VITIVINICOLO:
Dimensione istituzionale e cambiamento nella PA Prof. Adolfo Braga
PICCOLE IMPRESE E SVILUPPO LOCALE
Maria Sassi Facoltà di Economia – Università di Pavia
Asse 1 – Rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione
RURAL4UNIVERSITà2017 Investire nello sviluppo rurale e sui giovani
Organizzazione Aziendale
PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Approfondimento sulle nature giuridiche Napoli,
il Simucenter Campania
Corso di Economia Aziendale
Organizzazione Aziendale
a cura della Segreteria nazionale Città di Torino – Servizio LGBT
Comitato Paritetico per la Biodiversità Roma - 28 novembre 2017
Territorio e prodotti agroalimentari di qualità in provincia di Pavia
SETTORE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E PACE
POR FESR Comitato di Sorveglianza Informativa sulle attività di valutazione Campobasso, 14 giugno 2013.
Il PO per la competitività regionale
Le fondazioni di comunità, missione e identità
Corso di Laurea in Economia
SVILUPPO Diversi modi di intendere lo sviluppo: sviluppo della materia vivente e sviluppo socio-territoriale Analogia fra sviluppo biologico e sviluppo.
Orientamento post Diploma
Perché un SUMMIT nazionale delle diaspore?
Una Politica Digitale per l’economia
Lezione N° 1 L’AZIENDA: Nozioni Introduttive
Direzione centrale attività produttive
Paolo Landri Temi organizzativi Paolo Landri
Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a
Da Roma a Lisbona: Piano per l’Innovazione la Crescita e l’Occupazione
#DESTINAZIONE COSTA le officine di identità NELL’AMBITO DELL’AMBITO
La direzione del personale: struttura, cultura e ruoli multipli
«Autonomia regionale differenziata»
Management della ricerca
L’investimento nelle infrastrutture sociali urbane
Combattere la povertà estrema L’approccio integrato
I NUMERI DEL BANDO PERIFERIE
Gruppo 4 “Azioni di accompagnamento e sostegno”
Transcript della presentazione:

Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011 01/12/10 Regione Toscana POR CReO Fesr 2007/2013 1 Comitato di Sorveglianza 22 giugno 2011 Punto 5.b - Presentazione dello studio: “Le città e l’innovazione” - Massimo Bressan (IRIS)

01/12/10 www.incontridiartimino.it 2

I rapporti di Artimino sull’innovazione nell’alta tecnologia Primo rapporto di Artimino (2008) su Imprese e territori dell’alta tecnologia in Italia: aziende che hanno depositato brevetti negli ultimi anni e messo a fuoco la specializzazione settoriale, i caratteri organizzativi e le reti di collaborazione. Rapporto 2009 su Invenzioni e inventori in Italia: caratteristiche socio-culturali e professionali degli inventori la cui attività dà luogo a brevetti, contesti organizzativi e natura delle invenzioni. Rapporto 2010 sulle Città dell’innovazione: ruolo delle città nello sviluppo delle attività innovative legate all’alta tecnologia.

Gli obiettivi del volume Le città dell'innovazione in Italia 01/12/10 Gli obiettivi del volume Le città dell'innovazione in Italia 4 La ricerca si è concentrata su: le caratteristiche dei contesti urbani dove le attività dell’alta tecnologia sono più presenti e sono cresciute di più; l’architettura organizzativa delle imprese e delle loro reti; i meccanismi generativi che hanno favorito la concentrazione di tali attività in determinate città; le modalità attraverso cui tali sistemi locali stanno rispondendo alle sfide legate alla globalizzazione e le loro implicazioni politiche.

Il disegno della ricerca: i sistemi urbani 01/12/10 Il disegno della ricerca: i sistemi urbani 5 Per selezionare i sistemi locali più specializzati e dinamici nell’alta tecnologia utilizzando tre indicatori per i SLL con più di 30.000 abitanti: La concentrazione territoriale degli addetti nell’alta tecnologia (Lq); La concentrazione territoriale delle unità locali nell’alta tecnologia (Lq); La crescita degli addetti nell’alta tecnologia nel periodo 1999-2006 (Lq). Combinazione dei tre indici in un unico indicatore Selezione di 34 sistemi locali del lavoro.

Quali sono i sistemi locali dell’alta tecnologia 01/12/10 Quali sono i sistemi locali dell’alta tecnologia 6 Città metropolitane Città medie universitarie Piccole città Milano, Roma, Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Palermo e Catania Pisa, Siena, Trento, Trieste, Cosenza, L’Aquila, Padova, Pavia, Parma, Udine e Ancona Ivrea, Belluno, Avezzano, Feltre, Mirandola, Rieti, Lodi, Varese, Brindisi, Carpi, Rovereto, Ascoli, Sesto Calende

I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia 01/12/10 7 Valori percentuali su totale nazionale

Dove si trovano gli SLAT 01/12/10 Dove si trovano gli SLAT 8   SLAT Addetti U.L. high tech % sul tot. nazionale Centro Nord 27 450.185 54,2 Sud 7 62.728 7,6 Italia 686 830.755 100

Primi 10 SLAT secondo l’indice di sviluppo locale innovativo (1999-2007) 25/05/11 9

