Il secondo stadio del travaglio

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Transcript della presentazione:

Il secondo stadio del travaglio

Il secondo stadio del travaglio Il secondo stadio del travaglio inizia quando la cervice è completamente dilatata, la testa è in posizione tale da far percepire alla madre una forte e irrefrenabile sensazione di spinta e termina con la nascita del bambino L’eccitazione e le attese crescono man mano che il parto diventa imminente L’esito soddisfacente deriva anche dal rapporto costruttivo che si instaura tra i genitori e la persona che li assiste

Fase di riposo (resting phase of labour) Il secondo stadio del travaglio Fase di riposo (resting phase of labour) Avviene a dilatazione completa quando la parte presentata può non avere ancora raggiunto il pavimento pelvico e la donna non sente il bisogno di spingere Invitare la donna a spingere durante questa fase porta a scarsi vantaggi e induce nella madre scoraggiamento e stanchezza, inoltre i tessuti uterini e i muscoli vaginali e perineali possono venir danneggiati da spinte precoci Il periodo espulsivo può farsi ingiustificatamente lungo

FASE DI RIPOSO (RESTING PHASE OF LABOUR) Il secondo stadio del travaglio FASE DI RIPOSO (RESTING PHASE OF LABOUR) A volte durante questa fase è possibile riscontrare una diminuzione anche importante dell’attività uterina che permette alla madre di riposare in attesa dello sforzo fisico del periodo espulsivo In questa fase gli sforzi materni non accelerano il parto, la discesa passiva del feto è bene che continui fino a che la testa non diventa visibile alla vulva

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO Dalla lunga attesa passiva del periodo dilatante la madre passa alla fase attiva del periodo espulsivo caratterizzata da un intenso sforzo fisico effettuato in un periodo comparativamente più breve L’intensità e la durata delle contrazioni aumentano mentre la frequenza spesso diminuisce concedendo alla madre e al feto momenti di riposo

IL DOLORE NEL PERIODO ESPULSIVO Il secondo stadio del travaglio IL DOLORE NEL PERIODO ESPULSIVO Dolore somatico Dolore pungente, più ravvicinato Spesso percepito a livello vaginale, nel retto, a livello perineale Dovuto allo stiramento delle strutture delle parti inferiori del canale del parto Causato dalla discesa del feto Percezione dolorosa trasmessa dal nervo pudendo verso le terminazioni nervose sacrali Accompagnato dall’urgenza di spingere o di accovacciarsi

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO Se ancora le membrane non si sono rotte è all’inizio del periodo espulsivo che il sacco può rompersi spontaneamente lasciando fuoriuscire il liquido amniotico il quale permette alla testa, dura e sferica, di adattarsi ai tessuti vaginali favorendone la distensione Durante il periodo espulsivo la donna non deve essere mai lasciata sola: una osservazione accurata della progressione è fondamentale

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO E’ molto difficile stabilire con certezza quanto durerà la fase espulsiva, fattori come la parità e la capacità di distensione dei tessuti influenzano anche in maniera significativa la sua durata Non esistono forti evidenze che suggeriscano che imporre un limite massimo della durata del periodo espulsivo migliori gli esiti materni e neonatali

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO La donna modulerà le spinte in base alla intensità variabile delle contrazioni fino a raggiungere un proprio ritmo La madre deve sempre e comunque essere considerata il miglior giudice di quando e come spingere ed è quindi fondamentale permetterle di seguire le proprie inclinazioni fisiologiche in modo da permetterle di esercitare la massima pressione al picco della contrazione

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO Un’ampia discussione sulle posizioni del parto dovrebbe essere fatta durante gli incontri pre parto le preferenze delle donne dovrebbero essere assecondate durante il travaglio e il parto N:B Nella posizione litotomica la compressione sulla vena cava aumenta dando origine a fenomeni di ipotensione che favoriscono l’ipossia fetale la contrattilità uterina e l’efficacia della spinta risultano essere ridotti

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO Le posizioni dorsali permettono agli operatori che assistono il parto un buon accesso ai genitali ed una visione chiara del perineo Per alcuni operatori queste condizioni risultano essere essenziali ed irrinunciabili

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO La posizione della madre può dipendere da molti fattori: condizioni materne e fetali : quando è necessario un monitoraggio continuo delle condizioni materne o fetali le posizioni praticabili possono essere limitate l’ambiente : per ragioni di sicurezza o di privacy può non essere possibile considerare tutte le posizioni alternative

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO La preferenza personale della madre : questa è la condizione principale e deve sempre essere tenuta in considerazione La capacità dell’ostetrica: l’insicurezza nel gestire il parto nella posizione scelta dalla madre può portare l’ostetrica a condizionare la posizione della donna la reale comprensione del meccanismo del travaglio induce l’ostetrica ad adattarsi ad ogni posizione che la donna desideri adottare

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO A volte un cambio di posizione può favorire la discesa della testa fetale

Il secondo stadio del travaglio IL PERIODO ESPULSIVO

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