Il primo legame
L’instaurarsi del legame, dell’attaccamento col bambino non necessita di aspettare il momento della nascita: esso infatti ha inizio già nel grembo materno, durante il periodo della gravidanza, addirittura fin dal momento in cui la madre è consapevole della propria gravidanza
Dopo la nascita il neonato può sperimentare esperienze già vissute nell’utero, che risulteranno, nella maggioranza dei casi, piacevoli e familiari Tutto questo gli permetterà di interpretare l’ambiente extra-uterino con una chiave di lettura del tutto particolare
Una delle più importanti proprietà riconosciute al genere umano è la capacità di instaurare e mantenere relazioni con gli altri Le relazioni umane hanno diverse forme, ma le più intense, piacevoli anche se talora dolorose, sono quelle che riguardano la famiglia, gli amici e i rapporti affettivi in genere Le relazioni umane hanno diverse forme, ma le più intense, piacevoli anche se talora dolorose, sono quelle che riguardano la famiglia, gli amici e i rapporti affettivi in genere
La facoltà cerebrali di “dare e ricevere amore” si sviluppano soprattutto durante l’infanzia, attraverso una serie di rapporti che hanno lo scopo di consolidare, nell’arco della vita di un individuo, i diversi tipi di relazioni che instaurerà
Nonostante la potenzialità genetica riconosciuta per l’attaccamento, è la natura, la quantità, il modello e l’intensità delle prime esperienze della vita extra-uterina che avviano l’importante facoltà di instaurare vincoli sentimentali soddisfacenti
Se al neonato sono date cure prive di sensibilità, nutrizione e povere in campo sensoriale, le potenzialità del bebè di instaurare adeguati legami ed attaccamenti non si realizzeranno pienamente
l'attaccamento e il "Bonding"
Per “BONDING” s’intende quel legame di fiducia tra il bambino e la persona che ha cura di lui, solitamente la madre Ci si riferisce anche all’investimento affettivo dei genitori sul bambino, un processo che s’instaura e cresce attraverso ripetute esperienze gratificanti e significative
Si consolida al momento della nascita poiché, la relazione tra madre e bambino inizia, durante la gravidanza. Questo processo rappresenta quella serie di “steps” che portano alla formazione dell’attaccamento
Fattori cruciali del bonding sono: altre esperienze sensorie come il tempo l’interazione faccia a faccia il guardarsi negli occhi la prossimità fisica il contatto fisico altre esperienze sensorie come l’odore il suono il gusto
Gli studi evidenziano che il fattore più importante nella creazione dell’attaccamento sia il contatto fisico (abbraccio, contenimento, cullare il piccolo)
L’ATTACCAMENTO è definito come una relazione persona-specifica che è dominata da scambi affettivi Mentre il bonding riguarda la fiducia, l’attaccamento riguarda l’affettività Il legame che si forma attraverso l’attaccamento ed è caratterizzato da differenti elementi chiave
1. È una relazione emozionale duratura con una specifica persona 2. Implica maggior sicurezza, benessere, tranquillità e piacere 3. La perdita o la sola minaccia di perdere la persona evoca un dolore enorme
DELL'ATTACCAMENTO LE RADICI
La vista, l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto sono i sensi che l’essere umano acquisisce e sviluppa molto precocemente, durante la vita fetale: queste facoltà mettono in grado il neonato di relazionarsi col mondo che lo circonda attraverso diversi gli occhi, le orecchie, la pelle, il naso e la bocca
Al di fuori dell’utero il neonato può sperimentare esperienze già vissute nel grembo materno, che risulteranno, nella maggioranza dei casi, piacevoli e familiari Tutto questo gli permetterà di interpretare l’ambiente extra-uterino con una chiave di lettura del tutto particolare
Il feto, durante la vita intrauterina, sviluppa importanti capacità sensoriali utili alla sopravvivenza e li utilizza per “mettersi in contatto”, “comunicare con la madre”
Ma non solo: attraverso la produzione di specifiche sostanze crea, con l’organismo materno, un canale unico di comunicazione: i due corpi comunicano fra di loro attraverso una serie di segnali, visibili e non, che li mettono in grado di conoscersi e di riconoscersi
inducendo una reazione di crisi e di adattamento Biologicamente è il bambino ad attivare la relazione, l’interazione con la madre Fin dal concepimento, l’ovulo fecondato segnala la sua presenza all’ovaio e all’ipofisi e promuove un cambiamento del corpo luteo, della produzione ormonale materna, e contemporaneamente produce un proprio ormone, l’HCG, che comunica al corpo materno la presenza della gravidanza, inducendo una reazione di crisi e di adattamento