I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia 01/12/10 I caratteri dei 34 sistemi locali dell’alta tecnologia 10 Sll non specializzato Sll mono-specializzato (1-2 specializ.) Sll medio-specializzato (3-4 specializ.) Sll pluri-specializzato (5-7 specializ.) SLAT 0% 8 23,5% 15 44,1% 11 32,4% Città metropolitane 1 10,0% 3 30,0% 6 60,0% Città media universitaria 0,0% 7 70,0% Piccole città 50,0% 5 35,7% 2 14,3% Altri SLL 49% 146 44,6% 21 6,4%

Le principali caratteristiche degli SLAT 01/12/10 Le principali caratteristiche degli SLAT 11 In sintesi i sistemi locali dell’alta tecnologia: sono un numero molto limitato; si concentrano prevalentemente nelle regioni del Centro Nord; hanno una connotazione metropolitana, ma ci sono anche città di medie e piccole dimensioni; si concentrano in una ampia gamma di settori di specializzazione, in particolare l’aerospazio, la farmaceutica, l’informatica, la meccanica avanzata, le telecomunicazioni; Rappresentano le aree dinamiche e forti del paese, per valore aggiunto, occupazione, export e capitale umano.

Un’interpretazione del dinamismo e della concentrazione 01/12/10 Un’interpretazione del dinamismo e della concentrazione 12 C I T A’ O M E S A C I T A’ O M E A R Imprenditorialità Dotazione di risorse naturali e umane CONCENTRAZIONE E DINAMISMO Fattori di agenzia Fattori di contesto Attori collettivi pubblici e privati, università Grandi imprese

I meccanismi generativi 01/12/10 I meccanismi generativi 13 Chi offre i servizi collettivi Sì No Istituzioni pubbliche 43 7 Istituzioni private 14 32 Partnership pubblico-privata 24 22 Collaborazione università-impresa 35 Sfera di appartenenza delle figure chiave (78) Sì No Sfera imprenditoriale 71 6 Sfera istituzionale 44 34

La governance territoriale 01/12/10 La governance territoriale 14 Attori che contribuiscono maggiormente all’offerta di beni collettivi. Città metropolitana Città universitaria Piccola città Alleanze tra imprese 4,9 3,8 5,1 Associazioni di categoria 5,0 6,2 5,6 Banche e fondazioni 5,2 4,6 Camera di commercio 4,7 4,4 Enti misti Governo e politiche naz. 4,2 3,4 3,9 Imprese private 3,7 Provincia e Comune 5,8 Regione 5,7 6,0 Università e centri di ricerca 6,9 7,2

Punti di forza e di debolezza nel giudizio degli attori locali 01/12/10 Punti di forza e di debolezza nel giudizio degli attori locali 15 Università Punti di debolezza 82% Qualità della vita 80% Risorse umane 80% Servizi pubblici 36% Infrastrutture 48% Finanza specializzata 60% Punti di forza

Implicazioni politiche 01/12/10 Implicazioni politiche 16 Le attività ad alta tecnologia: sono legate a un complesso di economie esterne materiali e immateriali che incidono sulla generazione di nuove conoscenze; tali economie esterne maturano nel corso di un lungo processo storico. Ne discende che: l’unità di riferimento primaria per le politiche non è l’azienda ma il territorio. politiche di incentivazione alle singole aziende sono meno efficaci (anche se continuano a essere riproposte).

Implicazioni politiche 01/12/10 Implicazioni politiche 17 Obiettivi cruciali per il sostegno all’innovazione nell’alta tecnologia: promuovere politiche di rete che mettano in relazione le imprese tra di loro e con università, centri di ricerca, istituzioni finanziarie specializzate; promuovere la produzione di beni collettivi dedicati (infrastrutture materiali e immateriali, servizi) che accrescano le economie esterne tarate sulle specifiche esigenze dei settori, e anche la qualità sociale e culturale del territorio.

Implicazioni politiche 01/12/10 Implicazioni politiche 18 Queste politiche non sono facili e possono fallire: Ci vogliono informazioni accurate, capacità di coordinamento, risorse finanziarie specializzate per valutare progetti innovativi i tre casi europei mostrano come una condizione importante per ridurre i rischi di fallimento è costituita dalle organizzazioni di intermediazione tra l’ambito della ricerca e dell’università, l’ambito imprenditoriale e quello della finanza specializzata (venture capital). Nel confronto con il caso italiano tale attività di intermediazione emerge come uno specifico elemento di debolezza: gli attori intervistati giudicano carente sia il networking tra attori privati, fondazioni e venture capital (diffuso nel caso di Oxford) che quello tra attori collettivi privati e pubblici (come nel caso di Colonia) e quello tra attori pubblici (come nel caso di Grenoble).

Implicazioni politiche 01/12/10 Implicazioni politiche 19 In prospettiva, occorrerebbe dunque cambiare sensibilmente il disegno delle politiche per sostenere l’innovazione nell’alta tecnologia: ridurre drasticamente gli incentivi individuali (o anche il credito di imposta) alle aziende: diamo poco a troppi (come mostrano i confronti con gli altri paesi europei); promuovere politiche di rete e di produzione di beni collettivi attraverso il sostegno al networking (efficaci organizzazioni di intermediazione) con forme rigorose di valutazione dei progetti; In questo quadro il ruolo delle Regioni può essere di cruciale importanza, e alcune Regioni sono orientate in questa direzione, ma complessivamente molta strada resta da fare in termini di concentrazione delle risorse su progetti strategici e selettivi legati ai territori;