Prof. Lorenzo Scheggi Merlini Dott.ssa Barbara Polidori

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Prof. Lorenzo Scheggi Merlini Dott.ssa Barbara Polidori WWW.WEB.IT Tutto quello che avreste voluto sapere sul web ma non avete mai osato chiedere Prof. Lorenzo Scheggi Merlini Dott.ssa Barbara Polidori

Un po’ di storia … 1983: basandosi sul progetto ARPANET (1969), nasce la rete Internet grazie al collegamento di 4 università americane. 1993: l’anno fatale, in rete per avere più visibilità (Wired) Lo scoop dell’online: l’attentato in Oklahoma, confessione di Timothy McVeight (Dallas Morning). 1998: Il Sexgate, il giornale online detta i tempi. 11 settembre 2001: tutti su internet In Italia? La pioniera dell’online fu l’Unione Sarda (1994), poi L’Unità e Il Sole24Ore. Repubblica.it solo nel 1996

Soluzione? Differenziare internet dal cartaceo! Copia e incolla? HotWired: Eyewitness: giornalismo partecipativo Piazza: Facebook Questionario Soluzione? Differenziare internet dal cartaceo!

Il Fax di Grausio…

E le reazioni dei lettori “Idea Grandiosa. Potessimo averlo a Milano” (Walter Aprile, 14 luglio 1994) Ciao Francesco, Mi chiamo Vincenzo e sono uno studente Fiorentino, sto prendendo un PhD in Biologia Molecolare alla Kyoto University. L’accesso on-line all’Unione Sarda è *grandioso*!!! Fin’ora nessuna notizia dall’Italia (ed è quattr’anni che son qua!). Ora con l’Unione Sarda On-line è cambiato tutto: ogni notte mi posso leggere il giornale fresco dello stesso giorno. Stento a crederci. Buon lavoro! Grazie! Ciao Francesco e continuate così!!! Un saluto e i complimenti anche a tutti quelli dell’Unione Sarda. Ciao, Vincenzo (Vincenzo Nardi-Dei, Laboratory for Bio-Functional Molecules, Institute for Chemical Research, Kyoto University, Uji-Campus, Uji-shi, Kyoto-fu, 611 Giappone, 2 agosto 1994)

E degli italiani all’estero! “Sto ridendo da solo! Sono un sassarese a New Haven, Connecticut, USA; faccio un dottorato in Biochimica alla Yale University. Stavo controllando in World Wide Web i risultati del campionato quando ho scoperto l’Unione, con tanto di fotografie! Non ci volevo credere. Volevo dirlo a qualcuno ma qui non mi avrebbero capito. Sono veramente entusiasta; grazie per il servizio che mi è veramente gradito. So che queste cose sono possibili ma mi sarei aspettato Repubblica o il Corriere, certo non l’Unione! Ora mi sento veramente un po’ più a casa. Tra l’altro sono un grande tifoso del Cagliari ed ora ho l’opportunità di seguirlo: anche questo è importante. Grazie ancora ed buon lavoro!” Alessandro Senes (4 ottobre 1994).

Prima e dopo Web 1.0: staticità, nessun feedback, copia e incolla Web 2.0: dinamicità, interazione con l’utente, feedback, multimedialità, convergenza Web 3.0: Data Web, Web Semantico, Intelligenza artificiale, Web potenziato, 3D

LA STAMPA NEL TEMPO http://www.lastampa.it/2013/12/20/multimedia/italia/come- cambiata-la-stampa-sul-web- ZqfWl8v45MdMeNM9T2rP7H/pagina.html

