Il trattamento prassico-motorio

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Transcript della presentazione:

Il trattamento prassico-motorio Dott.ssa Eleonora Palmieri Psicologa - Pedagogista clinico Università di Macerata – Centro Psicologico e Pedagogico Victor

PRECISAZIONI DI DOMINIO TERAPIA ABILITAZIONE TRATTAMENTO ABILITATIVO ABILITAZIONE FUNZIONALE

DI ABILITAZIONE FUNZIONALE LA MISSION? CRITICITA’DEL LAVORO DI ABILITAZIONE FUNZIONALE

PRATICHE ECOLOGICO-DINAMICHE TRATTAMENTI EDUCATIVO APPROCCIO ECOLOGICO STRATEGIE COGNITIVISTA

delle capacità globali del soggetto IL TARGET DESTINAZIONE FUNZIONALE NATURA PROPOSITIVA delle capacità globali del soggetto

di abilitazione funzionale Ovvero ……. Procedure e strumenti di abilitazione funzionale PRATICHE TERAPICHE In senso ECOLOGICO E DINAMICO

TRATTAMENTO ABILITATIVO LUOGO E PRATICA DI ESERCIZIO Pratica sostenuta da un sapere

TRATTAMENTO ABILITATIVO CHE FAVORISCE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE DEL LEGGERE, SCRIVERE, CONTARE, CALCOLARE, COMPRENDERE PROBLEMI, RESOCONTARE,

ATTIVARE UN AIUTO FUNZIONALE ALLE PRESTAZIONI DEL SOGGETTO DISLESSICO IL TARGET ATTIVARE UN AIUTO FUNZIONALE ALLE PRESTAZIONI DEL SOGGETTO DISLESSICO

QUINDI……….. UN PROCESSO DI ABILITAZIONE DELLA SINDROME DISLESSICA ANCORATA ALLA CONCEZIONE DI di Dislessia come disprassia sequenziale

Dislessia come disprassia sequenziale PRESTAZIONE DISFUNZIONALE ?

Dislessia come disprassia sequenziale AGENTI PROTAGONISTI AGENTI ANTAGONISTI

Dislessia come disprassia sequenziale AGENTI PROTAGONISTI Non solo PROCESSI DELLA MENTE ESSENZIALI E COSTRUTTORI DEL COMPORTAMENTI

LA FLUIDITA’ E L’ACCURATEZZA NELLE PRESTAZIONI DISFUNZIONALI ATTIVARE IN REGIME DI AUTOMATISMO LA FLUIDITA’ E L’ACCURATEZZA NELLE PRESTAZIONI DISFUNZIONALI

PRESTAZIONI DISFUNZIONALI AGENTI ANTAGONISTI Lentezza ed errori peggiorano la prestazione

Perche’…………… LA DISATTENZIONE VA ANALIZZATA DAL PUNTO DI VISTA DELLA FLUIDITA’ DEL COMPITO CIOE’ MANTENERE QUANTO SI E’ APPRESO.

LE LINEE EZIOLOGICHE AMBITO MOTORIO: natura motoria e coordinativa del disturbo - Boltansky (1997), Basse (1999), Simonetta (2002, 2004), Crispiani (2006 ss), Massenz (2009), ecc. AMBITO NEUROFISIOLOGICO : disturbo della integrazione – sensoriale G. A. Chiarenza

TEORIA PRASSICO MOTORIA LE LINEE EZIOLOGICHE TEORIA PRASSICO MOTORIA (F. Biancardi, E. Cappelli, P. Crispiani, G. Caforio, G. Ciaccioni, M. P. Dellabiancia, A. Fiorillo, S. Gentili, E. Lampis, D. Lodi, R. Maggi, M. L. Mandolesi, G. Palermo, E. Palmieri, S. Pellegrini, G. Santoni, M. Spezzi, F. Zannoni).

