L’istituto del Referendum nella Costituzione Italiana consultazione referendaria di dicembre Le ragioni del SI e quelle del NO Prof. Giacomo Maruca
Etimologia della parola referendum La parola ”referendum ” deriva dal gerundivo del verbo latino refero «riporto», «riferisco» e pertanto dalla locuzione “ad referendum” «[convocazione] per riferire»
Cos’è il Referendum per lo Stato Italiano E’un istituto giuridico elettorale E’ uno strumento di democrazia diretta
Esempi di qualcosa di simile, ovviamente con le logiche differenze, li ritroviamo nella Grecia antica. Consisteva nel permettere a tutti i cittadini, escluse le donne e gli schiavi, di esprimere le proprio opinioni, di “votare” le leggi e i provvedimenti dello stato.
Oggi….. Attraverso questo voto "speciale“, il referendum, abbiamo il potere di partecipare al processo decisionale sulle leggi dello Stato Italiano
Il primo Referendum si svolse in Italia il 2 giugno 1946 e fu un Referendum Istituzionale attraverso il quale i cittadini furono chiamati a scegliere due forme di governo: La Repubblica e la Monarchia Gli italiani votarono e scelsero come forma di governo la Repubblica
Le tipologie di Referendum previste dalla Costituzione Italiana
Le tipologie di referendum sono quattro: il referendum abrogativo di leggi e atti aventi forza di legge (articolo 75 della Costituzione Italiana) il referendum sulle leggi costituzionali e di revisione costituzionale (articolo 138), il referendum riguardante la fusione di Regioni esistenti o la creazione di nuove regioni (articolo 132 comma 1), il referendum riguardante il passaggio da una Regione a un'altra di Province o Comuni (articolo 132 comma 2).
I referendum "propositivi", "deliberativi" e "legislativi" non sono previsti né dalla Costituzione italiana, Il Decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267, all'articolo 8 punto 3 dispone che nello Statuto degli Enti Locali debbano essere previste forme di consultazione popolare nonché l'ammissione petizioni e proposte di cittadini singoli o associati. Alcune Regioni, ad esempio il Lazio, la Valle d'Aosta, il Friuli-Venezia Giulia o le due Province autonome di Trento eBolzano, hanno introdotto nei loro statuti il referendum propositivo.
Un esempio di Referendum propositivo Il primo referendum propositivo in Italia ad aver raggiunto il quorum fissato al 45% fu quello del 18 novembre 2012 in Valle d'Aosta, con un'affluenza definitiva del 48,92% Ha vinto il Si al quesito referendario propositivo in Valle d'Aosta con una percentuale superiore al 94 per cento. Il Referendum imponeva alla regione autonoma di non costruire impianti di trattamento a caldo dei rifiuti. Si è trattata della prima consultazione di questo tipo in Italia.
Il Referendum abrogativo Articolo 75 “E` indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini chiamati ad eleggere la Camera dei deputati. La proposta soggetta a referendum è approvata se ha partecipato alla votazione la maggioranza degli aventi diritto, e se è raggiunta la maggioranza dei voti validamente espressi. La legge determina le modalità di attuazione del referendum.”
Atti che posso essere abrogati con questo tipo di Referendum Leggi Ordinarie Decreti Legislativi dello Stato Decreti Legge
Atti che non possono essere abrogati con questo tipo di REferendum Le Leggi Tributarie e di Le Leggi di bilancio amnistia e di indulto Le leggi di autorizzazione a ratificare Trattati Internazionali
Il controllo sulle richieste referendarie Le richieste di referendum sono soggette a un duplice controllo, il primo, di tipo meramente tecnico, da parte dell'Ufficio centrale per il referendum (presso la Corte di Cassazione), organo istituito dalla legge n. 352/1970. E’ una verifica della legittimità della procedura
Corte Costituzionale Al controllo svolto dall'Ufficio centrale fa quindi seguito il giudizio circa l'ammissibilità delle richieste, spettante alla Corte Costituzionale in riferimento all’art. 75 della Costituzione. La Corte Costituzionale, però, chiamata ad esercitare il controllo di ammissibilità sulle proposte referendarie, ha spesso abbandonato la strada di un mero giudizio di compatibilità con l'articolo 75 della Carta.
Infatti, la Corte Costituzionale ritiene inoltre inammissibili in genere tutti i referendum che non abbiano oggetto unitario o il cui esito positivo paralizzerebbe l'attività di un organo costituzionale, determinando un vuoto legislativo.
