LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA
Essi possono essere apparentemente contradditori e LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA Durante il primo incontro con la donna che ha subito maltrattamento è importante saper individuare alcuni SEGNI PSICHICI della violenza subita. Essi possono essere apparentemente contradditori e appartenenti a diversi ambiti
ALTERAZIONE NELLA REGOLAZIONE DEGLI AFFETTI: LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA ALTERAZIONE NELLA REGOLAZIONE DEGLI AFFETTI: Stato emotivo di concitazione, confusione, incertezza; Rabbia esplosiva o inibita; Depressione; Reazioni di paura: scoppi di pianto, tremore generalizzato, sguardo terrorizzato o sfuggente; Iper-vigilante
ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA ALTERAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA minimizzazione, banalizzazione dei fatti; amnesia; ricordi intrusivi degli eventi traumatici, continua ruminazione e preoccupazione; linguaggio: il racconto non è scorrevole, ma frammentato da silenzi e ‘fotogrammi’, non organico. Incongruenza tra verbale e non verbale
ALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE DI SE’ LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA ALTERAZIONE DELLA PERCEZIONE DI SE’ senso d’impotenza o paralisi dell’iniziativa; vergogna, colpa e auto-denigrazione; perdita di un senso di fiducia durevole; sensazione di essere completamente diversi dagli altri: teme che nessuno la possa capire, e schierarsi dalla sua parte, è convinta di essere una cattiva madre e una pessima moglie
ALTERAZIONE NEI RAPPORTI INTERPERSONALI LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA ALTERAZIONE NEI RAPPORTI INTERPERSONALI isolamento e ritiro; fallimenti nella capacità di auto-proteggersi; ricerca di un ‘salvatore’
ALTERAZIONI NELLA RELAZIONE CON L’ABUSANTE LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA ALTERAZIONI NELLA RELAZIONE CON L’ABUSANTE attribuzione irrealistica di potere assoluto all’abusante; idealizzazione, convinzione di intrattenere con l’abusante una relazione speciale; accettazione del sistema di credenze dell’abusante, paura che lui possa diventare più violento se decide di lasciarlo; preoccupazione per lui e per quello che gli può succedere in caso di denuncia; giustificare la sua violenza col fatto che il partner ha avuto un’infanzia difficile e un padre violento; trovare troppo doloroso spezzare un legame in cui ha creduto ed in cui ha affettivamente investito; coltivare ancora la speranza che lui possa cambiare o tornare ad essere quello di prima.
Sottovalutazione dei rischi per sé/per i figli; LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA RAPPORTI CON I FIGLI Sottovalutazione dei rischi per sé/per i figli; ritenere di “dover sopportare” per amore dei figli e per la famiglia; sentirsi in ansia per sé e per i propri figli, ha paura che i suoi figli possano soffrire; ritenere di non avere risorse personali o economiche per affrontare la vita senza il partner.
STATO DI PAURA: sintomi di ansia, preoccupazione, pianto, etc.; LA DESCRIZIONE FENOMENOLOGICA AL PRIMO COLLOQUIO DELLA DONNA MALTRATTATA RIASSUMENDO: STATO DI PAURA: sintomi di ansia, preoccupazione, pianto, etc.; Percezione di ONNIPOTENZA del partner e sua IDEALIZZAZIONE; Alterazione delle FUNZIONI COGNITIVE: ruminazione, flashbacks, difficoltà a ricordare, costruire un racconto lineare e organico; Alterazioni della PERCEZIONE DI SÉ: sensi di colpa e svalutazione di sé, impotenza e mancanza di efficacia. Righi Eleonora