Teoria Prassico Motoria (TPM) Disturbo delle prassie sequenze fluidità delle funzioni esecutive organizzazione spazio-temporale dominanza laterale

Teoria Prassico Motoria DISTURBO DISLESSICO disordine esecutivo

Teoria Prassico Motoria procedere sequenziale da sinistra a destra, l’automatismo e la fluidità dell’azione, l’organizzazione nello spazio e nel tempo, i ritmi la relazione parte-tutto e tutto-parte.

Teoria Prassico Motoria La lettura e la scrittura costituiscono funzioni esecutive, considerazione complessa e multi-fattoriale o multi-componenziale, non riducibile ad un “semplice” processo simbolico

Teoria Prassico Motoria La letto-scrittura costituisce un processo solidale di motricità.

Teoria Prassico Motoria Nell’ambito della TPM, il trattamento abilitativo è condotto da operatori specialisti secondo le linee procedurali e le logiche della Strategia Ecologico-Dinamica nel contesto del Sistema CO.CLI.T.E.

OBIETTIVI Potenziare la fluidità e l’accuratezza delle funzioni esecutive complessive. Migliorare le competenze del leggere, scrivere e delle prestazioni matematiche. - Migliorare la fluidità esecutiva ed il contatto con la classe e con i pari.

OBIETTIVI - Migliorare la disponibilità ai compiti ed alla vita. - Evitare il ricorso misure sostitutive, aggiramenti, fughe, finzioni, tranne per esami finali, concorsi, prove selettive.

Falsi obiettivi la discriminazione visiva, l’associazione segno-suono (simbolizzazione), la memorizzazione di parole, il rallentamento esecutivo, la reiterazione di prestazioni,

Falsi obiettivi la sostituzione dell’agire con strumenti suppletivi (tranne nelle prove di valutazione finali o di selezione), la dispensa dalle prestazioni, la trascuratezza delle componenti prassico-motorie e coordinative dell’agire.

CHE COS’è OGGETTO DI ABILITAZIONE? Il disordine esecutivo :dislessia, disgrafia, discalculia, disprassia, disordini motori e spazio-temporali.

CHE COS’è OGGETTO DI ABILITAZIONE? Potenziamento della funzione e dell'organo attraverso l'esecuzione attiva, fluida, consapevole ed automatica di sequenze motorie, percettive, grafo-motorie, mnestiche……………….

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO attivazione simultanea, coordinata e costante di funzioni è motivo di riorganizzazione dei flussi corticali inter-emisferici

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO Indicatore qualitativo fondamentale è la fluidità esecutiva, non la velocità.

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO La nostra pratica professionale abilitativa fonda quindi su procedure e materiali di lavoro che favoriscono il mantenimento di un alto livello cognitivo

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO POLO SAF Successioni, Automatismi Fluidita’

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO Scopo del Trattamento secondo le Pratiche Ecologico-Dinamiche è quello di sollecitare e regolare le funzioni esecutive umane, coordinate e rese automatiche, mediante l’esercizio funzionale, anziché il dannoso byapassamento da parte di pratiche sostitutive delle capacità richieste.

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO Criteri di qualità del trattamento Ecologico Dinamico Clinico Educativo Operativo Funzionale Cognitivo

- Fare proprio il motto "IO NON MI ARRENDO". In contrasto con l’idea della negatività, o persino patologia della condizione disprassica-dislessica, il “difetto” è motivo di positivo lavoro per rigenerare stimoli allo sviluppo (Vygotskji).

Fare proprio il motto "IO NON MI ARRENDO". logica della resilienza resistenza, o incorruttibilità, a fronte di soluzioni che, anziché migliorare la funzionalità umana, tendono a ridurne l’esercizio mediante pratiche o sussidi di tipo sostitutivo

TRATTAMENTO PRASSICO-MOTORIO In contrasto con l’idea della negatività, o persino patologia della condizione disprassica-dislessica, il “difetto” è motivo di positivo lavoro pe rgebnerare stimoli allo sviluppo (Vygotskji).