Il Referendum abrogativo non può mai cancellare disposizioni costituzionali o leggi costituzionale gerarchicamente sovraordinate alla legge ordinaria e quindi abrogabili solo mediante il procedimento aggravato previsto dall'art. 138 Costituzione Italiana
Gli effetti del referendum abrogativo
Il Parlamento sarà vincolato dall'esito abrogativo del referendum e cioè sarà impossibilitato a disciplinare in maniera identica la materia così come abrogata dalla consultazione popolare Se l'esito è stato contrario all'abrogazione di una legge o di parte di essa, questa non possa essere oggetto di una nuova consultazione referendaria prima di 5 anni. Il mancato raggiungimento del quorum di partecipazione non è invece considerato avente gli stessi effetti preclusivi. Ma la giurisprudenza, su quest'ultimo punto, è divisa.
La Corte Costituzionale può essere adita se una nuova legge non rispetta gli esiti del referendum popolare.
Referendum costituzionale Articolo 138 “Le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni ad intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione (cioè è necessario il voto favorevole del 50 % più 1 dei componenti la Camera). “Le leggi stesse sono sottoposte a referendum popolare quando, entro tre mesi dalla loro pubblicazione, ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. La legge sottoposta a referendum non è promulgata se non è approvata dalla maggioranza dei voti validi. “Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.
La richiesta di referendum La richiesta può essere presentata da un quinto dei membri da 500.000 elettori di una Camera da cinque Consigli Regionali Il tutto entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Fino al 1970 non era richiedibile il referendum costituzionale, essendo assente qualunque legge disciplinante tale istituto. Fino ad allora per ogni revisione e legge costituzionale si doveva raggiungere, in seconda deliberazione, la maggioranza qualificata. La procedura per lo svolgimento del referendum costituzionale è stata infatti introdotta della Legge Cost. del25 maggio 1970, n. 352.
Decorso il periodo dei tre mesi il Capo dello Stato, entro sessanta giorni, fissa con un decreto la data della consultazione, che deve avvenire tra il 50* e il 70* giorno successivo al decreto di emanazione
Quorum o non quorum! In questo tipo di referendum non è previsto un quorum (numero minimo di votanti affinché il referendum sia valido). La legge viene promulgata, se i voti favorevoli superano quelli sfavorevoli
Il Referendum Costituzionale DDL Boschi – Renzi
I temi della riforma costituzionale
Riforma del senato La riforma si propone di superare il bicameralismo perfetto che caratterizza l’assetto istituzionale italiano OGGI Attualmente tutte le leggi, sia ordinarie sia costituzionali, devono essere approvate da entrambe le camere CON LA RIFORMA La Camera dei Deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie, di bilancio ed accordare la fiducia al governo.
SENATO Il Senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali (si chiamerà senato delle regioni), composto da 100 senatori (invece dei 315 attuali) che non saranno eletti direttamente dai cittadini. Ed infatti 95 saranno scelti dai Consigli Regionali che nomineranno con metodo proporzionale 21 Sindaci (uno per regione, escluso il Trentino-Alto Adige che ne nominerà due) e 74 Consiglieri Regionali (minimo due per regione, in proporzione alla popolazione e ai voti ottenuti dai partiti) Questi 95 senatori resteranno in carica per la durata del loro mandato di amministratori locali
Ai questi, si aggiungeranno cinque senatori nominati dal Presidente della Repubblica che rimarranno in carica sette anni Non saranno più nominati quindi dei senatori a vita I senatori non sono più pagati dal Senato, ma percepiscono solo lo stipendio da amministratori
immunità parlamentare per i Nuovi senatori I nuovi Senatori godranno dell’immunità parlamentare prevista dall'art. 68 della Costituzione, « I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni. Senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell'atto di commettere un delitto per il quale è previsto l'arresto obbligatorio in flagranza”
Nel procedimento legislativo IL Senato modifica le proprie competenze La legge viene approvata dalla Camera che la trasmette al Senato Una volta trasmessa 1/3 dei Senatori può chiederne l’esame Il Senato avrà trenta giorni per farlo La legge torna alla Camera per il voto definitivo, Camera che non sarà vincolata dal voto del Senato.