Pagina statica www.filastrocche.org/girotondo.php

Pagina dinamica

Dati e diffusione Notizia pilastro del web, con posta elettronica, e-commerce e social, Internet, ha allargato enormemente il mercato Il 60 % delle famiglie in Italia ha un computer 87% della popolazione tra 14 e 29 anni usa il web! In Italia ci sono 32 milioni di smartphone, 3 milioni di tablet Nel 2015 si prevedono in Italia 50 milioni di smartphone! Cambia la comunicazione Quasi il 65% degli italiani è online (tv 99%, radio 84%) Solita questione meridionale, “Medioevo digitale italiano” #ijf12 (International Journalism Forum 2012): circa la metà degli italiani non riescono ad inviare, ricevere e comprendere le modalità di un messaggio nel processo digitale –manipolazione? E all’estero? Negli USA già dal 2008 più lettori online. Il 50% degli under 30 usa Internet come principale fonte d’informazione

Dati 2015: http://www.4imn.com/top200/ Greatest Hits Dati 2015: http://www.4imn.com/top200/

Carta vs Online Situazione iniziale: competizione fra i giornalisti di carta e di online Prima fase: i giornali online ricalcano in tutto e per tutto quelli di carta senza variazioni Seconda fase: i giornali selezionano le notizie da dare sull’online (lunghezza e link) Terza fase: si formano delle redazioni esclusivamente per l’online Quarta fase: unica redazione cartaceo-online

Il giornale online: le caratteristiche Struttura e spazio Aggiornamento costante Parole chiave Paragrafazione Flash news e Continuous News Interazione con l’utente Diffusione attraverso il web Multimedialità

Il giornalista online Velocità Spazio a disposizione illimitato Fonti In strada? Solo se necessario Ipermedia

Il giornalista? Un manager Giornalista, blogger, cittadino non professionista, manipolatore, trolls Curare reputazione on line Interazione con gli utenti Rubriche Editore-imprenditore, giornalista-manager https://www.youtube.com/watch?v=Letb89tvI40

SEO Google Keyword Tool Usare I tag HTML il più possibile attinenti alla struttura dei contenuti presentati (semantico) Inserire le parole chiave nel titolo della pagina PageRank Link esterni SEO a pagamento

I NUOVI TITOLI… Una storia sulla possibilità che il presidente potesse o meno giocare a golf con Rush Limbaugh è stata titolata: “Obama rifiuta di giocare a golf con Rush Limbaugh: Rush ‘faccia da solo’”. È un nirvana digitale: due nomi propri molto ricercati seguiti da un doppio senso, un titolo che potrebbe indurre sia i repubblicani che i democratici a cliccare, e i lettori del sito che possono farsi una risata mentre il titolo conferisce al pezzo una grande visibilità sul Web. Quelli dello Huffington Post hanno fatto del SEO una loro arma molto potente, e non solo sui titoli: quando Barack Obama vinse il Nobel per la Pace si accorsero che agli americani capita di sbagliare lo spelling e scrivere “Noble” invece di Nobel. Così, associarono la parola chiave “noble” agli articoli dedicati all’assegnazione del premio e aumentarono sensibilmente le visite.

Nuovo giornalismo on line Non stanno morendo i giornali, sta cambiando solo il modo di fare giornalismo

Cinque caratteristiche vincenti Informazione continua Informazione interattiva Informazione multimediale Informazione infinita Informazione più libera (?)

Si chiama ancora giornale? Dal copia e incolla al Principio del “Digital first” Internet ha mercificato il mondo dei giornali. Un giornale cartaceo è in competizione con altri giornali, ma il sito web di un giornale è in competizione con tutti gli altri siti. Stessa notizia ha migliaia di risultati differenti (11.264) Si va verso un prodotto che è molto più di un semplice quotidiano: streaming, dirette, video-commenti

Gratis o a pagamento? Luglio 2010: Times di Londra, una sterlina al giorno. Risultati? Solo 47mila, -97%!!! Questi sistemi non aumentano i guadagni che arrivano dai lettori, ma riducono il numero dei lettori a quelli che sono disposti a pagare! Paywall, freemium, un solo abbonamento che include anche smartphone e tablet (Boston Globe), Ongo, 7 dollari al mese (Associated Press, Washington Post, USA Today, NYT e Financial Times) Svantaggi più dei vantaggi Bild, sito web proibito per iPad Daily Mail: grandi e gratis o piccoli e di nicchia?