Quello che succede al feto durante i nove mesi tra concepimento e nascita, plasma e forgia, sotto molti e importanti aspetti, la sua personalità, le sue ambizioni e i suoi impulsi
La percezione dei primi movimenti fetali da parte della madre, coincide, in genere, con l’accettazione del bambino, con il desiderio di attaccamento e con la creazione di uno spazio interno per lui
scarsa presenza, ansia, o altro È quindi il bambino che attiva e sostiene la comunicazione attraverso i movimenti, comunicando vivacità e fiducia, scarsa presenza, ansia, o altro Sarà il tipo di ricettività e risposta materna a dare la qualità della relazione Vivere serenamente la gravidanza, è di certo una garanzia per l’instaurarsi di una buona relazione madre-feto: la maggior parte delle donne sa, senza che glielo si debba dire, che curarsi del proprio stato emotivo significa automaticamente curarsi del nascituro
L'ASSISTENZA CHE FAVORISCE IL "PRIMO LEGAME"
Un’assistenza ostetrica, improntata sulla donna e sulla coppia, incide sostanzialmente sulla qualità della relazione madre neonato, e sul ricordo dell’esperienza del parto
Più i genitori sono sostenuti durante il travaglio, più facilmente costruiranno con il bambino un legame positivo e saranno quindi più sensibili ai suoi bisogni
Il parto è un momento estremamente significativo, ma non un’esperienza isolata Parecchi fattori come le precedenti esperienze della donna, la sua attuale situazione di vita, l’ambiente ospedaliero, contribuiscono a connotare queste ore e a determinarne l’influenza sullo sviluppo successivo
Ma cosa ha portato ad un livello così alto di medicalizzazione, nella gravidanza e nell’evento nascita?
Sono state messe da parte le persone, ma non il loro corpo L’intera persona, intesa come essere con emozioni, pensieri, stato psicologico, insieme spirituale è invece considerata in modo frammentario
Le donne che usufruiscono di metodiche farmacologiche per il controllo del dolore in travaglio di parto, non si avvalgono dei molteplici processi che, normalmente, si attivano e che stimolano la produzione di ossitocina e endorfine
La carenza di queste sostanze, così importanti per il mantenimento della fisiologia del travaglio e per l’instaurarsi del legame madre-neonato, si potrebbe dar luogo ad una percezione del parto non completamente “fisiologica”
L’ostetrica assume nei riguardi del dolore, della separazione della madre dal bambino il ruolo di facilitatrice: il processo di separazione può essere sostenuto, favorendo il primo incontro fra madre e bambino coinvolgendo attivamente i genitori in tutte le fasi del travaglio ed in particolare nel momento del parto
LA NASCITA
Sulla pancia della mamma il bambino trae moltissimi vantaggi: Il ventre e il seno materno sono soffici, caldi e sono un’ottima fonte di “calore” Numerosi studi hanno mostrato che un neonato normale asciugato e collocato nudo sull’addome della madre e coperto da Un lenzuolino, mantiene invariata la temperatura corporea
Da qui il bambino può avvertire il battito cardiaco materno, udito per tutti i nove mesi. Questo apporterà in lui tranquillità Quando il bambino resta a contatto pelle a pelle con la madre, per i primi novanta minuti, non piange, a differenza di neonati che sono avvolti in un lenzuolino e deposti nella culla Il neonato riconosce l’odore della pelle della mamma, riscoprendo qualcosa di familiare!
L’importantissimo compito di chi li assiste è di non intromettersi e di consentire alle abilità della mamma e del bambino di esprimersi Il clima ormonale è, in questo momento, unico: la madre ed il bambino sono entrambi sotto l’influenza degli ormoni rilasciati durante il travaglio, elementi essenziali per il processo di attaccamento: qualsiasi sforzo deve essere fatto per evitare di disturbare questa eccezionale e unica relazione
Può capitare che la madre non desideri accogliere immediatamente suo figlio fra le braccia o sul ventre: secondo alcuni studi, questa è una reazione che può essere provocata dalla stanchezza, dallo scarso legame endogeno della madre col bambino, dall’esperienza del dolore provata e da numerosi altri elementi
Nonostante questo rifiuto, va garantita comunque la presenza del neonato vicino alla madre, ponendo il bambino nella culla, accanto al letto e dandole così il tempo di “fare la conoscenza” con il bambino
Un parto in cui la donna si sia sentita protagonista, sostenuta, l’abolizione di abitudini come quelle di separare, senza che vi sia una valida ragione, il bambino dalla madre subito dopo la nascita, il precoce contatto tra la madre ed il neonato, il rooming-in, l’attaccamento precoce al seno, sono tutti processi indispensabili per l’edificarsi di un buon rapporto con il bambino