Iniziativa legislativa del senato Il Senato della Repubblica, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei suoi componenti, può richiedere alla Camera dei deputati di procedere all'esame di un disegno di legge. La Camera dei deputati procede all'esame e si pronuncia entro il termine di sei mesi dalla data della deliberazione del Senato della Repubblica
Materie di interesse Regionale Nelle materie di interesse regionale, invece, la legge viene trasmessa automaticamente al Senato Il Senato la può modificare a maggioranza assoluta La Camera può respingere le modifiche solo con la stessa maggioranza
Doppio binario di approvazione Camera dei Deputati – Senato per le leggi costituzionali e di revisione costituzionali (che modificano la costituzione) per le leggi sui rapporti con gli Enti Locali e l’Unione Europea le leggi elettorali degli enti locali e quelle sui referendum popolari.
Altri poteri del nuovo Senato 1) I Senatori continueranno a partecipare anche all’elezione del Presidente della Repubblica, dei componenti del Consiglio Superiore della Magistratura e dei Giudici della Corte Costituzionale 2) La funzione principale del Senato sarà quella di esercitare una funzione di raccordo tra lo stato, le regioni e i comuni
Titolo V della costituzione e competenze stato/regioni Con la riforma, una ventina di materie tornano alla competenza esclusiva dello Stato. Tra queste le più importanti sono: 1) l’ambiente 2) la gestione di porti e aeroporti, trasporti e navigazione 3) produzione e distribuzione dell’energia; 4) politiche per l’occupazione 5) sicurezza sul lavoro 6) ordinamento delle professioni
Restano alle regioni Sanità Pianificazione del territorio Sviluppo dell’economia locale
Abolizione della competenza concorrente Per effetto di questo principio introdotto dalla L. Cost. 3/2001, lo Stato stabilisce i principi generali di una determinata materia e lascia alla Regione di disciplinarla in modo più specifico Con la sua abolizione resterebbero solo materie di competenza Statale o Regionale
Clausola di interesse nazionale Lo Stato può riservarsi di decidere su materie di competenza regionale se c’è in ballo l’interesse nazionale
Tetto agli stipendi Viene stabilito un tetto agli emolumenti del Presidente e dei Consiglieri Regionali pari allo stipendio del sindaco del capoluogo e vengono vietati i rimborsi spese ai gruppi consiliari
Altre modifiche
Elezione del presidente della repubblica OGGI E’ necessario ottenere i due terzi dei voti dell’assemblea fino al terzo scrutinio; dal quarto scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti Con La Riforma All’elezione del Presidente della Repubblica non parteciperanno più i 58 delegati regionali, ma solo i 630 deputati ed i 100 Senatori. Sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti fino al quarto scrutinio, poi basteranno i tre quinti. Solo dal settimo scrutinio basterà la maggioranza dei tre quinti dei votanti
Referendum abrogativo e leggi d’iniziativa popolare Il quorum che rende valido il risultato di un referendum abrogativo resta sempre del 50% più uno degli aventi diritto al voto, ma se i cittadini che propongono la consultazione sono 800mila, invece che 500mila, il quorum sarà ridotto: basterà che vada a votare il 50 % più uno dei votanti alle ultime elezioni politiche, non il 50% più uno degli aventi diritto.
leggi d’iniziativa popolare La legge di iniziativa popolare è un istituto legislativo mediante il quale i cittadini possono presentare o al Parlamento o a un ente amministrativo locale (come la Regione) un progetto di legge che sarà discusso e votato. E’ un istituto di democrazia partecipativa, in quanto la sola volontà del corpo elettorale non produce effetti sull'ordinamento se non vi è anche la volontà del titolare della funzione legislativa affinché il testo diventi legge. Con la riforma, per proporre una legge d’iniziativa popolare ( disegni di legge) non saranno più sufficienti 50mila firme, ma ne serviranno 150mila.
Introduzione di referendum consultivi e proposititvi La legge fa riferimento all’introduzione di referendum e propositivi e di indirizzo non ben definiti e che dovranno essere disciplinati da una ulteriore legge costituzionale che dovrà essere approvata da entrambe le camere.
Abolizione del Consiglio nazionale per l’economia e il lavoro Il Cnel attualmente è composto da 64 componenti scelti tra parti sociali ed esperti ed è un organo ausiliario previsto dalla costituzione che ha una funzione consultiva per quanto riguarda le leggi sull’economia e il lavoro. La Costituzione conferisce al Cnel anche l’iniziativa legislativa, il consiglio cioè può proporre alle camere delle leggi in materia economica.
Abolizione delle province Vengono abolite definitivamente le Province
Introduzione di un Giudizio preventivo sulla legge elettorale Viene introdotto il Giudizio preventivo della Corte Costituzionale sulla legge elettorale, ma solo se lo richiedono 1/4 dei Deputati o 1/3 dei Senatori ________________________________________