Perché è difficile pagare? Il mercato dei beni primari Come sfuggire al nodo? Offrire qualcosa di diverso

Fermate le rotative! Guardian, 1995 live blogging e citizen journalism 4 milioni di visitatori al giorno, un terzo americani! Vendite cartaceo: 178mila! Battaglia Guardian-Time Alan Rusbridger, Open Jorunalism: “E’ un giornalismo totalmente calato nella rete di informazioni di cui disponiamo oggi. E’ collegato alla rete, la setaccia e la filtra, e sfrutta capacità di chiunque sia in grado di proporre e condividere contenuti per offrire un quadro più completo della realtà”.

Critici o criticati? 6 + 9 Micheal Billington (critico letterario) National theatre of London

Spigole e ciabatte Editori tradizionali: Repubblica, Corriere, La Stampa, Il Sole24Ore Professionisti solo online: Linkiesta, Lettera 43, Affari Italiani, Dagospia Associazioni professionisti: ROARS, ONA (Online News Association) Blog professionali: Grillo, Giornalettismo Cittadini occasionali (citizen journalism): AgoraVox, Blasting News

Ma anche… The Politico Drudge Report ProPublica Wikipedia Tg1, Tg2, TgLa7… Huffington Post, primo giornale online a vincere il Premio Pulitzer

I tre articoli più letti del 2013 su Corriere.it Cosa si legge in Rete? Elezioni politiche aprile 2013: 2.041.240 accessi Elezioni presidente della Repubblica: Prodi non ce la fa: 860.730 accessi Il Papa si dimette: 780.632 accessi I tre articoli più letti del 2013 su Corriere.it http://www.corriere.it/cronache/speciali/2014/foto-video-fatti-anno- 2014/notizie/articoli-piu-letti-2014-0ff0a9ce-8139-11e4-98b8- fc3cd6b38980.shtml)

I video più visti Berlusconi a Porta a Porta si infuria con Vespa Pioggia di meteoriti in Russia Lucia Annunziata che dà dell’impresentabile ad Alfano “Filma un castoro e muore aggredito dall’animale” Rai, guardia del corpo di Valeria Marini bestemmia in diretta

Le foto più viste Noemi si laurea, ma quanto è cambiata? Al voto la fidanzata di Berlusconi La Carfagna incontra l’ex marito e lo ignora Il governo Letta: tutti i ministri La torre del porto di Genova: com’è adesso Il mega nubifragio a Rimini Charlotte un po’ più rotonda: i sospetti della stampa francese Francesca Pascale, shopping a Milano

La colonna di destra Il mercato italiano non ha mai avuto una divisione comparabile a quello inglese, dove sono chiaramente distinguibili i «quotidiani seri» alla Times e Guardian (broadsheet) e gli «scandalistici» alla Daily Mail e Sun (tabloid). NYTimes, Guardian e Post non la usano. Il Daily Mail la usa in maniera professionale: 500 storie al giorno

Notizie serie? I nostri quotidiani si sono spinti con la colonna di destra a imitare il giornalismo basso e veloce del MailOnline per attirare i lettori digitali che non comprano Repubblica a 1,20 euro ma guardano volentieri sul web una galleria fotografica con «le ginocchia raggrinzite delle star» Il modello economico dei quotidiani italiani è sempre stato meno dipendente dagli introiti degli annunci e gode di ben altre forme di finanziamento pubblico, però è chiaro che se la diminuzione della pubblicità cartacea e delle vendite è raddoppiata dipende da entrate sull’online molto basse. In questo contesto la colonna di destra è quindi l’ennesimo sussidio alle «notizie serie»

Social network Il dialogo tra vecchio giornale di carta, i lettori e l’opinione pubblica si è spostato sui social (Facebook 1 miliardo di iscritti, Twitter 500 milioni) Frictionless sharing (condivisione senza attrito) Pubblico giovane: l’utente non si limita a fruire passivamente i contenuti: ogni cosa diventa una conversazione, creando intorno alle notizie un dibattito che non ha paragoni sugli altri mezzi in termini di velocità e diffusione Quasi un italiano su due è iscritto a Facebook

Smartphone allo sbaraglio Stiamo passando da un mondo legato al computer a uno basato su smatphone, tablet e tv connesse. Il vecchio web fa spazio alle applicazioni, i motori di ricerca sono sostituiti dai social Nessuno è disposto a pagare per un articolo o un video sul web. Su smartphone e tablet sì

Anthony De Rosa e i contenuti esclusivi per gli smartphone

Twitter è giornalismo? Velocità Twitter: la nuova agenzia mondiale Degenerazione 2.0… Roberto Saviano: “Si urla per essere ascoltati”

La piazza pubblica Farhad Manjoo (The Wall Street Journal), ha accusato, insieme a centinaia di persone, un ragazzo per la strage di Boston. Che alla fine si è ucciso

Il popolo della Rete: blog Caratteristiche: Gratuità Procedura guidata Flessibilità Template (personalizzazione) Strumenti di monitoraggio traffico Feedback con utente

Top of the blogs Beppe Grillo (il blog internazionale) http://www.beppegrillo.it/ Il Post (la spigola) http://www.ilpost.it/ Giornalettismo (la ciabatta) http://www.giornalettismo.com/ Nazione indiana (blog/sito) http://www.nazioneindiana.com/ Blog personale http://www.amedeoricucci.it/

IL MAGO DEI CONTENUTI VIRALI Neetzan Zimmerman: come lavora un professionista del web

The flog: la storia di Amina

Diritto on line Legge anti-stalking, le minacce reali e quelle online sono equiparate. Tutto quello che accade in rete è amplificato all’infinito Logica neocinica che prende il sopravvento. Occhio, non sempre si può fare quel che si vuole. Esiste un diritto anche online, anche se abbastanza indietro rispetto ai tempi (Cassazione aprile 2014).

Di chi è la responsabilità? “Non posso denunciarli tutti: è un’arma spuntata, la giustizia cammina lentamente al cospetto della Rete”. (Laura Boldrini) Massimiliano T. 34 anni, condannato a 9 mesi di carcere Responsabilità dei blogger per i commenti postati da terzi? (YouTube ha introdotto un sistema di regolazione dei commenti)

Liberi di… essere sotto controllo Google è il motore di ricerca più usato al mondo, con più di 8 milioni di pagine indicizzate. Google è anche un’azienda e come tale ha dei limiti e degli accordi nel mondo del mercato Molti siti in tutto il mondo vengono oscurati, in modo da non figurare più nei risultati dei motori di ricerca.

La web-censura Nella maggior parte dei casi sono proprio gli organi statali a bloccare i siti che ritengono pericolosi. Un esempio eclatante è la Cina, dove sono bloccati anche i principali social network (Facebook, Youtube, Twitter…) che vengono sostituiti con dei portali controllati dal governo (es. www.renren.com) Anche in Italia c’è la censura, con 5.684 siti oscurati, secondo l’Osservatorio sulla Censura.

Tutti giornalisti… Il “problema” del citizen journalism online La selezione delle notizie La blogosfera “I blogger non sono giornalisti, non fanno inchiesta, non cercano notizie, che tra l’altro ci costringerebbero anche ad un’azione di verifica, controllo e responsabilità; si narrano, scrivono delle cose e si confrontano”.

La filosofia del web “Non siamo clienti di Google. Siamo il suo prodotto”. (Siva Vaidhyanathan) Gli algoritmi dei motori di ricerca Lo specchio narcisistico (cookies) La casualità sul web (il problema della ricerca) Il grande Database (la memoria del web) Come la rete ci ha cambiati (il tempo della riflessione)

Domande Il web è davvero democratico? Vale ancora il ruolo del giornalista? Il pubblico è capace di distinguere tra le fonti? Internet favorisce una dittatura della mediocrità? La carta ha ancora senso?